Curiosità



 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


Ovviamente saprete meglio di me che la cultura giapponese è sostanzialmente diversa e lontanissima dalla nostra.
Ebbene, non sarò certo io colui che vi farà innamorare del sol levante o vi farà capire tutto dei nipponici, ma ho deciso di appuntare qui almeno tutto ciò che riguarda la cultura o giochi di parole di quel mondo che appaiono nella Maison Ikkoku.
 
 


Suffissi
Imprecisioni della versione italiana
i nomi
Qualche usanza
Piccole traduzioni

 
 

Suffissi

Innanzitutto vorrei menzionare i suffissi posposti ai nomi di persona (so bene che chi ha seguito la serie in tivù non sa assolutamente di ciò di cui parlo, mentre chi ha letto la versione Manga o chi si è avvicinato alla lingua giapponese sa già tutto, ma consentitemi di ripeterlo)  :
in Giappone ci si chiama per cognome tranne che tra familiari, sposi, fidanzati o amici stretti.
Dopo il cognome solitamente si pone una particella:
"sama" se la persona a cui ci si riferisce è qualcuno di veramente importante per condizione sociale o meriti attribuitigli o quando si scrive il destinatario di una lettera;
"san" se è qualcuno che si è appena conosciuto, con cui si ha poca confidenza o al quale in italiano si darebbe del "lei";
"kun" e "chan" si usano tra amici o fidanzati (il primo è più usato dai ragazzi, il secondo dalle ragazze, ma si possono riferire a chiunque).


 
 

Imprecisioni della versione italiana

Proprio per l'abitudine dei giapponesi a chiamarsi per cognome i traduttori della versione televisiva della Maison Ikkoku hanno commesso una imprecisione:
hanno invertito nome e cognome di Yusaku, infatti gli appassionati della versione televisiva dell'Ikkoku-kan saranno convinti (ma lo ero io stesso!) che Godai sia il nome, mentre Yusaku il cognome finche non leggeranno la versione manga.
Lo stesso accade per Shun Mitaka: Shun è il nome, ma la versione italiana dell'anime ci presenta Mitaka come nome; una cosa strana è però che lo zio di Shun lo chiama effettivamente "Shun", così i "traduttori" non si sono chiesti perchè lo zio chiamasse il nipote per cognome (perche per loro "Shun" era il cognome) ?

Altra imprecisione, dovuta ad una scarsa conoscenza del sistema di trascrizione Hepburn, c'è per la pronuncia del nome di Ichinose: in tivù viene chiamata "Ikinose", mentre di dovremmo pronunciare "Icinose".
Lo stesso accade per Akemi, il cui cognome è "Roppongi" che si deve leggere come "Ropponghi", mentre i doppiatori pronunciano "Ropponji".


 
 

I nomi

Questa è una cosa interessantissima: dai cognomi degli inquilini della pensione più folle di tutta Tokyo, si possono desumere i numeri delle rispettive stanze di ogni inquilino.
Yusaku Godai . . . go=5, Ichinose . . . Ichi=1, Yotsuya . . . yotsu=4, Akemi Ropponji . . . Ro è la radice di Roku=6.


 
 

Qualche usanza

Nell'episodio 17 del manga Yusaku traccia, sul palmo della sua mano, con le dita  prima un ideogramma poi un altro.
Il primo è  "no": (letteralmente significa "di", fa parte dell'alfabeto hiragana) ciò si fa quando si è esitanti nel prendere una decisione (e Yusaku è l'eterno indeciso);
il secondo è  "hito": (è un kanji e significa "persona") dopo aversi tracciato, però, bisogna fare un gesto come se lo si volesse ingoiare, si fa ciò per imporre a se stesso di tranqillizzarsi.


 
 

Piccole traduzioni

Alcuni miei amici mi hanno chiesto più volte alcune traduzioni nella "Maison Ikkoku" così ho pensato che anche altri potessero avere le stesse richieste:
 

Nella puntata in cui Yusaku e Shun sono ricoverati all'ospedale e fanno di tutto per rimnere soli con Kyoko, questa andandosene, nell'atrio innevato dell'ospedale, nota che Yusaku e Shun la osservano dalla finestra della loro stanza, alloralei srive sulla neve due simboli Katakana:  che si legge "baka" e significa "Scemo". In giapponese però non si coniugano al plurale aggettivi o nomi, quindi sicuramente si deve tradurre "scemi", riferendosi a Yusaku e Shun.
 

Nella puntata in cui Yusaku chiede a Kyoko di uscire pe randare ad un locale il cui nome non è capito da Kyoko che va in un altro, ebbene Yusaku sconfortato a causa dell'assenza di Kyoko scrive col dito sul vetro appannato: . Una ragazza lo nota, si avvicina e aggiunge:  che significa "grande" formando così  "oobaka" ovvero "Grande scemo" facendo fare a Yusaku una delle sue solite figure.


 
 
 
 

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