LA GUIDA DI CAMERANO  SCRITTA DA FRANCESCO BURATTINI


Con lo stile inconfondibile che lo contraddistingue, Francesco Burattini ha partorito questo ennesimo lavoro, volto ad illustrare le particolarità e le bellezze del suo amato paese natale.

Anche in questo caso egli è riuscito a coniugare la precisione delle descrizioni con la piacevolezza che dà la lettura di un testo gradevole.

Le parti principali, che formano la sessantina di pagine dell’opuscolo, sono essenzialmente quattro: la parte generale, i monumenti e i beni ambientali, le passeggiate intra ed extra moenia (dentro e fuori le mura), la cartografia.

Nella sezione introduttiva, che si avvale anche dei contributi di altri autori, troviamo alcune notizie di carattere geografico e storico.

Lì viene tratteggiato il paesaggio comunale, dal punto di vista botanico e zoologico, con la citazione delle principali piante e dei più diffusi animali. Si passa poi a parlare del toponimo, esponendo le diverse forme assunte da esso nei secoli (Camuranum, Cameranum, Camboranum ecc.) ricordando che la forma dialettale odierna  (Camburàn) ha origini molto antiche. Si ipotizza quindi l’origine del nome, traendola da quello di una famiglia anconitana di origine greca, la Camuria.

I successivi cenni storici illustrano sinteticamente la lunga, anche se esigua, storia del paese, attraverso un percorso formato dalle tappe più importanti: dalla preistoria (VII millennio a.C.), all’età picena (IX-III sec. a.C.), alle presenze monastiche medioevali ed alla formazione del Comune (un migliaio di anni fa), alle sparse notizie  dell’età di mezzo, all’invasione francese (fine XVIII secolo), alla formazione delle associazioni sociali e religiose del secolo seguente, per terminare con lo sviluppo economico sia di inizio secolo XX, sia della seconda metà di esso. Naturalmente non vengono tralasciate le figure più luminose di questa storia: dal pittore Carlo Maratti al letterato Giuseppe Pasquali Marinelli, ai politici Domenico Recanatini, Celeste Breccia e Albano Corneli, al parroco Nicomede Donzelli, ai partigiani Lubiano Bondi e Torquato Barbini.

Ricordate le due leggende più diffuse, l’autore ha previsto uno spazio particolare sia per la figura del Maratti che per la fabbrica di fisarmoniche  “Scandalli”, che trasformò la vita economica del paese.

Seguono quindi le informazioni e le avvertenze, che introducono alla seconda parte dell’opuscolo, nella quale si descrivono sinteticamente, ma abilmente, una quarantina di monumenti e beni ambientali. Di ognuno si forniscono notizie storiche ed illustrative; si va dai palazzi più eminenti, alle chiese, al teatro, alle scuole, alle grotte ecc.

La visita urbana prevede tra anelli: centrale, sommitale e grande, realizzabili ognuno in circa due ore. In essi il turista viene accompagnato per mano attraverso una visione attenta dei particolari edilizi e paesaggistici. Molto maggiore spazio, naturalmente, occupano le passeggiate al di fuori del paese, suddivise nelle tre valli del betelico, del boranico e dell’Aspio. In questa sezione dell’opuscolo, come anche nella seguente emerge il Burattini escursionista che già conoscevamo dalle precedenti pubblicazioni.

Nato a Camerano nel 1952, egli è appassionato infatti di alpinismo e di escursionismo ed ha pubblicato ben cinque guide tra il 1985 ed il 1999. Ricordiamo l’ormai storica “Guida del Monte Conero”, seguita dopo circa otto anni dalla guida del relativo parco (uscita lo scorso anno in seconda edizione). Vennero poi le puntuali descrizioni della zona preappenninica fabrianese, tra Frasassi, Monte Revellone e Monte Murano. Infatti Burattini è anche, dal 1986, Istruttore nazionale di alpinismo ed opera presso la Scuola Intersezionale “Lino Liuti” nell’ambito territoriale delle sezioni CAI di Ancona, Pesaro e Fabriano; ha diretto numerosi corsi di roccia, ghiaccio e misto in alta montagna. Quel che più conta, comunque, è l’attività che egli svolge da sempre in difesa dell’ambiente montano (locale e non) e della natura in generale. Prima di chiudere, è doveroso rivolgere un elogio alla figlia di Francesco, Angelica, responsabile del progetto grafico della guida. La sobrietà e l’eleganza dell’impostazione ne fanno un prodotto editoriale di pregio nel campo della divulgazione storico-culturale delle nostre contrade. Brava Angelica e bravo Francesco!

 

MASSIMO MORRONI

 

12 maggio 2000