Salve!
Noi siam le cantatrici calve!
da Ionesco
adattamento e regia di Chiara Casarico
Spettacolo
comico
Debutto: Roma, 22 febbraio 1995 Teatro Elettra
Repliche: Ass. Cult. “L’allocco”, Ass. Cult. “Barabbalibero”, Teatro Belli (Roma), Arene estive siciliane
Riprese:
Teatro Studio Uno (Roma 1999)
Numero degli interpreti: sette.
Durata: 1 ora
Questo spettacolo, folle parodia della scena
convenzionale, è un viaggio nel teatro dell’assurdo. Il rifiuto e il disgusto
verso una civiltà decadente, il senso di rivolta contro la meschinità, la
pochezza d’animo e la falsità di certi individui, tutto in una mirabolante
avventura di fantocci.
Dal disfacimento evidente del linguaggio si risale
alla rappresentazione di una umanità vuota e priva di sostanza.
La vacuità dei personaggi di Ionesco viene
amplificata dal raddoppiamento di questi uomini-manichino intenti a recitare la
commedia delle buone maniere. I loro atteggiamenti di “facciata” svelano,
molto presto, un reale sentimento di aggressività e ostilità nei confronti
dell’altro.
Lo spettacolo, attraverso un continuo scambio di
ruoli, è montato seguendo una costruzione iperbolica dei meccanismi che
regolano la comicità: uno scontro verbale si trasforma in una partita di
calcio; la vacuità dei discorsi da salotto, con la relativa esibizione della
propria vanità, diventa uno di quei varietà di quart’ordine in cui i comici
sono attorniati da stupide ed inconsistenti ballerine di fila!
A livello attoriale, questo atto unico diventa un grande gioco di rimpiazzi per nove interpreti alle prove con ritmi forsennati.
Parco luci minimo: da 12.000 Kw (comprensivo di un
occhio di bue) e centralina da 12 canali
Amplificazione musicale e lettore CD, più un
microfono con asta