I fisici

di Friedrich Dürrenmatt

 

Regia di Chiara Casarico

con

Andrea Fassio, Simone Badalucco, Oliviero Giannini, Chiara Casarico, Stefania Castiglion, Marco Pellitteri, Alessandro Guttadauria, Alessandra Marino

 


 

Distruggere la serietà dell'avversario con il riso e il suo riso con la serietà.

 

Gorgia da Lentini

 


Spettacolo tragicomico in due atti

Numero degli interpreti: 8

Tecnico luci e suono: 1

Musiche di scena previste dal copione

Durata: 1 ora e 45 minuti

 

Parco luci minimo: da 12.000 Kw e centralina da 12 canali

Amplificazione musicale dotata di lettore CD

Scenografia essenziale: 6 sedie da salotto, due tavolini tondi, un tavolo rettangolare e un carrello per le vivande. Sul fondo, non sempre visibile, una batteria elettronica.


La compagnia

Questo spettacolo nasce dall'esigenza dei giovani di fare teatro, di esprimersi, di comunicare, di capirsi, di conoscersi.

La pièce messa in scena è il frutto di un anno di lavoro del laboratorio teatrale che ho tenuto per l'Associazione Culturale Bianca, nel quartiere Balduina.

Non tutti i ragazzi che vedrete in scena sono professionisti, ciononostante dall'inizio delle prove per lo spettacolo, ho voluto considerarli tutti "attori". Così, a dare vita ai personaggi di Dürrenmatt saranno dei giovani e sinceri "filantropi inguaribilmente romantici… dell'arte teatrale". Quel che mi interessa nel teatro è, infatti, la sincerità. La sincerità della persona che si sta mettendo in gioco, che sta offrendo sinceramente il frutto del proprio divertimento, del proprio lavoro, della propria crescita personale.

 

La messa in scena

Amo la contaminazione dei generi e degli stili. Amo i contrasti. Amo le tinte forti e i tratti leggeri. Volevo mettere in scena uno spettacolo che mi consentisse di fare tutto ciò senza andare contro il volere dell'autore ed ho incontrato Dürrenmatt. Ho potuto, così, mettere in scena un'interessante e divertente tragicommedia con punte di grottesco, in cui sviluppare le suggestioni della comicità clownesca, la parodia della tragedia e del melodramma, il dramma stesso, puntando su una recitazione in alcuni casi volutamente "finta" e in altri vera e vissuta.

 

La musica

In questo spettacolo ho voluto coinvolgere anche dei giovani musicisti, che ringrazio vivamente per la loro collaborazione.

Le musiche di scena sono originali e sono state composte ed eseguite, per la maggior parte, da Vito Di Domenico.

La musica in scena ha per me un fascino e un'importanza fondamentali, per questo ho chiesto a Simone Badalucco (che recita anche nel ruolo di Einstein) di eseguire, con la batteria, un ritmo di base su cui ho voluto far poggiare il salmo di Salomone recitato da Möbius (pezzo che ho voluto rendere corale e "parodicamente" suggestivo).

Per finire, la nostra messa in scena sarà arricchita da un'altra giovane musicista al proprio debutto, la flautista Matilde Sinibaldi che eseguirà la Siciliana di Bach.

 

Chiara Casarico

 


21 punti su "I fisici"

 

1.          Io non parto da una tesi, bensì da una storia.

2.          Se si parte da una storia, bisogna pensarla fino alla sua estrema conclusione.

3.          Una storia e pensata fino alla sua estrema conclusione quando ha preso il peggiore sviluppo possibile.

4.          Il peggiore sviluppo possibile non si può prevedere. Avviene per caso.

5.          L'arte dell'autore drammatico consiste nel far intervenire il caso nell'azione in maniera quanto più efficace possibile.

6.          L'azione drammatica si basa sugli esseri umani.

7.          Nell'azione drammatica il caso consiste in chi incontra per caso chi e dove e quando.

8.          Quanto più sistematicamente agiscono gli uomini, tanto più efficacemente può il caso colpirli.

9.          Gli uomini che agiscono sistematicamente vogliono raggiungere un determinato obiettivo. Il caso li colpisce nel modo più grave, quando raggiungono grazie ad esso il contrario del loro obiettivo e cioè quel che temono e cercano d'evitare (per esempio: Edipo).

10.      Una tale storia e grottesca, ma non assurda (contraria al senso comune).

11.      Essa e paradossale.

12.      Gli autori drammatici, come i logici, non possono evitare il paradosso.

13.      I fisici, come i logici, non possono evitare il paradosso.

14.      Un dramma che tratti di fisici deve essere paradossale.

15.      Non può avere per obiettivo il contenuto della fisica, ma solo i suoi effetti.

16.      Il contenuto della fisica riguarda solo i fisici, i suoi effetti riguardano tutti.

17.      Ciò che riguarda tutti può essere risolto soltanto da tutti.

18.      Ogni tentativo del singolo di risolvere per conto suo ciò che riguarda tutti e destinato a fallire.

19.      Nel paradosso si rivela la realtà.

20.      Chi si trova di fronte al paradosso si espone alla realtà.

21.      L'opera drammatica può indurre lo spettatore a esporsi alla realtà, ma non può costringerlo ad affrontarla o addirittura a risolverla.

 

Friedrich Dürrenmatt