Carbone si carbone no

 

Ancora una realizzazione di Stefano Camilleri!

Vulcano di idee, l'autore ha realizzato, dopo la parete per acquario ( vedere la pagina "Filtroroccia o roccia filtrata, booo"), anche questo semplice ma funzionale progetto.

Per qualsiasi informazione riguardante la realizzazione, potete contattare direttamente l'autore scrivendo a Stefano Camilleri

 

Giacomo Mileo

 

Girando per internet e leggendo le varie faq ho notato che molte persone sono per l’uso del carbone e altrettante no, però se si va a guardare i siti dedicati al trattamento delle acque per via osmotica si noterà che il carbone attivo è sempre presente nelle cartucce filtranti, per non fare torto ad alcuno propongo la seguente soluzione: un filtro economico veloce e di immediata rimozione.

Il filtro da me proposto è esterno quindi lo si usa nel caso si deva eliminare residui alimentari ( classico pulviscolo e/o intorbidimento dell’acqua) o medicamenti inseriti in precedenza e non più utili, i tempi d’uso variano a seconda del quantitativo di acqua da trattare. A questo punto passiamo alla costruzione del manufatto seguendo i vari e semplici punti.

1° procuriamoci due cartucce di silicone vuote (fig.1),

un pezzetto di retina da zanzariera, un pezzetto di tubetto verde , una pompa da 500 litri ora economica (£ 16.000) e una scatola di carbone attivo (£ = variabile ).

2° Ripuliamo dai residui di silicone le due cartucce.

3° prendiamo la prima cartuccia, che lasceremo intera per tutta la sua lunghezza, e dalla parte dove vi è l’attacco del beccuccio creiamo un’apertura di circa 4 cm di diametro lasciando un bordo di circa 5 mm, basta seguire lo svaso presente su quasi tutti i tipi di cartucce a svuotamento totale (fig2).

4° Prendiamo il pistone, precedentemente tolto dalla cartuccia per pulirla, e tagliamogli la testa in modo da creare un anello di circa 2 cm di spessore.

5° Prendiamo il pezzetto di retina da zanzariera e mettiamolo sul retro della cartuccia e nel contempo inseriamo l’anello fatto prima, la retina si tenderà e si adatterà all’anello. A questo punto spingiamo l’anello fino in fondo alla cartuccia in modo che la retina aderisca al bordo da 5 mm . A questo punto il primo pezzo è finito ci ritroveremo un tubo aperto da un lato e chiuso dall’altro da una retina (fig.3).

6° Prendiamo il secondo tubo e tagliamolo a circa 8 cm dall’attacco della cannuccia (fig.4),

scaldiamolo con una pistola per sverniciare o un phon potente, una volta che la plastica è morbida infiliamo il primo tubo dentro al secondo fino ad arrivare in fondo, lasciamo raffreddare il tutto una volta che il secondo tubo è freddo lo sfileremo (fig.5).

7° Riempiamo il primo tubo, fino a 5 cm dal bordo, di carbone e nell’ultima parte mettiamo un po’ di perlon in modo da creare un prefiltro e impedire al carbone di uscire. Reinseriamo il secondo tubo. Sull’attacco della cannuccia mettiamo un pezzetto di gomma che collegheremo alla pompa. A questo punto il nostro filtro è pronto basterà metterlo nell’acquario e accenderlo (fig.6).

8° una raffinatezza è prendere una striscia di plexiglas di circa 8 cm (lunghezza a seconda dell’acquario) , scaldarla e avvolgerla in parte a un tubo innocenti creando così un anello semiaperto. La parte rimasta dritta verrà piegata, in fondo, a uncino in modo che si agganci al vetro dell’acquario. Quando il tutto e freddo inseriremo il filtro nell’anello e lo appenderemo al bordo dell’acquario così il tutto starà fermo (fig.7).

Caio a tutti e alla prossima pazzia Stefano.

 

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