La
Storia di Barletta
Distrutta
Troia dai Greci, Diomede, uno dei dieci sovrani dell'antica Grecia, subito
dopo la guerra decise di sbarcare sulle isole Tremiti (ecco perché
chiamate anche Isole Diomedee).
Diomede
però non si limitò alle poche miglia di terra composta dalle
isole ma divenne addirittura Re delle Puglie, facendo costruire molte città,
tra le quali le più importanti erano: Arpi e Canosa
Arpas
et Canusium Diomedes condidit
Arpi
e Canosa Diomede fondò
Orazio
Ebbene,
come era solito fare ogni regnante greco, dovendo ogni città avere
un porto, che secondo gli ellenici garantiva prosperità commerciale
e culturale, a Canosa, che si trovava sul fiume Ofanto fu costruito un
porto
A Bario
ad Aufidum amnem, in quo Canusini suam navium stationem habent, stadia
trecenta sunt, ad ipsam stationem a mari ascentio nonaginta sex stationem
est
Da Bari
al fiume Ofanto, nel quale i Canosini hanno il loro porto, sono trecento
stadi (57 km), presso lo stesso porto, la salita dal mare al porto è
di novantasei stadi (18,24 km)
Tiberio Augusto
Tempo dopo
Canosa col suo porto vennero distrutti e durante la ricostruzione il porto
fu edificato sull'Adriatico ad 8 miglia dal fiume Ofanto, là dove
c'era una lieve sporgenza della costa
Est Barulum,
vulgo Barletta, quam Bardulo Pentigeri itineraria tabula appellat, Apulie
urbs nobilis, ac frequens et opulenta, inter quatuo nobilissima Italie
castella, Fabianum (Picenis), Pratum (Tuscae), Cremam (Lombardiae),
Leandro teste memorata. Sed quod idem scribit, a Canusinis, ipsorum eversa
urbe, aedificatum Barulum
Barulum,
in volgare Barletta, è, come la chiama la tavola itineraria
del Barlettano Pentigero, una nobile città della Puglia, popolata
e ricca, tra i quattro nobilissimi castelli d'Italia, Fabiano (Piceno),
Prato (Toscana), Crema (Lombardia), ricordata dal testimone Leandro. Ma
come lo stesso scrisse, per opera dei Canosini, la cui città fu
distrutta, fu costruita Barletta
Cesare Ottaviano
Quindi la
primissima forma di Barletta fu portuale, ma esssendoci un porto dovevano
pur esserci anche case per far alloggiare i lavoratori, magazzini
per da riempire e svuotare, stalle per gli animali, un mercato per la compravendita
delle mercanzie importate ed una strada per trasportarle, così nata
come porto Barletta diventa un villaggio in continua crescita.
La prima
citazione di Barletta come centro abitato d'una certa rilevanza ci è
data da Strabone nel 6° libro della sua Geografia, riconfermata da
Moreri nella Opera del Dizionario Generale:
Barolum,
Barulum, que Strabon appelle Baretum, ville du Rouyaume de Naples dans
la Pouille et dans la province de Bari sur la côte du golfe de Venise.
Elle est aussi grande, et une des quatre places que l'on appelle les quatre
chateaux d'Italie
Barolum,
Barulum, che Strabone chiama Baretum, città del Regno di Napoli
nella provincia di Bari in Puglia sulla costa del Golfo di Venezia. Essa
è piuttosto grande, ed è uno dei quattro luoghi chiamati
i quattro castelli d'Italia
Moreri
Dal
periodo Romano, a quello Normanno-Svevo, sino al Regno
di Napoli, Barletta, in continua crescita svolgeva un riolo importante
nella vita del Sud Italia e delle Puglie in particolare.
Il primo
nucleo di case, precursore di quello che diventerà l'attuale centro
storico, fu edificato intorno al 1050 accerchiato da modeste mura di recinzione
che circondavano oltre al borgo anche il Duomo si S. Maria Maggiore.
Successivamente
fu progettato il castello, durante il regno di Federico II che non lo volle
troppo imponente.
I primi
abitanti di questo agglomerato che s'aggiunse a quello portuale, furono
immigrati da città vicine distrutte o che non offrivano molte opportunità
di vita dignitosa cosa che invece a Barletta presupponevano poter
trovare.
La posizione
di Barletta era assai vantaggioisa per la forte ascesa dei commerci nel
Mediterraneo dopo l'anno Mille, assieme all'aumento dei pellegrinaggi e
delle crociate in Terra Santa.
I palazzi
che circondano il borgo antico ospitarono la borghesia che si venne a creare
in poco tempo tra il XI-XIII sec. tutto ciò fu quasi completamente
organizzato dal Conte Pietro di cui si sa ben poco.
Durante
l'espansione barlettana a meno di un chilometro ad Ovest del borgo si stava
creando un ulteriore agglomerato urbano là dove si ergeva la chiesa
di S. Giacomo il tutto creato dai Cannesi fuggiti da Canne nuovamente distrutta.
Essi occuparono
anche uno spiazzo (attualmente P.za Plebiscito) adiacente alle loro costruzioni
dove ogni sabato si svolgeva un mercato agricolo chiamato "paniere del
sabato", che ha anche dato il nome ad una via che collega io mercato al
borgo cannese.
All'incirca
al centro tra i due vecchi borghi, lì dove stavano iniziando ad
aumentare consistentemente i palazzi medio e alto borghesi fu costruita
la Basilica del Santo Sepolcro che comprendeva al suo fianco l'osedale
dei pellegrini gestito da un ordine religioso con un forte gemellaggio
in Terra Santa (ecco perchè può vantare un pezzo originale
della Croce di Gesù), dove i viandanti e coloro che stazionavano
per imbarcarsi il giorno dopo potevano pernottare.
Intanto
dopo i Normanni e gli Svevi gli Angioini diedero ancor più sbocchi
commerciali ad una Barletta sempre più in crescita ingrandendo e
rafforzando notenolmente il castello e le mura.
Tutto ciò
fa aumentare notevolmente le esportazioni di grano e di prodotti dell'artigianato,
con aumento notevole di capitali assieme all'aumento di famiglie importanti
che si inserivano in città ed a numerosissimi ordini religiosi;
gli unici che non erano soddisfatti erano i contadini che erano coloro
che beneficiavano meno di tutti, a causa del feudalesimo, di questa ricchezza
crescente.
Arrivano
così gli spagnoli che non faranno grandi cose, unico pregio fu quello
di rendere il Castello Svevo una imponente macchina da guerra che sarà
famoso ovunque come tra i quattro castelli d'Italia, come si è già
detto precedentemente.
Intanto
gli immigrati aumentano e si insediano adiacenti al primissimo borgo creando
vie apposite per le varie arti (via della Cardoneria, via della Selleria,
via del Cambio, e così via).
Arrivati al 1850 circa avviene la costruzione della stazione ferroviaria
con la prima via ferrata.
A questo
punto le mura sono state già abbattute visto che già veloce
ed enorme insediamento vedeva il continuo crescere di palazzine ed abitazioni
che si addossavano ad est ed ad ovest della città.
Cosa che
continua sino ai giorni nostri assieme ad una recente boom di imprese,
aziende ed industrie soprattutto calzaturire e manufatturiere, iniziato
dalla costruzione agli inizi del secolo della cementeria che vanta una
importanza ed una produzione che la maggiorparte delle cementerie europee
le invidiano.
Attualmente
Barletta vanta una popolazione di circa 95000 abitati per una superfice
di 175km².
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