Referendum,
il comitato da Ciampi: veniamo oscurati
il manifesto 2 aprile 2003-04-03
I mezzi di
informazione stanno oscurando il referendum sull'articolo 18, e il comitato
promotore chiede una maggiore visibilità, soprattutto da parte del servizio
pubblico. Una delegazione del comitato guidata dal presidente Paolo Cagna Ninchi si è recata ieri al Quirinale per
porre al presidente della Repubblica Ciampi il delicato tema dell'informazione
sul referendum. «Continuiamo a essere oscurati - dice Cagna Ninchi - e non
vorremmo che la situazione si aggravasse non appena comincerà la campagna per
le amministrative. Inoltre, c'è anche del problema degli italiani all'estero:
il governo ha ottenuto che votino; sono quattro milioni di cittadini. Chi li
informerà correttamente?». Il presidente Ciampi ha convenuto con il comitato
promotore che è giusto che i cittadini vengano informati correttamente. Il
comitato ha anche sottoposto al presidente della Repubblica la propria
posizione sulla data del voto: «Il governo ha proposto di votare il 15 giugno,
dopo i due turni delle amministrative, e temiamo che i cittadini a quel punto
siano stanchi - dice Cagna Ninchi - Non viene rispettato il diritto di votare
nelle migliori condizioni, e d'altra parte, non accoppiando il referendum al
primo turno delle amministrative, come proponiamo noi, si fa un inutile spreco di
denaro pubblico: abbiamo presentato una denuncia alla procura della Corte dei
conti».
Della delegazione facevano parte tre lavoratori. Un delegato
sindacale, licenziato perché si era assentato per curarsi dopo un grave
infortunio: grazie all'art. 18 è stato reintegrato. Una donna licenziata
dall'Agis, agenzia di spettacolo, che, come avviene nei sindacati e nei
partiti, non gode di articolo 18. E un dipendente Lufthansa, licenziato dopo
uno scorporo in una piccola azienda e adesso costretto a fare il cameriere in
Germania perchè non ha potuto ottenere il reintegro.