Odysseus
da Ritratti [2004]
Bisogna che lo affermi fortemente che, certo,
non appartenevo al mare
anche se i Dei dOlimpo e umana gente mi sospinsero un giorno a navigare
e se guardavo lisola petrosa, ulivi e armenti sopra a ogni collina
cera il mio cuore al sommo dogni cosa, cera lanima mia che è
contadina,
unisola daratro e di frumento senza le vele, senza pescatori,
il sudore e la terra erano argento, il vino e lolio erano i miei ori....
Ma se tu guardi un monte che hai di faccia senti che ti sospinge a un altro monte,
unisola col mare che labbraccia ti chiama a unaltra isola di fronte
e diedi un volto a quelle mie chimere, le navi costruii di forma ardita,
concavi navi dalle vele nere e nel mare cambiò quella mia vita...
E il mare trascurato mi travolse, seppi che il mio futuro era sul mare
con un dubbio però che non si sciolse, senza futuro era il mio navigare...
Ma nel futuro trame di passato si uniscono a brandelli di presente,
ti esalta lacqua e al gusto del salato brucia la mente
e ad ogni viaggio reinventarsi un mito a ogni incontro ridisegnare il mondo
e perdersi nel gusto del proibito sempre più in fondo...
E andare in giorni bianchi come arsura, soffio di vento e forza delle braccia,
mano al timone, sguardo nella prua, schiuma che lascia effimera una traccia,
andare nella notte che ti avvolge scrutando delle stelle il tremolare
in alto lOrsa è un segno che ti volge diritta verso il nord della Polare.
E andare come spinto dal destino verso una guerra, verso lavventura
e tornare contro ogni vaticino contro gli Dei e contro la paura.
E andare verso isole incantate, verso altri amori, verso forze arcane,
compagni persi e navi naufragate per mesi, anni, o soltanto settimane...
La memoria confonde e dà loblio, chi era Nausicaa, e dove le sirene?
Circe e Calypso perse nel brusio di voci che non so legare assieme,
mi sfuggono il timone, vela, remo, la frattura fra inizio ed il finire,
lurlo dellaccecato Polifemo ed il mio navigare per fuggire...
E fuggendo si muore e la mia morte sento vicina quando tutto tace
sul mare, e maldico la mia sorte, non provo pace,
forse perché sono rimasto solo, ma allora non tremava la mia mano
e i remi mutai in ali al folle volo oltre lumano...
La via del mare segna false rotte, ingannevole in mare ogni tracciato,
solo leggende perse nella notte perenne di chi un giorno mi ha cantato
donandomi però uneterna vita racchiusa in versi, in ritmi, in una rima,
dandomi ancora la gioia infinita di entrare in porti sconosciuti prima....
Ma se io avessi previsto tutto
questo...
by Seatiger
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