Regia di Chiara
Casarico
con
Andrea
Fassio, Simone Badalucco, Oliviero Giannini, Chiara Casarico, Stefania
Castiglion, Marco Pellitteri, Alessandro Guttadauria, Alessandra Marino
Distruggere la serietà dell'avversario con il riso e
il suo riso con la serietà.
Gorgia da Lentini
Spettacolo
tragicomico in due atti
Numero
degli interpreti: 8
Tecnico
luci e suono: 1
Musiche
di scena previste dal copione
Durata:
1 ora e 45 minuti
Parco
luci minimo: da 12.000 Kw e centralina da 12 canali
Amplificazione
musicale dotata di lettore CD
Scenografia
essenziale: 6 sedie da salotto, due tavolini tondi, un tavolo rettangolare e un
carrello per le vivande. Sul fondo, non sempre visibile, una batteria
elettronica.
La compagnia
Questo
spettacolo nasce dall'esigenza dei giovani di fare teatro, di esprimersi, di
comunicare, di capirsi, di conoscersi.
La
pièce messa in scena è il frutto di un anno di lavoro del laboratorio teatrale
che ho tenuto per l'Associazione Culturale Bianca, nel quartiere Balduina.
Non
tutti i ragazzi che vedrete in scena sono professionisti, ciononostante
dall'inizio delle prove per lo spettacolo, ho voluto considerarli tutti
"attori". Così, a dare vita ai personaggi di Dürrenmatt saranno dei
giovani e sinceri "filantropi
inguaribilmente romantici… dell'arte teatrale". Quel che mi interessa
nel teatro è, infatti, la sincerità. La sincerità della persona che si sta
mettendo in gioco, che sta offrendo sinceramente il frutto del proprio
divertimento, del proprio lavoro, della propria crescita personale.
La messa in
scena
Amo
la contaminazione dei generi e degli stili. Amo i contrasti. Amo le tinte forti
e i tratti leggeri. Volevo mettere in scena uno spettacolo che mi consentisse di
fare tutto ciò senza andare contro il volere dell'autore ed ho incontrato Dürrenmatt.
Ho potuto, così, mettere in scena un'interessante e divertente tragicommedia
con punte di grottesco, in cui sviluppare le suggestioni della comicità
clownesca, la parodia della tragedia e del melodramma, il dramma stesso,
puntando su una recitazione in alcuni casi volutamente "finta" e in
altri vera e vissuta.
La musica
In
questo spettacolo ho voluto coinvolgere anche dei giovani musicisti, che
ringrazio vivamente per la loro collaborazione.
Le
musiche di scena sono originali e sono state composte ed eseguite, per la
maggior parte, da Vito Di Domenico.
La
musica in scena ha per me un fascino e un'importanza fondamentali, per questo ho
chiesto a Simone Badalucco (che recita anche nel ruolo di Einstein) di
eseguire, con la batteria, un ritmo di base su cui ho voluto far poggiare il
salmo di Salomone recitato da Möbius (pezzo che ho voluto rendere corale e
"parodicamente" suggestivo).
Per
finire, la nostra messa in scena sarà arricchita da un'altra giovane musicista
al proprio debutto, la flautista Matilde
Sinibaldi che eseguirà la Siciliana
di Bach.
Chiara Casarico
21 punti su "I fisici"
1.
Io non parto da
una tesi, bensì da una storia.
2.
Se si parte da una
storia, bisogna pensarla fino alla sua estrema conclusione.
3.
Una storia e
pensata fino alla sua estrema conclusione quando ha preso il peggiore sviluppo
possibile.
4.
Il peggiore
sviluppo possibile non si può prevedere. Avviene per caso.
5.
L'arte dell'autore
drammatico consiste nel far intervenire il caso nell'azione in maniera quanto più
efficace possibile.
6.
L'azione
drammatica si basa sugli esseri umani.
7.
Nell'azione
drammatica il caso consiste in chi incontra per caso chi e dove e quando.
8.
Quanto più
sistematicamente agiscono gli uomini, tanto più efficacemente può il caso
colpirli.
9.
Gli uomini che
agiscono sistematicamente vogliono raggiungere un determinato obiettivo. Il caso
li colpisce nel modo più grave, quando raggiungono grazie ad esso il contrario
del loro obiettivo e cioè quel che temono e cercano d'evitare (per esempio:
Edipo).
10.
Una tale storia e
grottesca, ma non assurda (contraria al senso comune).
11.
Essa e
paradossale.
12.
Gli autori
drammatici, come i logici, non possono evitare il paradosso.
13.
I fisici, come i
logici, non possono evitare il paradosso.
14.
Un dramma che
tratti di fisici deve essere paradossale.
15.
Non può avere per
obiettivo il contenuto della fisica, ma solo i suoi effetti.
16.
Il contenuto della
fisica riguarda solo i fisici, i suoi effetti riguardano tutti.
17.
Ciò che riguarda
tutti può essere risolto soltanto da tutti.
18.
Ogni tentativo del
singolo di risolvere per conto suo ciò che riguarda tutti e destinato a
fallire.
19.
Nel paradosso si
rivela la realtà.
20.
Chi si trova di
fronte al paradosso si espone alla realtà.
21.
L'opera drammatica
può indurre lo spettatore a esporsi alla realtà, ma non può costringerlo ad
affrontarla o addirittura a risolverla.
Friedrich
Dürrenmatt