ILARIO
ROSSI pittore
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Biografia* |

Autoritratto
acquaforte su zinco 1933, mm 115 x 75
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La
lunga vicenda artistica di Ilario Rossi, attivo per oltre sessant'anni, si
svolge interamente a Bologna, città dove è nato il 15 settembre 1911 e dove è
morto l'11 ottobre 1994.
I suoi
primi dipinti e la produzione grafica, sempre coltivata anche se non come filone
principale, ne rivelano già l'innata maestria, forgiata dal costante
riferimento alla dominante figura di Giorgio Morandi, che nel 1930 ottiene la
cattedra di Incisione presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna, dove Ilario
Rossi si diploma nel 1933.
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Paesaggio
olio 1930, cm 50 x 70
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Ma se
attraverso Morandi Ilario Rossi assimila i segreti della saldezza compositiva di
Cézanne, e se è pur vero che fin nelle prime sue opere si riscontrano i
riflessi di un ventaglio di altre esperienze, dalle audacie espressioniste della
Scuola Romana alla romantica sensibilità di Carlo Corsi, è soprattutto
all'osservazione del vero che l'artista si affida per maturare una cifra affatto
personale.
Paesaggi,
nature morte, figure vengono così interpretati attraverso una vena intimistica
che stempera il rigore del tonalismo morandiano. Dipinti che gli valgono premi e
riconoscimenti e che presenta con regolarità alle Biennali di Venezia a partire
dal 1936 e alle Quadriennali romane dal 1939.
In una
situazione che risente dei sommovimenti artistici introdotti da
"Corrente", Ilario Rossi è tra i fondatori, nel primo dopoguerra,
della Galleria Cronache, che svolge un fondamentale ruolo di aggiornamento della
cultura bolognese. Accanto a lui sono gli amici con i quali dal 1942 partecipa
alla redazione di riviste culturali e alle mostre della Galleria Ciangottini:
Aldo Borgonzoni, lo stesso Giovanni Ciangottini, Pompilio Mandelli, Luciano
Minguzzi e il più anziano Carlo Corsi.
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Grigio
e azzurro
olio 1963, cm 200 x 140
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Nel
corso degli anni Cinquanta Rossi elabora una forma di astrattismo vicina
all'Informale dimostrando di avere recepito tempestivamente le più innovative
suggestioni internazionali; si può dire che la sua vicenda corre parallela,
anche se a distanza, a quella degli Ultimi Naturalisti e la qualità dei dipinti
di questi anni induce Francesco Arcangeli a compierne un'accurata e sottile
lettura: è l'illustre critico a cogliere in Rossi la conciliazione tra
"l'espansione di ricchi strati di sensibilità" e "le gamme
chiare accompagnate dall'eleganza quasi francese di sottili grafie".
Altri
importanti critici dedicano all'artista la loro attenzione, come Maurizio
Calvesi, che ne presenta le opere alla Galleria La Medusa di Roma nel 1959, Gian
Carlo Cavalli, Roberto Tassi, Marco Valsecchi, Luigi Carluccio, Adriano
Baccilieri, Franco Basile.
Nel
1964, presentato da Marcello Venturoli, Ilario Rossi ha una sala personale alla
Biennale di Venezia, dove espone opere che segnano un altro importante passaggio
della sua evoluzione, caratterizzato dal rinnovato interesse per la figura
umana.
Nel
1965 vince il concorso e la cattedra di pittura all'Accademia di Belle Arti di
Bologna, di cui diventa direttore nel 1970; nel 1971 è chiamato a insegnare
all'Accademia di Brera in Milano.
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Primavera
olio 1985, cm 50 x 60
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Nel
1976 Luigi Carluccio gli dedica una importante monografia.
Le
ultime fasi del lavoro di Rossi si manifestano come una rinnovata elaborazione
dei temi che da sempre gli sono cari, ancora nel segno della composizione, tale
da tollerare elaborati grafismi e estenuate evanescenze, e del virtuosistico uso
del colore, che risolve in equilibri armonici l'azzardo di tinte talvolta
innaturali.
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Paesaggio
olio 1990, cm 30 x 40
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Nel
1992 Franco Basile, con un'altra importante monografia, ne ha dato puntuale
riscontro ripercorrendo l'intero iter creativo dell'artista. Ancora
Franco Basile nel 1994, post mortem del pittore, pubblica un libro per
ricordarne l'ultima estate, nel 1999 un altro, assieme ad Adriano
Baccilieri e agli amici e colleghi di Rossi, Clemente Fava, Pompilio Mandelli e
Vittorio Mascalchi, per valorizzarne e commentarne la meno nota ma importante
attività incisoria, e nel 2000 un ultimo, collegato a una importante mostra di
quadri e ritratti di personaggi illustri della storia letteraria e pittorica
italiana contemporanea.
Nel
2004, infine, Beatrice Buscaroli cura la presentazione di una bella mostra
voluta dal Comune di Monzuno. Nel 2007 Adriano
Baccilieri cura una bella mostra presso il Circolo Artistico di Bologna dal
titolo La seduzione informel, accompagnata da una ricca e meditata monografia.
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Fiori
olio
1994, cm 100 x 80
Visione
d'insieme dello studio con
l'ultimo
quadro
che Ilario Rossi stava dipingendo all'atto della
morte
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*
Liberamente tratta
da ILARIO ROSSI, antologica, a cura di Pier Giovanni Castagnoli, Grafis
Edizioni, 1994
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