Paul Verlain
Non voglio più amare che mia madre Maria
Non voglio più amare che mia madre Maria.
Tutti gli altri amori sono di comandamento.
Necessari come sono, mia madre solamente
potrà accenderli nei cuori che l’hanno diletta.
E’ per Lei che bisogna amare i miei nemici,
è per Lei che ho votato questo sacrificio,
è la dolcezza di cuore e lo zelo al servizio,
siccome io la pregavo, Ella li ha permessi.
E siccome ero debole e assai cattivo ancora,
con le mani vili, gli occhi abbagliati dalle strade,
Ella mi abbassò gli occhi e mi congiunse le mani,
e m’insegnò le parole con le quali si adora.
E’ per lei che ho voluti questi dolori.
E’ per lei che ho il cuore nelle cinque Piaghe,
e tutti questi buoni sforzi verso le croci e i cilici,
siccome l’invocavo, Ella ne cinse le mie reni.
Io non voglio più pensare che a mia madre Maria,
sede della saggezza e sorgente dei perdoni,
Madre di Francia anche, da cui noi attendiamo
incrollabilmente l’onore della patra.
Maria immacolata, amore essenziale,
logica della fede cordiale e vivace,
amandovi che c’è di buono ch’io non farò,
amandovi di solo amore, Porta del cielo?