Timore

Chissā, č questo bene?
Pieno il cielo di fasci di luce
sentivo mio il sole e mia la stella,
oggi tu sola sei
la luce dei miei occhi.
Chissā, č questo bene?
Quanto splendore, quanta felicitā!
C’erano molti dolci volti,
sempre nuove specie di fiori
fiorivano alla mia porta:
piccole speranze, piccoli affetti,
il cuore aveva centinaia di nidi;
c’era il cielo, c’era la terra
tutto intorno a me.
Dove sono scomparsi? Oggi tutti
sono nascosti in te.
Chissā, č questo bene?
Perciō presso di te
il mio cuore trema.
Sto sveglio giorno e notte
non c’č sonno negli occhi.
Ti ho fatto dono
di tutti i miei canti
di tutta la mia vita:
ti ho lasciata nell’universo,
senza serbare spazio per me.
Ma pur prendendo tutto
se non trovi soddisfazione,
pur te ne vai
gettandomi indietro;
in un istante tutto diventa vuoto
su questo tuo trono del mondo.
Come segno restano soltanto
le linee nere della morte.
Chissā, č questo bene?

(Giorosanko, 29 agosto 1889)