Racconto di Lehi, di sua moglie Saria e dei suoi quattro figli chiamati (cominciando dal maggiore) Laman, Lemuele, Sam e Nefi. Il Signore avverte Lehi di allontanarsi dalla terra di Gerusalemme, perché egli profetizza al popolo riguardo alla loro iniquità, ed essi cercano di togliergli la vita. Viaggia con la sua famiglia per tre giorni nel deserto. Nefi prende con sé i suoi fratelli e ritorna alla terra di Gerusalemme per prendere gli annali dei Giudei. Il racconto delle loro sofferenze. Prendono in moglie le figlie di Ismaele. Prendono con sé le loro famiglie e si inoltrano nel deserto. Loro sofferenze e afflizioni nel deserto. Itinerario dei loro viaggi. Arrivano alle grandi acque. I fratelli di Nefi si ribellano contro di lui. Egli li confonde e costruisce una nave. Chiamano tale località Abbondanza. Attraversano le grandi acque, giungono alla terra promessa, e così via. Ciò è secondo il racconto di Nefi; o, in altre parole, io, Nefi, ho scritto questa storia.
CAPITOLO 1
Nefi inizia la storia del suo popolo. Lehi vede in visione una colona di fuoco e legge da un libro di profezie. Loda Dio, predice la venuta del Messia e profetizza la distruzione di Gerusalemme. E' perseguitato dai Giudei. Circa 600 a.C.
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Io, Nefi, essendo nato da "buoni 'genitori, ho dunque ricevuto qualche distruzione in tutto il sapere di mio padre; e avendo visto molte afflizioni nel corso dei miei giorni, nondimeno, essendo stato grandemente favorito dal Signore durante tutti i miei giorni; sì, avendo avuto una grande conoscenza della bontà e dei misteri di Dio, faccio dunque una storia delle mie azioni nei miei giorni.
2 Sì, faccio una storia nella lingua di mio padre, che consiste del sapere dei Giudei e del linguaggio degli Egiziani.
3 E io so che la storia che faccio è vera; e la faccio di mia propria mano,e la faccio secondo la mia conoscenza.
4 Poiché ciò avvenne all'inizio del primo anno del regno di "Sedechia re di Giuda (avendo mio padre Lehi vissuto tutti i suoi giorni a Gerusalemme); e in quel medesimo anno vennero molti profeti, profetizzando al popolo che dovevano pentirsi, o la grande città di Gerusalemme doveva essere distrutta.
5 Avvenne pertanto che mio padre Lehi essendo uscito pregò il Signore, sì, proprio con tutto il cuore, a favore del suo popolo.
6 E avvenne che, mentre pregava il Signore, venne una colonna di fuoco e si posò su una roccia davanti a lui; ed egli vide e udì molte cose; e a causa delle cose che vide e udì, fremette e tremò grandemente.
7 E avvenne che egli ritornò a casa sua a Gerusalemme e si gettò sul letto, essendo sopraffatto dallo Spirito e dalle cose che aveva visto.
8 Ed essendo così sopraffatto dallo Spirito, fu rapito in "visione; sì che vide i cieli aprirsi e credette di vedere Dio assiso sul suo trono, circondato da un concorso innumerevole di angeli nell'atto di cantare e di lodare il loro Dio.
9 E avvenne che vide Uno scendere dal mezzo del cielo, e vide che il suo fulgore era superiore a quello del sole a mezzogiorno.
10 E vide pure altri "dodici che lo seguivano, e il loro splendore superava quello delle stelle del firmamento.
11 Ed essi scesero e avanzarono sulla faccia della terra; e il primo venne e stette dinanzi a mio padre, gli dette un "libro e lo esortò a leggere.
12 E avvenne che mentre leggeva fu riempito dello Spirito del Signore.
13 Ed egli lesse, dicendo: Guai, guai a Gerusalemme, poiché ho veduto le tue abominazioni! Sì, e molte cose lesse mio padre riguardo a Gerusalemme: ch'essa sarebbe stata distrutta con i suoi abitanti; molti sarebbero periti di spada e molti sarebbero stati 'portati schiavi a Babilonia.
14 E avvenne che quando mio padre ebbe letto e visto molte cose grandi e meravigliose, proruppe in grandi esclamazioni verso il Signore, quali: Grandi e meravigliose sono le tue opere, o Signore Iddio Onnipotente! Il tuo trono è alto nei cieli, il tuo potere, la tua bontà e la tua misericordia sono su tutti gli abitanti della terra; e poiché tu sei misericordioso non permetterai che coloro che vengono a te periscano!
15 E in questo modo si esprimeva mio padre nel lodare il suo Dio; poiché la sua anima gioiva e tutto il suo cuore era ricolmo a motivo delle cose che aveva veduto, sì, che il Signore gli aveva mostrato.
16 Ed ora io, Nefi, non faccio un racconto completo delle cose che ha scritto mio padre, poiché egli ha scritto molte cose che vide in visioni e in sogni; e ha scritto pure molte cose che "profetizzò e disse ai suoi figli, delle quali non farò un racconto completo.
17 Ma farò un racconto delle mie azioni nei miei giorni. Ecco, faccio un riassunto della storia di mio padre, su tavole che ho fabbricato con le mie proprie mani; pertanto, dopo aver riassunto la storia di mio padre, farò allora un racconto della mia vita.
18 Vorrei dunque che sapeste che, dopo che il Signore ebbe mostrato a mio padre Lehi tante cose meravigliose, sì, riguardo alla distruzione di Gerusalemme, ecco che egli si fece avanti tra il popolo e cominciò a profetizzare e a proclamare loro le cose che aveva sia visto che udito.
19 E avvenne che i Giudei si burlarono di lui, a causa delle cose che egli attestava a loro riguardo; poiché egli attestava in verità la loro malvagità e le loro abominazioni; e attestava che le cose che aveva visto e udito, e anche le cose che aveva letto nel libro, manifestavano chiaramente la venuta di un Messia e anche la redenzione del mondo.
20 E quando i Giudei udirono queste cose, si adirarono con lui; sì, proprio come con gli antichi profeti che essi avevano scacciato, lapidato e ucciso; e cercarono pure di togliergli la vita per liberarsene. Ma ecco, io, Nefi, vi mostrerò che la tenera misericordia del Signore è su tutti coloro che egli ha scelto, a motivo della loro fede, per renderli potenti, finanche al potere di liberazione.
CAPITOLO 2
Lehí porta la sua famiglia nel deserto, verso il Mar Rosso--Abbandonano le loro proprietà--Lehi offre un sacrificio al Signore e insegna ai suoi figli a obbedire ai comandamenti--Laman e Lemuele mormorano contro il loro padre--Nefi è obbediente e prega con fede; il Signore gli parla, ed egli è scelto per governare sui suoi fratelli. Circa 600 a.C.
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POICHÉ ecco, avvenne che il Signore parlò a mio padre, sì, in sogno, e gli disse: Benedetto sei tu, Lehi, a motivo delle cose che hai fatto; e poiché sei stato fedele e hai proclamato a questo popolo le cose che io ti ho comandato, ecco, essi cercano di toglierti la vita.
2 E avvenne che il Signore "comandò a mio padre, sì, in sogno, 'di prendere la sua famiglia e di partire inoltrandosi nel deserto.
3 E avvenne che egli fu obbediente alla parola del Signore, pertanto fece come il Signore gli aveva comandato.
4 E avvenne che egli si inoltrò nel deserto. E lasciò la sua casa, la terra della sua eredità, il suo oro, il suo argento e le sue cose preziose e non prese nulla con sé, salvo la sua famiglia, provviste e tende, e si inoltrò nel deserto.
5 E scese lungo i confini presso la riva del "Mar Rosso; e viaggiò nel deserto entro i confini che sono più vicini al Mar Rosso; e viaggiò nel deserto con la sua famiglia che consisteva di mia madre Saria e dei miei fratelli maggiori, che erano "Laman, Lemuele e Sam.
6 E avvenne che, quando ebbe viaggiato per tre giorni nel deserto, egli piantò la sua tenda in una valle, presso la sponda di un fiume d'acqua.
7 E avvenne che costruì un altare di pietre, fece un'offerta al Signore e rese 'grazie al Signore nostro Dio.
8 E avvenne che diede a quel fiume il nome Laman, ed esso si gettava nel Mar Rosso; e la valle era ai confini presso la sua foce.
9 E quando mio padre vide che le acque del fiume si gettavano nella distesa del Mar Rosso, parlò a Laman, dicendo: Oh, possa tu essere come questo fiume e scorrere continuamente verso la fonte di ogni rettitudine'
10 E parlò anche a Lemuele: Oh, possa tu essere come questa valle, fermo e perseverante, e incrollabile nell'obbedire ai comandamenti del Signore!
11 Ora, egli disse ciò a causa della caparbietà di Laman e di Lemuele; poiché, ecco, essi mormoravano per molte cose contro il loro padre, perché era un visionario e li aveva condotti fuori dalla terra di Gerusalemme, per abbandonare la terra della loro eredità, il loro oro, il loro argento e le loro cose preziose, per perire nel deserto. E aveva fatto questo, essi dicevano, per le assurde immaginazioni del suo cuore.
12 E così Laman e Lemuele, che erano i maggiori, mormoravano contro il loro padre. E mormoravano perché non conoscevano le vie di quel Dio che li aveva creati.
13 Neppure credevano che Gerusalemme, la grande città, potesse essere distrutta, secondo le parole dei profeti. Ed essi erano come i Giudei che erano a Gerusalemme, che cercarono di togliere la vita a mio padre.
14 E avvenne che mio padre parlò loro nella valle di Lemuele, con potere, essendo riempito dello Spirito, finché essi tremarono in tutto il loro corpo in sua presenza. Ed egli li confuse, cosicché non osarono più proferire parola contro di lui; pertanto essi fecero come egli comandò loro.
15 E mio padre dimorava in una tenda.
16 E avvenne che io, Nefi, essendo molto giovane, e tuttavia alto di statura, e avendo anche gran desiderio di conoscere i misteri di Dio, invocai pertanto il Signore; ed ecco, egli mi visitò e intenerì il mio cuore, cosicché credetti a tutte le parole che erano state dette da mio padre; pertanto non mi ribellai contro di lui come i miei fratelli.
17 E parlai a Sam, facendogli conoscere le cose che il Signore mi aveva manifestato per mezzo del suo Santo Spirito. E avvenne che egli credette alle mie parole.
18 Ma ecco, Laman e Lemuele non vollero dare ascolto alle mie parole; e io, essendo "addolorato per la durezza del loro cuore, alzai per loro la mia voce al Signore.
19 E avvenne che il Signore mi parlò, dicendo: Benedetto sei tu, Nefi, a motivo della tua fede, poiché tu mi hai cercato diligentemente, con umiltà di cuore.
20 E inquantoché voi obbedirete ai miei comandamenti, prospererete e sarete condotti a una terra promessa; sì, proprio una terra che ho preparato per voi; sì, una terra che è scelta sopra tutte le altre terre.
21 E inquantoché i tuoi fratelli si ribelleranno contro di te, essi saranno recisi dalla presenza del Signore.
22 E inquantoché tu obbedirai ai miei comandamenti, sarai fatto governatore e insegnante sui tuoi fratelli.
23 Poiché ecco, nel giorno in cui essi si ribelleranno contro di me, io li maledirò, sì, con una grave maledizione, ed essi non avranno alcun potere sulla tua posterità, a meno che essi pure si ribellino contro di me.
24 E se accadrà che si ribellino contro di me, essi saranno un
flagello per la tua posterità, per spronarli sul cammino della rimembranza.
CAPITOLO 3
I figli di Lehi ritornano a Gerusalemmne per ottenere le tavole di bronzo--Labano rifiuta di consegnare le tavole. Nefi esorta e incoraggia i suoi fratelli. Labano ruba i loro beni e cerca di ucciderli. Laman e Lemuele percuotono Nefi e Sam e sono rimproverati da un angelo. Circa 600-592 a.C.
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E AVVENNE che io, Nefi, dopo aver parlato col Signore, ritornai alla tenda di mio padre.
2 E avvenne che egli mi parlò, dicendo: Ecco, ho fatto un sogno, in cui il Signore mi ha comandato che tu e i tuoi fratelli torniate a Gerusalemme.
3 Poiché ecco, Labano ha la storia dei Giudei e anche una genealogia dei miei antenati, ed esse sono incise su tavole di bronzo.
4 Pertanto il Signore mi ha comandato che tu e i tuoi fratelli andiate alla casa di Labano, cerchiate gli annali e li portiate quaggiù nel deserto.
5 Ed ora, ecco i tuoi fratelli mormorano, dicendo che è arduo ciò che ho richiesto loro; ma, ecco, non sono io che l'ho richiesto loro, ma è un comandamento del Signore.
6 Va' dunque, figlio mio, e sarai favorito dal Signore, perché non hai mormorato.
7 E avvenne che io, Nefi, dissi a mio padre: "Andrò e farò le cose che il Signore ha comandato, poiché so che il Signore non dà alcun comandamento ai figlioli degli uomini senza preparare loro una via affinché possano compiere quello che egli comanda loro.
8 E avvenne che quando mio padre ebbe udito queste parole, fu sommamente lieto, poiché seppe che ero stato benedetto dal Signore.
9 E io, Nefi, e i miei fratelli iniziammo il viaggio nel deserto, con le nostre tende, per salire alla terra di Gerusalemme.
10 E avvenne che quando fummo saliti alla terra di Gerusalemme, io e i miei fratelli ci consultammo l'un l'altro.
11 E tirammo a sorte chi di noi dovesse entrare nella casa di Labano. E avvenne che la sorte cadde su Laman; e Laman entrò nella casa di Labano, e gli parlò mentre egli era seduto in casa sua.
12 E chiese a Labano gli annali che erano incisi sulle tavole di bronzo, che contenevano la genealogia di mio padre.
13 Ed ecco, avvenne che Labano si adirò e lo scacciò dalla sua presenza, e non volle che egli entrasse in possesso degli annali. Pertanto gli disse: Ecco, tu sei un ladro, e io ti ucciderò.
14 Ma Laman fuggì dalla sua presenza, e ci raccontò le cose che Labano aveva fatto. E noi cominciammo a essere sommamente addolorati, e i miei fratelli erano sul punto di ritornare da mio padre, nel deserto.
15 Ma ecco, io dissi loro: Come il Signore vive e come noi viviamo, non scenderemo da nostro padre, nel deserto, finché non avremo compiuto ciò che il Signore ci ha comandato.
16 Pertanto siamo fedeli nell'obbedire ai comandamenti del Signore; scendiamo dunque alla terra di eredità di nostro padre, poiché ecco, egli ha lasciato oro, argento e ogni sorta di ricchezze. E tutto ciò egli ha fatto a motivo dei comandamenti del Signore.
17 Poiché sapeva che Gerusalemme deve essere distrutta, a causa della malvagità del popolo.
18 Poiché ecco, essi hanno "rigettato le parole dei profeti. Pertanto, se mio padre avesse dimorato nel paese dopo che gli era stato comandato di fuggirne, ecco avrebbe dovuto perire anche lui. Pertanto è necessario che egli fugga dal paese.
19 Ed ecco, è secondo la sagezza di Dio che noi otteniamo questi annali, per poter preservare per i nostri figlioli il linguaggio dei nostri padri.
20 E perché possiamo anche preservare per loro le parole che sono state dette dalla bocca di tutti i santi profeti, che sono state comunicate loro mediante lo Spirito e il potere di Dio, da quando il mondo ebbe inizio, sì, fino al tempo presente.
21 E avvenne che parlando in questo modo io persuasi i miei fratelli a restare fedeli nell'obbedire ai comandamenti di Dio.
22 E avvenne che scendemmo alla terra della nostra eredità, e mettemmo assieme il nostro oro, il nostro argento e le nostre cose preziose.
23 E dopo aver messo assieme queste cose, salimmo di nuovo alla casa di Labano.
24 E avvenne che entrammo da Labano, e gli chiedemmo di darci gli annali che erano incisi sulle tavole di bronzo, per i quali gli avremmo dato il nostro oro, il nostro argento e tutte le nostre cose preziose.
25 E avvenne che quando Labano vide i nostri beni, e che essi erano assai cospicui, li bramò a tal punto che ci scacciò e mandò i suoi servi ad ucciderci per potersi impadronire dei nostri beni.
26 E avvenne che fuggimmo davanti ai servi di Labano e fummo costretti ad abbandonare i nostri beni, che caddero nelle mani di Labano.
27 E avvenne che fuggimmo nel deserto, e i servi di Labano non ci raggiunsero, e ci nascondemmo nella cavità di una roccia.
28 E avvenne che Laman si adirò contro di me e anche contro mio padre; e così pure Lemuele, poiché dava ascolto alle parole di Laman. Pertanto Laman e Lemuele dissero molte parole dure a noi, loro fratelli minori, e ci percossero perfino con un bastone.
29 E avvenne che, mentre ci percuotevano con un bastone, ecco che un angelo del Signore venne e stette dinanzi a loro, e parlò loro dicendo: Perché percuotete il vostro fratello minore con un bastone? Non sapete che il Signore l'ha scelto per essere governatore su di voi, e ciò a causa delle vostre iniquità? Ecco, salirete di nuovo a Gerusalemme, e il Signore metterà Labano nelle vostre mani.
30 E dopo che l'angelo ci ebbe parlato, se ne andò.
31 E dopo che l'angelo se ne fu andato, Laman e Lemuele cominciarono di nuovo a amormorare, dicendo: Come è possibile che il Signore metta Labano nelle nostre mani? Ecco, egli è un uomo potente, e può comandare a cinquanta, sì, e può anche ucciderne cinquanta; allora perché non noi?
CAPITOLO 4
Nefi uccide Labano su comando del Signore e poi si impossessa delle tavole di bronzo mediante uno stratagemma--Zoram sceglie di unirsi alla famiglia di Lehi nel deserto. Circa 600-592 a.C.
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E AVVENNE che parlai ai miei fratelli, dicendo: Saliamo di nuovo a Gerusalemme e siamo fedeli nell'obbedire ai comandamenti del Signore; poiché ecco, egli è più potente di tutta la terra; allora, perché non più "potente di Labano e dei suoi cinquanta, sì, o anche delle sue decine di migliaia?
2 Saliamo dunque. Siamo forti come Mosè! Poiché in verità egli parlò alle acque del 'Mar Rosso ed esse si divisero di qua e di là, e i nostri padri le attraversarono, uscendo dalla schiavitù, su terra asciutta, e gli eserciti di Faraone li seguirono e furono annegati nelle acque del Mar Rosso.
3 Ora, ecco, sapete che ciò è vero; e voi sapete pure che un angelo vi ha parlato; potete pertanto dubitare? Saliamo! Il Signore è in grado di liberarci, proprio come i nostri padri, e di distruggere Labano, proprio come gli Egiziani.
4 Ora, quando ebbi detto queste parole, essi erano ancora adirati, e continuavano ancora a mormorare; nondimeno, mi seguirono finché giungemmo sotto le mura di Gerusalemme.
5 Ed era notte; e li feci nascondere fuori delle mura. e dopo che si furono nascosti, io, Nefi, entrai furtivamente nella città e mi diressi verso la casa di Labano.
6 Ed ero guidato dallo Spirito, non sapendo in anticipo ciò che avrei fatto.
7 Nondimeno avanzai, e quando giunsi vicino alla casa di Labano vidi un uomo che era caduto a terra davanti a me, poiché era ebbro di vino.
8 E quando mi fui avvicinato, mi accorsi che era Labano.
9 E vidi la sua spada e la estrassi dal fodero; la sua impugnatura era d'oro puro, e di fattura sommamente raffinata; e vidi che la sua lama era del più prezioso acciaio.
10 E avvenne che fui spinto dallo Spirito a uccidere Labano; ma dissi in cuor mio: Giammai ho versato sangue umano. E mi ritrassi, e avrei voluto poter evitare di ucciderlo.
11 E lo Spirito mi disse di nuovo: Ecco, il Signore l'ha messo nelle tue mani. Sì, e io sapevo pure che aveva tentato di togliermi la vita; e sì, non voleva dare ascolto ai comandamenti del Signore; e ci aveva anche sottratto i nostri beni.
12 E avvenne che lo Spirito mi disse di nuovo: Uccidilo, poiché il Signore l'ha messo nelle tue mani;
13 Ecco, il Signore uccide i "malvagi per raggiungere i suoi giusti propositi. E 'meglio che un sol uomo perisca, piuttosto che una nazione degeneri e perisca nell'incredulità.
14 Ed ora, quando io, Nefi, ebbi udito queste parole, ricordai le parole del Signore, che egli mi rivolse nel deserto, dicendo: inquantoché la tua progenie obbedirà ai miei comandamenti, essa 'prospererà nella terra di promessa.
15 Sì, e pensai pure che essi non avrebbero potuto obbedire ai comandamenti del Signore secondo la legge di Mosè, se non avessero avuto la legge.
16 E sapevo anche che la legge era incisa sulle tavole di bronzo.
17 E ancora, sapevo che il Signore aveva messo Labano nelle mie mani per questo scopo: affinché potessi ottenere gli annali secondo i suoi comandamenti.
18 Obbedii dunque alla voce dello Spirito, e presi Labano per i capelli, e gli tagliai la testa con la sua stessa spada.
19 E dopo che gli ebbi tagliato la testa con la sua stessa spada, presi gli abiti di Labano e me ne rivestii, sì, proprio in ogni particolare, e mi cinsi i fianchi della sua armatura.
20 E dopo che ebbi fatto ciò, avanzai verso la tesoreria di Labano. E mentre mi avvicinavo alla tesoreria di Labano ecco, vidi il aservo di Labano che aveva le chiavi della tesoreria. E gli comandai con la voce di Labano di entrare con me nella tesoreria.
21 Ed egli credette che fossi il suo padrone, Labano, poiché vide i vestiti e anche la spada di cui mi ero cinto i fianchi.
22 E mi parlò a riguardo degli anziani dei Giudei, sapendo che il suo padrone, Labano, era stato tra loro durante la notte.
23 E io gli parlai come se fossi stato Labano.
24 E gli dissi anche che dovevo portare le incisioni che erano sulle a tavole di bronzo ai miei fratelli maggiori che stavano fuori delle mura.
25 E gli ordinai pure di seguirmi.
26 Ed egli, credendo che parlassi dei fratelli della chiesa, e che io fossi veramente quel Labano che avevo ucciso, pertanto mi seguì.
27 E mi parlò molte volte riguardo agli anziani dei Giudei, mentre mi dirigevo verso i miei fratelli, che stavano fuori delle mura.
28 E avvenne che quando Laman mi vide fu molto spaventato, come pure Lemuele e Sam. Ed essi fuggirono dalla mia presenza, poiché credevano che io fossi Labano, che egli mi avesse ucciso e che cercasse di togliere la vita anche a loro.
29 E avvenne che io li chiamai, ed essi mi udirono; cessarono pertanto di fuggire dalla mia presenza.
30 E avvenne che quando il servo di Labano vide i miei fratelli, cominciò a tremare, ed era sul punto di fuggire dal mio cospetto e di tornare alla città di Gerusalemme.
31 Ed ora io, Nefi, essendo un uomo alto di statura e avendo anche ricevuto dal Signore molta forza, afferrai dunque il servo di Labano e lo trattenni, affinché non fuggisse.
32 E avvenne che gli dissi che se avesse dato ascolto alle mie parole, come il Signore vive e come io vivo, così, se avesse dato ascolto alle nostre parole, gli avremmo risparmiato la vita.
33 E gli dissi, anche, con un giuramento, che non doveva temere; che sarebbe stato un uomo libero come noi, se fosse sceso nel deserto con noi.
34 E gli parlai pure dicendo: Certamente è il Signore che ci ha comandato di fare questo; e non saremo noi diligenti nell'obbedire ai comandamenti del Signore? Perciò, se tu vorrai discendere
nel deserto da mio padre, avrai un posto fra noi.
35 E avvenne che Zoram prese coraggio alle parole che dissi. Ora, Zoram era il nome del servo; ed egli promise che sarebbe sceso nel deserto, da nostro padre. Sì, e ci fece anche un giuramento che da quel momento in poi sarebbe rimasto con noi.
36 Ora, noi desideravamo che egli rimanesse con noi per questo motivo: affinché i Giudei non sapessero della nostra fuga nel deserto, per paura che ci inseguissero e ci annientassero.
37 E avvenne che quando Zoram ci ebbe fatto un giuramento, i nostri timori a suo riguardo cessarono.
38 E avvenne che prendemmo le tavole di bronzo e il servo di Labano, e ci inoltrammo nel deserto, e viaggiammo verso la tenda di nostro padre.
CAPITOLO 5
Saria si lamenta con Lehi--Entrambi gioiscono per il ritorno dei loro figli--Offrono sacrifici--Le tavole di bronzo contengono scritti di Mosè e dei profeti--Le tavole identificano Lehi come discendente di Giuseppe--Lehi profetizza riguardo alla sua posterità e alla preservazione delle tavole. Circa 600-592 a.C.
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E AVVENNE che dopo che fummo scesi nel deserto da nostro padre, ecco, egli fu ricolmo di gioia, e anche mia madre Saria fu grandemente lieta, poiché in verità aveva fatto cordoglio a causa nostra.
2 Poiché ella aveva creduto che fossimo periti nel deserto; e si era anche lamentata con mio padre, dicendogli che era un visionario, dicendo: Ecco, ci hai condotti fuori dalla terra della nostra eredità, e i miei figli non sono più, e noi periamo nel deserto.
3 E con espressioni di questo tipo, mia madre si era lamentata con mio padre.
4 Ed era avvenuto che mio padre le aveva parlato, dicendo: So di essere un uomo che ha visioni; poiché, se non avessi veduto in visione le cose di Dio, non avrei conosciuto la bontà di Dio, ma sarei rimasto a Gerusalemme, e sarei perito con i miei fratelli.
5 Ma ecco, io ho ottenuto una terra di promessa. Di tutte queste cose io veramente gioisco; sì, e io so che il Signore libererà i miei figli dalle mani di Labano e li porterà di nuovo da noi giù nel deserto.
6 Ed è con queste parole che mio padre Lehi consolò mia madre Saria a nostro riguardo, mentre noi viaggiavamo nel deserto salendo alla terra di Gerusalemme per ottenere gli annali dei Giudei.
7 E quando fummo tornati alla tenda di mio padre, ecco, la loro gioia fu completa, e mia madre fu consolata.
8 Ed ella parlò dicendo: Ora so con certezza che il Signore ha comandato a mio marito di fuggire nel deserto; sì, e so pure con certezza che il Signore ha protetto i miei figli, e li ha liberati dalle mani di Labano, e ha dato loro il potere mediante il quale potessero "compiere ciò che il Signore ha loro comandato. E in questo modo si esprimeva.
9 E avvenne che essi gioirono grandemente, e offrirono un sacrificio e degli olocausti al Signore; e resero "grazie al Dio d'Israele.
10 E dopo che ebbero reso grazie al Dio d'Israele, mio padre Lehi prese gli annali che erano incisi sulle tavole di bronzo e li esaminò dall'inizio.
11 E vide che essi contenevano i cinque libri di Mosè, che davano un racconto della creazione del mondo e anche di Adamo e Eva, che furono i nostri primi genitori.
12 E anche una storia dei Giudei, dal principio fino all'inizio del regno di Sedechia, re di Giuda.
13 E anche le profezie dei santi profeti, dal principio fino all'inizio del regno di Sedechia; e anche molte profezie che erano state fatte per bocca di "Geremia.
14 E avvenne che mio padre Lehi trovò pure sulle 'tavole di bronzo una genealogia dei suoi padri; pertanto apprese di essere un discendente di "Giuseppe; sì, proprio quel Giuseppe che era figlio di 'Giacobbe, che fu venduto in Egitto e che fu preservato dalla mano del Signore perché potesse preservare suo padre Giacobbe e tutta la sua casa dalla morte per carestia.
15 E furono pure condotti fuori dalla schiavitù e dalla terra d'Egitto da quello stesso Dio che li aveva preservati.
16 E così mio padre Lehi scoprì la genealogia dei suoi padri. E anche Labano era un discendente di Giuseppe, pertanto lui e i suoi padri avevano tenuto gli annali.
17 Ed ora, quando mio padre vide tutte queste cose, fu riempito dello Spirito, e cominciò a profetizzare riguardo alla sua posterità-
18 Che queste tavole di bronzo sarebbero andate a tutte le nazioni, tribù, lingue e popoli che erano della sua posterità.
19 Pertanto disse che queste tavole di bronzo non sarebbero state mai distrutte, né sarebbero state mai logorate dal tempo. Ed egli profetizzò molte cose riguardo alla sua posterità.
20 E avvenne che fino ad allora io e mio padre avevamo obbedito ai comandamenti che il Signore ci aveva dato.
21 E avevamo ottenuto gli annali che il Signore ci aveva comandato; e li avevamo esaminati e trovato che ci erano indispensabili, sì, proprio di grandissimo valore per noi, tanto che avremmo potuto preservare i comandamenti del Signore per i nostri figlioli.
22 Pertanto era nella saggezza del Signore che li portassimo con noi, nel nostro viaggio nel deserto verso la terra di promessa.
CAPITOLO 6
Nefi scrive delle cose di Dio--Lo scopo di Nefi è persuadere gli uomini a venire al Dio di Abrahamo ed essere salvati. Circa 600-592 a.C.
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ED ora io, Nefi, non do la genealogia dei miei padri in questa parte dei miei annali; né la darò mai in seguito su queste "tavole che sto scrivendo; poiché è data negli annali che sono stati tenuti
da mio 'padre; pertanto non la scrivo in quest'opera.
2 Poiché è sufficiente che io dica che siamo discendenti di Giuseppe.
3 E non mi importa di essere dettagliato nel fare un racconto completo di tutte le cose di mio padre, poiché esse non possono essere scritte su "queste tavole; poiché io desidero spazio per poter scrivere delle cose di Dio.
4 Poiché il mio pieno intento è che io possa persuadere gli uomini a venire al Dio di Abrahamo, al Dio d'Isacco e al Dio di Giacobbe, per essere salvati.
5 Pertanto non scrivo le cose che piacciono al mondo, ma le cose che piacciono a Dio e a coloro che non sono del mondo.
6 Pertanto darò alla mia posterità il comandamento di non occupare queste tavole con cose che non hanno valore per i figlioli degli uomini.
CAPITOLO 7
I figli di Lehi tornano a Gerusalemme e convincono Ismaele e il suo casato a unirsi a loro nel loro viaggio--Laman e altri si ribellano-- Nefi esorta i suoi fratelli ad avere fede nel Signore--Lo legano con delle corde e complottano di ucciderlo--Egli è liberato per il potere della fede--I suoi fratelli chiedono perdono--Lehi e il suo gruppo offrono un sacrificio e degli olocausti. Circa 600-592 a.C.
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ED ora vorrei che sapeste che, dopo che mio padre Lehi ebbe cessato di profetizzare riguardo alla sua posterità, avvenne che il Signore gli parlò di nuovo, dicendo che non era opportuno che egli, Lehi, conducesse la sua famiglia da sola nel deserto; ma che era opportuno che i suoi figli prendessero moglie, perché potessero suscitare una stirpe al Signore, nella terra di promessa.
2 E avvenne che il Signore gli comandò che io, Nefi, e i miei fratelli tornassimo di nuovo alla terra di Gerusalemme e conducessimo giù nel deserto Ismaele e la sua famiglia.
3 E avvenne che io, Nefi, mi inoltrai di nuovo nel deserto con i miei fratelli per salire a Gerusalemme.
4 E avvenne che salimmo alla casa di Ismaele, e trovammo favore agli occhi di Ismaele, tanto che gli riferimmo le parole del Signore.
5 E avvenne che il Signore intenerì il cuore di Ismaele e anche del suo casato, tanto che essi si misero in viaggio con noi nel deserto giù verso la tenda di nostro padre.
6 E avvenne che, mentre viaggiavamo nel deserto, ecco, Laman e Lemuele, due delle figlie di Ismaele e i due figli di Ismaele e le loro famiglie si ribellarono contro di noi; sì, contro me, Nefi, e Sam, il loro padre Ismaele e sua moglie e le sue altre tre figlie.
7 E avvenne in quella ribellione, che essi desideravano tornare alla terra di Gerusalemme.
8 Ed ora io, Nefi, essendo afflitto per la durezza del loro cuore, parlai dunque loro, dicendo, sì, proprio a Laman e a Lemuele: Ecco, voi siete i miei fratelli maggiori, e come mai siete così duri nel vostro cuore e così ciechi nella vostra mente da aver bisogno che io, vostro fratello minore, vi parli, sì, e sia di esempio per voi?
9 Come mai non avete dato ascolto alla parola del Signore?
10 Come mai avete dimenticato di aver visto un angelo del Signore?
11 Sì, e come mai avete dimenticato quali grandi cose il Signore ha fatto per noi, liberandoci dalle mani di Labano e anche facendoci ottenere gli annali?
12 Sì, e come mai avete dimenticato che il Signore è in grado di fare "ogni cosa secondo la sua volontà, per i figlioli degli uomini, se accadrà che essi eserciteranno fede in lui? Siamogli pertanto fedeli.
13 E se accadrà che gli saremo fedeli, otterremo la terra di promessa; e un giorno saprete che la parola del Signore sarà adempiuta riguardo alla distruzione di Gerusalemme; poiché tutte le cose che il Signore ha detto riguardo alla distruzione di Gerusalemme dovranno essere adempiute.
14 Poiché ecco, lo Spirito del Signore cesserà presto di lottare con loro; poiché ecco, hanno rigettato i profeti e Geremia lo hanno gettato in prigione. E hanno cercato di togliere 'la vita a mio padre, tanto che lo hanno cacciato fuori dal paese.
15 Ora ecco, io vi dico che se tornerete a Gerusalemme, voi pure perirete con loro. Ed ora, se avete scelto, salite al paese e rammentate le parole che vi dico, che se andate voi pure perirete; poiché così lo Spirito del Signore mi spinge a parlare.
16 E avvenne che quando io, Nefi, ebbi detto queste parole ai miei fratelli, essi si adirarono contro di me. E avvenne che mi misero le mani addosso, poiché ecco, erano sommamente adirati, e mi legarono con delle corde poiché cercavano di togliermi la vita, per potermi lasciare nel deserto per essere divorato dalle bestie feroci.
17 Ma avvenne che io pregai il Signore, dicendo: O Signore, secondo la mia fede che è in te liberami dalle mani dei miei fratelli; sì, anzi, dammi la forza di strappare questi legami con cui sono legato.
18 E avvenne che quando ebbi detto queste parole, ecco i legami si sciolsero dalle mie mani e dai miei piedi, e mi alzai dinanzi ai miei fratelli e parlai loro di nuovo.
19 E avvenne che essi si adirarono di nuovo contro di me e cercarono di mettermi le mani addosso; ma ecco, una delle figlie di Ismaele, sì, e anche sua madre e uno dei figli di Ismaele, implorarono i miei fratelli al punto che intenerirono il loro cuore; ed essi smisero di tentare di togliermi la vita.
20 E avvenne che essi furono addolorati a causa della loro malvagità, tanto che si prostrarono dinanzi a me e mi implorarono di perdonarli per ciò che avevano fatto contro di me.
21 E avvenne che io perdonai loro sinceramente tutto ciò che avevano fatto e li esortai a pregare il Signore loro Dio per ottenere il perdono. E avvenne che fecero così. E dopo che ebbero finito di pregare il Signore, ci mettemmo di nuovo in cammino verso la tenda di nostro padre.
22 E avvenne che scendemmo alla tenda di nostro padre. E dopo che io, i miei fratelli e tutto il casato di Ismaele fummo scesi alla tenda di mio padre, essi resero "grazie al Signore loro Dio e gli offrirono un bsacrificio e degli olocausti.
CAPITOLO 8
Lehi ha una visione dell'albero della vita--Egli mangia del suo frutto e decsidera che la sua famiglia faccia altrettanto--Egli vede una sbarra di ferro, un sentiero stretto e angusto e brume tenebrose che avvolgono gli uomini--Saria, Nefi e Sam mangiano del frutto, ma Laman e Lemuele si rifiutano. Circa 600-592 a.C.
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E AVVENNE che avevamo messo assieme ogni sorta di sementi di ogni specie sia di cereali di ogni specie che anche di semi di frutti di ogni specie.
2 E avvenne che mentre mio padre soggiornava nel deserto, ci parlò, dicendo: Ecco, ho avuto un sogno, o, in altre parole, ho avuto una visione.
3 Ed ecco, a causa di ciò che ho veduto, ho ragione di gioire nel Signore a motivo di "Nefi, e anche di Sam; poiché ho ragione di supporre che essi e anche molti della loro posterità saranno salvati.
4 Ma ecco, "Laman e Lemuele, temo grandemente per voi; poiché ecco, mi è parso di aver visto nel mio sogno un deserto oscuro e desolato.
5 E avvenne che io vidi un uomo, ed era vestito di una veste bianca, ed egli venne e stette dinanzi a me.
6 E avvenne che mi parlò e mi esortò a seguirlo.
7 E avvenne che, mentre lo seguivo, vidi che mi trovavo in una landa oscura e desolata.
8 E dopo aver viaggiato per lo spazio di molte ore nelle tenebre, cominciai a pregare il Signore affinché avesse misericordia di me, secondo la moltitudine delle sue tenere misericordie.
9 E avvenne che dopo che ebbi pregato il Signore, vidi un campo vasto e spazioso.
10 E avvenne che vidi un albero, il cui frutto era desiderabile per rendere felici.
11 E avvenne che andai innanzi e mangiai del suo frutto, e vidi che era dolcissimo più di ogni altro che non avessi mai assaggiato prima. Sì, e vidi che il frutto era bianco, da superare ogni candore che avessi mai visto.
12 E come mangiai del frutto, esso riempì la mia anima di una immensa gioia; pertanto cominciai a desiderare che anche la mia famiglia ne mangiasse; poiché sapevo che era desiderabile più di ogni altro frutto.
13 E mentre volgevo lo sguardo attorno, per poter forse scorgere anche la mia famiglia, vidi un fiume d'acqua; e scorreva là accanto, ed era vicino all'albero del quale stavo mangiando il frutto.
14 E guardai per vedere donde venisse; e ne vidi la sorgente poco distante; e alla sua sorgente vidi vostra madre Saria, e Sam e Nefi; ed essi se ne stavano come se non sapessero dove andare.
15 E avvenne che feci loro segno; e dissi anche loro a gran voce di venire da me, e di mangiare del frutto che era desiderabile più d'ogni altro frutto.
16 E avvenne che essi vennero da me e mangiarono essi pure del frutto.
17 E avvenne che io desiderai che anche Laman e Lemuele venissero a mangiare del frutto; pertanto volsi lo sguardo verso la sorgente del fiume, per poterli forse vedere.
18 E avvenne che li vidi, ma essi non vollero venire da me e mangiare del frutto.
19 E vidi una verga di ferro, e si estendeva lungo la sponda del fiume, e conduceva all'albero presso il quale io stavo.
20 E vidi pure un "sentiero stretto e angusto, che costeggiava la verga di ferro, fino all'albero presso il quale io stavo; ed esso conduceva pure, passando accanto alla sorgente, a un campo largo e spazioso, come se fosse stato un mondo.
21 E vidi una schiera innumerevole di persone, molte delle quali si spingevano innanzi, per raggiungere il sentiero che portava all'albero presso il quale io stavo.
22 E avvenne che esse si fecero avanti, e si avviarono sul sentiero che conduceva all'albero.
23 E avvenne che sorse una bruma tenebrosa, sì, proprio una grandissima bruma tenebrosa, tanto che coloro che si erano avviati sul sentiero perdettero la via, cosicché vagarono lontano e si perdettero.
24 E avvenne che ne vidi altri che si spingevano innanzi, e avanzarono e afferrarono l'estremità della verga di ferro; e si spinsero innanzi attraverso la bruma tenebrosa, tenendosi stretti alla verga di ferro, sì, finché ne giunsero fuori e mangiarono il frutto dell'albero.
25 E dopo che ebbero mangiato del frutto dell'albero, volsero lo sguardo attorno, come se provassero vergogna.
26 E io pure volsi lo sguardo attorno, e vidi, dall'altra parte del fiume d'acqua, un edificio grande e spazioso, ed esso stava come se fosse in aria, alto sopra la terra.
27 Ed era pieno di gente,vecchi e giovani, maschi e femmine, e i loro abiti erano di foggia bellissima; ed erano nell'atteggiamento di chi beffeggia e puntavano il dito verso coloro che erano arrivati e avevano mangiato del frutto.
28 E dopo che questi ebbero mangiato del frutto, si vergognarono a causa di quelli che si burlavano di loro; e si sviarono su cammini proibiti e si perdettero.
29 Ed ora io, Nefi, non dico tutte le parole di mio padre.
30 Ma, per esser breve nello scrivere, ecco, egli vide altre moltitudini spingersi innanzi; ed essi vennero ad afferrare l'estremità della verga di ferro, e spinsero innanzi i loro passi tenendosi costantemente alla verga di ferro finché giunsero fuori e caddero, e mangiarono del frutto dell'albero.
31 E vide pure altre moltitudini brancolare verso quell'edificio grande e spazioso.
32 E avvenne che molti annegarono nelle profondità dell'acqua; e molti scomparvero alla sua vista, vagando per strade sconosciute.
33 E grande era la moltitudine che entrava in quello strano edificio. E dopo che erano entrati in quell'edificio, puntavano il dito "a scherno verso di me e anche verso coloro che stavano mangiando del frutto; ma noi non prestammo loro attenzione.
34 Queste sono le parole di mio padre: Poiché, quanti "prestarono loro attenzione, si sviarono.
35 E Laman e Lemuele non mangiarono del frutto, disse mio padre.
36 E avvenne che dopo che mio padre ebbe detto tutte le parole del suo sogno o visione, che furono molte, ci disse che, a causa di queste cose che aveva veduto in visione, temeva grandemente per Laman e Lemuele; sì, temeva che sarebbero stati rigettati dalla presenza del Signore.
37 E li esortò allora, con tutto il sentimento di un tenero "genitore, a dare ascolto alle sue parole, cosicché il Signore sarebbe forse stato misericordioso verso di loro e non li avrebbe rigettati; sì, mio padre predicò loro.
38 E dopo aver predicato loro e aver anche profetizzato loro molte cose, li esortò a obbedire ai comandamenti del Signore; e cessò di parlar loro.
CAPITOLO 9
Nefi fa due serie di annali--Ognuna è chiamata tavole di Nefi--Le tavole più grandi contengono una storia secolare; le più piccole trattano principalmente di cose sacre. Circa 600-592 a.C.
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E TUTTE queste cose mio padre vide, udì e disse mentre dimorava in una tenda nella valle di Lemuele, e anche moltissime altre cose che non possono essere scritte su queste tavole.
2 Ed ora, dal momento che ho parlato riguardo a queste tavole, ecco, esse non sono le tavole sulle quali faccio un racconto completo della storia del mio popolo; poiché alle tavole su cui faccio un racconto completo del mio popolo ho dato il nome di Nefi, pertanto sono chiamate le tavole di Nefi, secondo il mio stesso nome. E anche queste tavole sono chiamate tavole di Nefi.
3 Nondimeno, ho ricevuto un comandamento dal Signore di fare queste tavole con lo scopo speciale che vi fosse un racconto inciso del ministero del mio popolo.
4 Sulle altre tavole dovrebbe essere inciso un racconto del regno dei re e delle guerre e delle contese del mio popolo. Pertanto queste tavole trattano per la maggior parte del ministero; e le "altre tavole trattano per la maggior parte del regno dei re, delle guerre e delle contese del mio popolo.
5 Pertanto il Signore mi ha comandato di fare queste tavole per un suo "saggio scopo, scopo che lo non conosco.
6 Ma il Signore "conosce tutte le cose fin dal principio; pertanto egli prepara una via per compiere tutte le sue opere fra i figlioli degli uomini; poiché ecco, egli ha ogni "potere di adempiere tutte le sue parole. E così è. Amen.
CAPITOLO 10
Lehi predice In schiavitù babilonese. Parla della venuta tra i Giudei di un Messia, un Salvatore, un Redentore. Lehi parla anche della venuta di colui che avrebbe battezzato l'Agnello di Dio--Lehi parla della morte e della risurrezione del Messia.Paragona la dispersione e il raduno di Israele a un albero di olivo. Nefi parla del Figlio di Dio, del dono dello Spirito Santo e della necessità di rettitudine. Circa 600-592 a.C.
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ED ora io, Nefi, procedo a dare un racconto su queste tavole delle mie azioni, del mio regno e del mio ministero; pertanto, per procedere con il mio racconto, devo parlare un po' delle cose di mio padre e anche dei miei fratelli.
2 Poiché ecco, avvenne, dopo che mio padre ebbe cessato di dire le parole del suo sogno e anche di esortarli ad essere diligenti in ogni cosa, che egli parlò loro riguardo ai Giudei.
3 Che, dopo che fossero stati distrutti, anche la grande città di Gerusalemme, e molti tratti schiavi in Babilonia, secondo il tempo stabilito dal Signore, essi sarebbero dtornati di nuovo, sì, sarebbero proprio stati riportati indietro, fuori dalla schiavitù, e dopo essere stati riportati indietro, fuori dalla schiavitù, avrebbero di nuovo posseduto la terra della loro eredità.
4 Sì, proprio seicento anni dal tempo in cui mio padre lasciò Gerusalemme, il Signore Iddio avrebbe suscitato un profeta fra i Giudei sì, un Messia o, in altre parole, il Salvatore del mondo.
5 E parlò pure riguardo ai profeti, in quale grande numero avessero'lattestato queste cose, riguardo a questo Messia del quale aveva parlato, ossia a questo Redentore del mondo.
6 Pertanto tutto il genere umano era in uno stato perduto e decaduto e lo sarebbe stato per sempre, a meno che non avesse confidato in questo Redentore.
7 E parlò anche riguardo a un profeta che sarebbe venuto prima del Messia, per preparare la via del Signore.
8 Sì, egli si sarebbe fatto innanzi e avrebbe gridato nel deserto: aPreparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri; poiché v'è uno fra voi che voi non conoscete, ed egli è più potente di me, e io non son degno di sciogliere il legaccio dei suoi calzari. E mio padre parlò molto riguardo a queste cose.
9 E mio padre disse che egli avrebbe battezzato a aBethabara, al di là del Giordano; e disse anche che egli avrebbe bbattezzato con l'acqua; e che avrebbe battezzato perfino il Messia con l'acqua.
10 E dopo aver battezzato il Messia con l'acqua, egli avrebbe veduto e portato testimonianza di aver battezzato al'Agnello di Dio, che avrebbe tolto i peccati del mondo.
11 E avvenne che dopo che mio padre ebbe detto queste parole, parlò ai miei fratelli riguardo al Vangelo che sarebbe stato predicato tra i Giudei, e anche riguardo al ~ldegenerare dei Giudei nell'bincredulità. E dopo che essi avessero 'ucciso il Messia che doveva venire, egli, dopo essere stato ucciso, sarebbe drisorto dai morti e si sarebbe manifestato, mediante lo Spirito Santo, ai Gentili.
12 Sì, e mio padre parlò molto riguardo ai Gentili e anche riguardo al casato d'Israele, che esso sarebbe stato paragonato ad un olivo, i cui rami sarebbero stati spezzati e bdispersi su tutta la faccia della terra.
13 Pertanto, egli disse, era necessario che noi fossimo condotti di comune accordo alla "terra di promessa, per adempiere la parola del Signore, che saremmo stati dispersi su tutta la faccia della terra.
14 E dopo che il casato d'Israele sarebbe stato disperso, essi sarebbero stati adi nuovo radunati; ovvero alla fine, dopo che i Gentili avessero ricevuto la pienezza del Vangelo, i rami naturali dell'olivo, o i superstiti del casato di Israele, sarebbero stati innestati, cioè sarebbero venuti a conoscenza del vero Messia, loro Signore e loro Redentore.
15 E con espressioni di questo tipo mio padre profetizzò e parlò ai miei fratelli; e anche di molte altre cose che non scrivo in questo libro, poiché ne ho scritte tante quanto mi era opportuno nel mio altro libro.
16 E tutte queste cose di cui ho parlato furono fatte mentre mio padre dimorava in una tenda, nella valle di Lemuele.
17 E avvenne che dopo che io, Nefi, avendo udito tutte le parole di mio padre riguardo alle cose che aveva visto in visione, e anche alle cose che aveva detto mediante il potere dello Spirito Santo, potere ch'egli aveva ricevuto mediante la fede nel Figlio di Dio e il Figlio di Dio era il 'Messia che sarebbe venuto anch'io, Nefi, ero desideroso di poter vedere, udire e conoscere queste cose mediante il potere dello Spirito Santo, che è il dono di Dio a tutti coloro che lo cercano diligentemente, tanto nei tempi antichi quanto al tempo in cui egli si manifesterà ai figlioli degli uomini.
18 Poiché egli è lo stesso ieri, oggi e per sempre; e la via è preparata per tutti gli uomini sin dalla fondazione del mondo, se accadrà che si pentano e vengano a lui.
19 Poiché colui che cerca diligentemente, troverà; e i misteri di Dio gli verranno spiegati mediante il potere dello Spirito Santo, tanto in questi tempi come nei tempi antichi, tanto nei tempi antichi come nei tempi a venire; pertanto il 'corso del Signore è un unico cerchio eterno.
20 Ricorda dunque, o uomo, che per tutti i tuoi atti, sarai portato in giudizio.
21 Pertanto, se avete cercato di agire malvagiamente durante i giorni della vostra prova, sarete allora trovati impuri dinanzi al seggio del giudizio di Dio; e nessuna cosa impura può dimorare con Dio; pertanto dovrete essere rigettati per sempre!
22 E lo Spirito Santo mi dà l'autorità di dire queste cose, e non tacerle.
CAPITOLO 11
Nefi vede lo Spirito del Signore e gli viene mostrato in visione l'albero della vita--Vede la madre del Figlio di Dio e apprende cos'è la condiscendenza di Dio--Vede il battesimo, il ministero e la crocifissione dell'Agnello di Dio--Vede anche la chiamata e il ministero dei Dodici Apostoli dell'Agnello. Circa 600-592 a.C.
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POICHÉ avvenne che dopo che ebbi desiderato di conoscere le cose che mio padre aveva visto, credendo che il Signore fosse in grado di farmele conoscere, mentre sedevo meditando nel mio cuore, fui rapito nello Spirito del Signore, sì, su un'altissima montagna che non avevo mai visto prima e sulla quale prima non avevo mai messo piede.
2 E lo Spirito mi disse: Ecco, cosa desideri?
3 E io dissi: Desidero vedere le cose che vide mio padre.
4 E lo Spirito mi disse: Credi tu che tuo padre vide l'albero di cui ha parlato?
5 E io dissi: Sì, tu sai che io credo a tutte le parole di mio padre.
6 E quando ebbi detto queste parole, lo Spirito gridò ad alta voce, dicendo: Osanna al Signore, l'altissimo Iddio, poiché egli è Dio su tutta la "terra, sì, proprio su tutta. E benedetto sei tu, Nefi, perché credi nel Figlio dell'altissimo Iddio; pertanto tu vedrai le cose che hai desiderato.
7 Ed ecco questo ti sarà dato come segno, che dopo aver veduto l'albero che portava il frutto che tuo padre assaggiò, tu vedrai pure un uomo scendere dal cielo e testimonierai di lui; e dopo che avrai testimoniato di lui, porterai testimonianza che egli è il Figlio di Dio.
8 E avvenne che lo Spirito mi disse: Guarda! E guardai e vidi un albero; ed era come l'albero che aveva visto mio padre; e la sua bellezza era di gran lunga superiore, sì, superava ogni altra bellezza; e il suo candore sorpassava il candore della neve sospinta dal vento.
9 E avvenne che dopo che ebbi visto l'albero, dissi allo Spirito: Vedo che mi hai mostrato l'albero che è prezioso più di ogni altra cosa.
10 Ed egli mi disse: Cosa desideri?
11 E io gli dissi: Conoscerne l'interpretazione--poiché gli parlavo come parla un uomo, poiché vedevo ch'egli aveva la forma di un uomo; tuttavia sapevo che era lo Spirito del Signore; ed egli mi parlava come un uomo parla ad un altro uomo.
12 E avvenne che egli mi disse: Guarda! E io guardai come per osservarlo, ma non lo vidi; poiché se n'era andato dalla mia presenza.
13 E avvenne che guardai e vidi la grande città di Gerusalemme e anche altre città. E vidi la città di Nazaret; e nella città di Nazaret vidi una vergine, ed ella era straordinariamente leggiadra e pura.
14 E avvenne che vidi i 'cieli aprirsi; e un angelo scese, stette dinanzi a me, e mi disse: Nefi, cosa vedi?
15 E gli dissi: Una vergine più bella e più leggiadra di ogni altra vergine.
16 Ed egli mi disse: Conosci tu la condiscendenza di Dio?
17 E io gli dissi: So che egli ama i suoi figlioli; nondimeno non conosco il significato di tutte le cose.
18 Ed egli mi disse: Ecco, la 'vergine che vedi è la madre del Figlio di Dio, secondo la carne.
19 E avvenne che io vidi ch'ella era rapita nello "Spirito; e dopo che era stata rapita nello Spirito per lo spazio di un tempo, l'angelo mi parlò, dicendo: Guarda!
20 E io guardai e vidi di nuovo la vergine che portava un bambino fra le sue braccia.
21 E l'angelo mi disse: Ecco l'Agnello di Dio, sì, proprio il Figlio del 'Padre Eterno! Conosci tu il significato dell'albero che vide tuo padre?
22 E io gli risposi, dicendo: Sì, è l'amore di Dio, che si effonde nel cuore dei figlioli degli uomini; pertanto è la più desiderabile di tutte le cose.
23 Ed egli mi parlò, dicendo: Sì, e la più gioiosa per l'anima.
24 E dopo che ebbe dette queste parole mi disse: Guarda! E io guardai, e vidi il Figlio di Dio avanzare tra i figlioli degli uomini, e ne vidi molti cadere ai suoi piedi e adorarlo.
25 E avvenne che io vidi che la verga di ferro che mio padre aveva visto era la parola di Dio, che conduceva alla sorgente di "acque vive, ossia all'albero della vita; le quali acque sono una rappresentazione dell'amore di Dio; e vidi pure che l'albero della vita era una rappresentazione dell'amore di Dio.
26 E l'angelo mi disse di nuovo: Guarda e vedi la condiscendenza di Dio!
27 E guardai e vidi il Redentore del mondo, del quale aveva parlato mio padre; e vidi pure il profeta che avrebbe preparato il cammino dinanzi a lui. E l'Agnello di Dio si fece avanti e fu battezzato da lui; e dopo che fu battezzato, vidi i cieli aperti e lo Spirito Santo scendere dal cielo e soffermarsi su di lui in forma di una colomba.
28 E vidi che andava esercitando il suo ministero presso il popolo, in potenza e grande gloria. E le moltitudini si radunavano per udirlo; e vidi che lo scacciavano di frammezzo a loro.
29 E vidi pure dodici altri che lo seguivano. E avvenne che essi furono rapiti nello Spirito dalla mia presenza e non li vidi più.
30 E avvenne che l'angelo mi parlò di nuovo, dicendo: Guarda! E guardai, e vidi i cieli di nuovo aperti e vidi degli 'angeli discendere sui figlioli degli uomini; ed essi esercitavano il loro ministero presso di loro.
31 Ed egli mi parlò di nuovo, dicendo: Guarda! E guardai, e vidi l'Agnello di Dio che andava fra i figlioli degli uomini. E vidi moltitudini di persone che erano ammalate, e che erano afflitte da ogni sorta di malattie, da demoni, e da spiriti impuri; e l'angelo parlò e mi mostrò tutte queste cose. Ed esse furono 'guarite mediante il potere dell'Agnello di Dio; e i demoni e gli spiriti impuri venivano scacciati.
32 E avvenne che l'angelo mi parlò di nuovo, dicendo: Guarda! E io guardai, e vidi l'Agnello di Dio che era preso dal popolo; sì, il Figlio dell'eterno Iddio era giudicato dal mondo; e io vidi e ne porto testimonianza.
33 E io, Nefi, vidi che egli veniva innalzato sulla croce e ucciso per i peccati del mondo.
34 E dopo ch'egli fu ucciso, vidi le moltitudini della terra che si radunavano per combattere contro gli apostoli dell'Agnello, poiché così erano chiamati i Dodici dall' angelo del Signore.
35 E la moltitudine della terra era radunata; e vidi che essi erano in un "edificio ampio e Spazioso, come l'edificio che vide mio padre. E l'angelo del Signore mi parlò di nuovo, dicendo: Ecco il mondo e la sua saggezza; sì, ecco, il casato d'lsraele si è radunato per combattere contro i dodici apostoli dell'Agnello.
36 E avvenne che io vidi e porto testimonianza che l'edificio grande e spazioso era l'orgoglio del mondo; e cadde, e la sua caduta fu grandissima. E l'angelo del Signore mi parlò di nuovo, dicendo: Così sarà la distruzione di tutte le nazioni, stirpi, lingue e popoli che combatteranno contro i dodici apostoli dell'Agnello.
CAPITOLO 12
Nefi vede in visione: la terra di promessa, la rettitudine, l'iniquità e la rovina dei suoi abitanti, la venuta dell'Agnello di Dio tra loro, come i Dodici Discepoli e i Dodici Apostoli giudicheranno Israele e la ripugnante e sozza condizione di coloro che degenerano nell'incredulità. Circa 600-592 a.C.
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E AVVENNE che l'angelo mi disse: Guarda, e vedi la tua posterità ed anche la posterità dei tuoi fratelli E guardai e vidi la terra di promessa; e vidi moltitudini di persone, sì, come fossero in numero grande quanto la sabbia del mare.
2 E avvenne che vidi moltitudini radunate per combattere una contro l'altra; e vidi guerre e rumori di guerre, e grandi stragi di spada fra il mio popolo.
3 E avvenne che vidi morire molte generazioni per via delle guerre e delle contese nel paese; e vidi molte città, sì, al punto che non le contai.
4 E avvenne che vidi una bruma tenebrosa sulla faccia della terra di promessa; e vidi lampi e udii tuoni e terremoti e ogni sorta di rumori tumultuosi; e vidi la terra e le rocce che si fendevano; vidi montagne crollare a pezzi e vidi le pianure della terra che si fendevano e vidi molte città che sprofondavano, e ne vidi molte che venivano arse dal fuoco, e ne vidi molte che crollavano a terra a causa del terremoto.
5 E avvenne dopo che ebbi visto queste cose, che vidi il vapore tenebroso che si diradava dalla faccia della terra; ed ecco vidi delle moltitudini che non erano cadute a causa dei grandi e terribili giudizi del Signore.
6 E vidi i cieli aperti, e l'Agnello di Dio discendere dal cielo; ed egli scese e si mostrò loro.
7 E vidi pure, e ne porto testimonianza, che lo Spirito Santo scese su dodici altri; ed essi furono ordinati da Dio e scelti.
8 E l'angelo mi parlò, dicendo: Ecco i dodici discepoli dell'Agnello, che sono scelti per esercitare il ministero presso la tua posterità.
9 E mi disse: Ricordi i dodici apostoli dell'Agnello? Ecco, sono quelli che giudicheranno le dodici tribù d'Israele; pertanto, i dodici ministri della tua posterità saranno giudicati da loro; poiché voi siete del casato d'Israele.
10 E questi dodici ministri che tu vedi giudicheranno la tua posterità. Ed ecco, essi sono giusti per sempre; poiché a motivo della loro fede nell'Agnello di Dio, le loro "vesti sono rese candide nel suo sangue.
11 E l'angelo mi disse: Guarda! E guardai, e vidi tre generazioni morire in rettitudine; e le loro vesti erano candide, proprio come l'Agnello di Dio. E l'angelo mi disse: Questi sono resi candidi nel sangue dell'Agnello, a motivo della loro fede in lui.
12 E io, Nefi, vidi pure molti della quarta generazione morire in rettitudine.
13 E avvenne che vidi le moltitudini della terra radunate.
14 E l'angelo mi disse: Guarda la tua posterità ed anche la posterità dei tuoi fratelli.
15 E avvenne che guardai, e vidi il popolo della mia posterità radunato in moltitudini contro la posterità dei miei fratelli; ed erano radunati per combattere.
16 E l'angelo mi parlò, dicendo: Guarda la sorgente d'acqua impura che vide tuo padre; Si proprio il fiume di cui egli parlò; e le sue profondità sono le profondità dell'inferno.
17 E le brume tenebrose sono le tentazioni del diavolo, che acceca gli occhi e indurisce il cuore dei figlioli degli uomini e li conduce per 'strade spaziose affinché periscano e siano perduti.
18 E l'edificio ampio e spazioso che vide tuo padre sono le vane "immaginazioni e l'orgoglio dei figlioli degli uomini. E un grande e terribile abisso li divide; sì, proprio la parola della "giustizia dell'eterno Iddio, e del Messia, che è l'Agnello di Dio del quale lo Spirito Santo porta testimonianza, dal principio del mondo fino ad ora e d'ora innanzi e per sempre.
19 E mentre l'angelo diceva queste parole, io guardai, e vidi che la posterità dei miei fratelli lottava contro la mia posterità secondo la parola dell'angelo; e a causa dell' orgoglio della mia posterità, e delle tentazioni del diavolo, vidi che la posterità dei miei fratelli sopraffaceva quelli della mia posterità.
20 E avvenne che guardai e vidi il popolo della posterità dei miei fratelli che aveva sopraffatto la mia posterità, e avanzavano in moltitudini sulla faccia del paese.
21 E li vidi radunati in moltitudini, e vidi "guerre e rumori di guerre fra loro; e in guerre e rumori di guerre vidi morire molte generazioni.
22 E l'angelo mi disse: Ecco, questi degenereranno nell'incredulità.
23 E avvenne che io vidi che, dopo che erano degenerati nell'incredulità, divennero un popolo scuro, ripugnante e immondo, pieno di pigrizia e di ogni sorta di abominazioni.
CAPITOLO 13
Nefi vede in visione la chiesa del diavolo istituita tra i Gentili, la scoperta e la colonizzazione dell'America, la perdita di molte parti chiare e preziose della Bibbia, il conseguente stato di apostasia dei Gentili, La restaurazione del Vangelo, la venuta alla luce di Scritture negli ultimi giorni e l'edíficazione di Sion. Circa 600-592 a.C.
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E AVVENNE che I' angelo mi parlò, dicendo: Guarda! E io guardai e vidi molte nazioni e molti regni.
2 E l'angelo mi disse: Cosa vedi? E io dissi: Vedo molte nazioni e molti regni.
3 Ed egli mi disse: Queste sono le nazioni e i regni dei Gentili.
4 E avvenne che io vidi fra le nazioni dei Gentili la formazione di una grande chiesa.
5 E l'angelo mi disse: Guarda la formazione di una chiesa che è la più abominevole di tutte le altre chiese, che uccide i santi di Dio, sì, li tortura e li incatena e li aggioga con un giogo di ferro e li riduce in schiavitù.
6 E avvenne che io vidi questa chiesa grande e abominevole; e vidi il diavolo che ne era il fondatore.
7 E vidi pure oro e argento e sete e porpore e stoffe ben tessute, e ogni sorta di preziosi abbigliamenti; e vidi molte meretrici.
8 E l'angelo mi parlò, dicendo: Vedi, l'oro, l'argento, le sete, le porpore, le stoffe ben tessute, i preziosi abbigliamenti e le meretrici sono i desideri di questa chiesa grande e abominevole.