Ottava Giornata

Raccontare le gesta sportive dopo che il palato si era ormai abituato alla fine arte del pugilato è impresa assai ardua. Nello spogliatoio si respira il clima del prepartita: sguardi bassi, verso le scarpette nere, domande di rito sui tacchetti da applicare, ammiccamenti al mister per cercare di capire quali alchimie tattiche suggerirà per violare per la prima volta il campo amico. Al-Fatah è in ritardo, e fin qui niente di nuovo. Crede che si giochi alle nove e mezzo, figuriamoci. Foreman è costretto a mandare in campo una formazione largamente rimaneggiata. In porta il marsigliese Ferradin; terzino sinistro Biscino; marcatore Louis; centrocampista centrale Ciop: tutto questo per colpa di Fiocina! Che Dio lo abbia in gloria. Va be' cominciamo lo stesso. L'inizio è, nonostante tutto promettente. Dopo un lungo minuto di gioco uno dei nostri si impossessa del primo pallone: è Fernando in borghese con un braccio rotto che lo recupera a bordo campo e lo consegna all'ala del Cecina per la rimessa laterale. La partita può continuare. Nei primi cinque minuti reggiamo abbastanza bene. Al 5° Biscino inventa un nuovo modo di battere il fallo laterale: piegato in avanti a 90 gradi (forse per stuzzicare un po' Andrea scemo che crede in tribuna) scagliando il pallone fortissimo verso terra. Al 7° il nemico fa breccia: il centravanti va via sulla destra ed entra in area: il tiro per fortuna nostra è diretto verso i camper del luna park, qualche moccolo dei proprietari e niente di più. Al 9° i rossoneri ancora pericolosi: cross al centro e colpo di testa, Ferradin risponde a volo d'angelo e blocca in plastica presa. Sul volo d'angelo abbiamo, forse, un po' esagerato. All'11° finalmente l'avversario passa: l'azione si sviluppa sulla sinistra, il numero undici, marcato da un Louis non certo impeccabile, salta con una finta Tommy e taglia verso il centro, ammicca di naso proprio all'unico nostro difensore non dotato di olfatto (che se al prende bestemmiando assai) e tira di destro verso il palo più vicino. Ferraris tenta una leziosa deviazione di mignolo per strappare qualche applauso ad una platea quasi del tutto ostile. Gli applausi scrosciano...ma per l'altra squadra: 0 - 1. Dopo il gol la musica non cambia: al 14° il Ferro si esibisce in una bella parata, al 16° il nostro numero uno, colpito da momentanea paralisi, assiste da spettatore al mirabile spettacolo del passaggio del pallone davanti allo specchio della porta (qualcuno sussurra che abbia riconosciuto la cometa di Alley e si stia preparando a seguirla come i re Magi, recando in dono secchi di tinta della Verinlegno). Fortuna nostra che la palla sfiori soltanto il palo. Al 18° il raddoppio: la punta del Cecina si gira indisturbato (lo marca sempre Louis) sulla destra. Il tiro susseguente è il famoso tiro a voragine su cui il Marsigliese accenna soltanto ad un carpiato ritornato; la palla entra mezzo metro sotto la traversa, proprio sopra le mani del portiere. 0 - 2. Al 23° riusciamo almeno a tirare: ci prova Bauleone, ma la mira è errata. Al 24° il Caporione si esibisce in un balletto classico in piena area avversaria: doppio palleggio con piroetta e tiro al volo: palla alta. Al 27° terzo gol del Cecina; in un rapido contropiede l'ala destra dell' avversa fazione s'incunea nel cuore di una difesa ormai allo sbando: il rossocrinito libero, alla disperata ricerca di un anticipo in velocità e dimentico del proprio ruolo istituzionale, vaga inopportunamente da un lato all' altro del campo. Louis, ormai frustrato, cerca, a dire il vero senza eccelsi riscontri, di tamponare l' emorragia centrale, parimenti coadiuvato da uno Zina palesemente disturbato dal perdurante ritardo del suo prediletto, tale Andrea (cola)Volpe. Risultato: undici solo davanti al portierone di casa e facile 0 - 3 ! Ma al 29° la risibile pantomima di Caporione costringe Foreman a tornare in sé: si accorge del lieve squilibrio tattico e rivoluziona la squadra, richiamando in marcatura Pallombo, riportando Louis a sinistra e ponendo al centro dell' attacco Santaniello. Mai mossa fu più azzeccata! Al 30° assist di Elenoir per Leone che, dopo un passo felino, lascia partire un diagonale preciso che punisce il n°1 nemico. Neanche il tempo per esultare e al 32° Biscino, beneficiando del suo avanzamento, fornisce al Nero la palla per l'esplosivo tiro del 2 - 3. L'azione brilla per grinta e determinazione del ritrovato undici di mister Bernardini. Ora ci crediamo! Per Dio. Palla al centro e, dopo appena due minuti, il ritrovato Celli conquista caparbiamente una punizione sulla tre quarti. Il Nero si incarica della battuta e, dopo un furibondo batti e ribatti sul limite dell'area Al-Fatah fornisce di Torace l'involontario pallone smarcante al goleador Sergio per niente debilitato dalla dieta (forse); staffilata e raggiunto pareggio! Solo il prematuro duplice fischio dell'arbitro evita al Cecina l'umiliazione di una pesante goleada. L'intervallo contribuisce però a frenare l'entusiasmo del GB Auto. Forse paghi di cotanta rimonta i nostri paladini rientrano in campo senza l'ardore dimostrato nei migliori sei minuti della loro storia. Al 1° comunque sfioriamo il vantaggio: smentendo la leggenda che ci vuole in precaria condizione atletica e costantemente in ritardo, Elenoir anticipa perfino il pallone, sfuggito di mano al portiere su velenoso angolo del ruggente Leone, facendosi trovare avviluppato alla rete avversaria invece che all'appuntamento col gol...Pippero!! I minuti che seguono sono caratterizzati da un turbillon di mezze azioni che non soperano mai la tre quarti. Al 10° il guardalinee, guardando in tralice il campo, ha il coraggio di non fischiare un fuorigioco ai rossoneri apparso a dire il vero palese. E pensare che il mister ci aveva appena urlato di smettere di fare il fuorigioco. Ferraris si impegna in una coraggiosa quanto inutile uscita. Il Cecina passa in vantaggio. A niente serve l'ulteriore rimpasto della squadra. Entrano in sequenza Giova, Betti e il Geloso. Escono Biscino, Ciop e lo Zina. In realtà degli ultimi venti minuti ne giocheremo sì e no quattro: i tre palloni in dotazione finiscono ben presto al di là della rete di recinzione scagliati dagli avversari che, senza nascondersi, cercano palesemente di perdere tempo. La partita finisce senza sussulti. Il Cecina era secondo in classifica e sinceramente, senza qualche disattenzione, e con un po' più di acume tattico, avremmo potuto far nostro il risultato. Il dispiacere è notevole, e la tristezza affiora sul viso di molti dei nostri. Solo alcuni riescono a non pensare alla partita. Tra questi ci sono coloro che partecipano alla battuta di polizia avvenuta in pineta nella notte. Lo sprezzo del pericolo e le doti di tiratore scelto di Andrea Colavolpe ci regalano una gioia davvero insperata. (CalCel)