L'AMBIENTE

Il Conero dalla Valle del Boranico - Foto: Francesco Burattini

Il territorio di Camerano è compreso tra le rocce sedimentarie del Conero e la pianura alluvionale dell’Aspio. La sommità del colle principale e Monte Umbriano sono composti da molasse. Le propaggini collinari in prevalenza d’argille, la Gradina di marne mentre la piana alluvionale dell’Aspio di sabbie e ghiaie. Quasi tutto il territorio si sviluppa tra i 50 e i 231 metri s.l.m. I principali corsi d’acqua sono: il fiume Aspio affluente del Musone, il Torrente Betelico e il Rio Boranico affluenti dell’Aspio.
La temperatura media annua è di circa 16°.
Il territorio è interessato in gran parte da una agricoltura divisa in piccole e medie proprietà, con vigneti, uliveti, coltivazioni di frumento, di barbabietole e leguminose. Le zone coltivate sono quasi sempre delimitate da alberature, da siepi o lembi boscati.
Nelle stradine ex vicinali dominano le querce secolari e le siepi con prevalenza di paliuro, rovo, biancospino e sanguinello. In questo contesto agricolo si inseriscono qua e là dei relitti di bosco autoctono (roverella, carpino), che contribuiscono in modo determinante a considerare il territorio di Camerano una cerniera, una situazione di passaggio tra l’ambiente naturale del Conero e la classica campagna marchigiana; non mancano specie infestanti come la robinia, l’ailanto e il cipresso dell’Arizona.
Tra i mammiferi spiccano la volpe, il riccio, la donnola, la faina e la lepre. Per gli uccelli troviamo rapaci diurni come il gheppio e le poiane, alcuni rapaci notturni come la civetta e il barbagianni, e poi tanti altri come i passeri, i fringuelli, le tortore, le rondini, i merli, i cardellini, e poi fagiani, quaglie, starne ecc. Nelle siepi lucertole e ramarri; negli stagni rane, girini e rospi e vicino alle case di campagna il biacco, la famosa ma innoqua biscia nera.
Tra i beni naturalistici abbiamo il bosco Mancinforte, il Sassone ("Sasson") cioè una grossa rupe di arenaria con numerosi tipi di fossili (conchiglie, molluschi, vermi), gli ormai rari orto-giardini sopratutto urbani, la Gradina, i fossi e i torrenti prima menzionati nel prezioso contesto naturalistico della vegetazione ripariale.


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