Comune
di Roma
e
Associazione Equoconsumo
Storie con tutto un altro sapore
Testi
di Chiara Casarico
con
inserti tratti dall'archivio diaristico di Pieve S. Stefano (AR)
con
Chiara
Casarico
Federica
Festa
Claudia
Pellegrini
La
convivialità, l'incontro, la gioia
dello
stare insieme,
il
racconto.
Un
modo diverso di fare teatro. Un modo diverso di fruire il teatro.
Lo
spettacolo diventa un evento al quale assistere, un rito al quale partecipare.
"Pane
e Olio" è uno spettacolo di racconti e suggestioni. Attraverso un
intersecarsi di volti, luoghi e situazioni, si giunge alla condivisione del cibo
più semplice della nostra tradizione: pane, olio e origano. Il tutto condito
dal racconto di storie vere, storie vissute, legate al cibo, al lavoro, alle
condizioni di vita tanto diverse da parte a parte del pianeta terra, con una
particolare "tirata d'orecchie" sugli OGM.
Si
mangia per vivere o si vive per mangiare? Per la maggior parte degli abitanti
del pianeta è vera la prima proposizione e spesso neanche quella… per tutti
gli altri, la minoranza fortunata, potrebbe essere vero il contrario, in realtà,
si rischia un appiattimento del gusto che porta con sé la perdita delle identità
culturali. Odori e sapori appartengono anche alla memoria, accompagnano gli
incontri, le relazioni, gli scambi, gli amori… Ciò che mangiamo dovrebbe
ricordarci ogni giorno che siamo parte della terra, quella che gli antichi
chiamavano madre e che da sempre ci nutre.
Nel
corso della storia c’è stato qualcuno che ha anche chiamato la natura
“matrigna”, poiché spesso la natura ci ricorda la nostra piccolezza nei
confronti dell’universo. Ultimamente, però, sarebbe il caso di chiamarci
“figli degeneri”, vista la superbia ed il disprezzo con cui agiamo
sull’ecosistema, senza preoccuparci dell’impatto ambientale delle nostre
azioni o dell’inquinamento ambientale e genetico che ogni giorno provochiamo
per mere questioni economiche.
"Pane
e Olio" è stato creato nel dicembre del 2001 su stimolo dell'Associazione
Equoconsumo, come unico evento teatrale della "Festa dell'Altra
Economia", finanziata dal Comune di Roma (Assessorato alle Politiche per la
Periferia, per lo Sviluppo locale, il Lavoro).
Spinte
iniziali del nostro lavoro sono state la necessità di informare e la volontà
di condivisione. Attraverso il gesto concreto, il simbolo del "mangiare
insieme" assurge ad un significato più alto. Attraverso lo scavo nella
memoria collettiva, la riflessione sui nostri modelli di vita si fa più
significativa.
L'intento
principale è quello di restituire significato agli atti costitutivi del nostro
vivere quotidiano, quale è il mangiare.
Lo
spazio scenico necessario è costituito da un quadrato minimo di 5x5 metri, un
impianto di amplificazione con lettore CD, un parco luci minimo di 12 pc con
centralina a 12 canali.
La
scenografia è costituita da tre sedie, tre bauli, un tavolo e due sedie, un
carrello della spesa.