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Piu' Forte della Volonta'
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Sono bella. 
O almeno questo e' cio' che dice la gente.
In parte e' vero. Il mio corpo e' bellissimo. Ha smesso di 
invecchiare molto tempo fa, quando sono morta. Quando sono 
morta per la prima volta.
La mia anima invece non e' affatto bella. Se ancora ho 
un'anima...
Quando sono morta per la prima volta, ero ancora innocente. 
O perlomeno credevo di esserlo, ora dubito di poter essere 
mai stata innocente in tutta la mia vita.
Un essere come me, che si nutre della vita e delle 
sofferenze altrui non puo' essere innocente. Mai.
 Avevo chiuso gli occhi, ma sentivo ancora i pianti di 
coloro che allora chiamavo amici. Stavo morendo ed ero 
sicura di sprofondare nel nulla, ma quella che gli umani 
chiamano morte, per me e' solo un modo per rinascere e 
conservare il mio corpo giovane e bello.
Stavo per scoprirlo.
Mi ritrovai in piedi vicino al mio letto di morte. La 
stanza era in penombra e i miei amici erano silenziosi. 
Troppo silenziosi.
Lentamente, me ne resi conto: loro erano tutti morti, 
prosciugati della loro vita da un essere mostruoso.
Io ero viva. Ed ero il mostro.
Guardavo i visi dei miei amici e non provavo nulla. Quelle 
persone avevano pianto per la mia morte solo pochi minuti 
prima, ma io non riuscivo a soffrire per la loro.
Nutrirmi della loro vita, mi aveva dato troppo piacere per 
rimpiangerlo.
Cosi' comincio' la mia seconda vita.
Ho viaggiato molto da quel giorno, nutrendomi delle vite di 
coloro che incontravo.
A volte non avevo nemmeno bisogno di uccidere, la Morte 
lavorava per me e io ero li', pronta ad afferrare la vita 
che fuggiva.
E' strano, gli esseri umani sembrano amarmi molto. Spesso 
mi cercano, mi supplicano di restare con loro, litigano fra 
loro per avere la mia attenzione. E non sanno che tale 
lotta li porta solo incontro al loro destino.
Finora non ho mai risparmiato nessuno. Non potrei.
A volte, soprattutto negli ultimi tempi, ho provato orrore 
per quello che ero diventata.
 Ho cercato di resistere all'impulso di sottrarre la vita.
Non ho potuto. La morte degli esseri umani mi serve per 
mantenermi giovane.
Se non uccidessi, morirei in breve tempo.
Non credo che mi importerebbe molto. Comincio ad essere 
stanca di questa mia condizione.
Ma non posso. 
Il mio istinto di sopravvivenza e' molto piu' forte della 
mia volonta', prende il sopravvento a mia insaputa e mi 
costringe a nutrirmi.
Anche quando non vorrei.
La mia ultima vittima e' ancora qui, stesa sul letto 
accanto a me. Il suo corpo e' ancora caldo.
Il suo corpo che solo pochi minuti prima mi aveva 
abbracciata...
Lo guardo ancora una volta. Sembra che dorma. Vorrei che 
fosse vero, ma so che non e' cosi'.
Le sue labbra sono cosi' pallide. Eppure sono le stesse 
labbra che mi avevano baciato, la stesse labbra che avevano 
pronunciato parole dolci e rassicuranti, le stesse labbra 
che erano sempre pronte a sorridermi.
Sono felice che i suoi occhi siano chiusi. Non credo che 
vorrei vederli ora.
Per la prima volta da quando ho scoperto la mia natura, non 
avrei voluto uccidere e non ho provato piacere nel farlo.
E' assurdo. Io non posso amare.
Eppure lui era l'unico al quale avevo confessato la mia 
vera identita'. Gli avevo detto di scappare lontano da me 
oppure di uccidermi.
Lui ha sorriso. Ha detto che non aveva importanza. E mi ha 
abbracciata.
Alla fine, mentre mangiavo la sua vita, mi ha sorriso 
ancora.
E' morto cosi', sorridendo.
Ho visto migliaia di morti, ho rubato la vita a centinaia 
di persone. Alcuni gridavano, altri piangevano. Non ho mai 
avuto pieta' di nessuno. Provavo piacere nella loro 
sofferenza.
Invece questa volta ero io a piangere, mentre lui mi donava 
la sua vita. 
Non credo che lo dimentichero' presto.
Ora devo andare.
Il mio cammino e' ancora lungo.
Tra poco avro' di nuovo fame... 

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