Insieme a Parigi
- Paris when it sizzles -


Richard Benson è un noto sceneggiatore di Hollywood.
Non tanto apprezzato e affidabile quanto stipendiato.
E ha un problema : deve scrivere l'intera sceneggiatura di un film, pagato in anticipo e commissionato ormai da settimane, in soli 2 giorni.
Inutile aggiungere che è anche del tutto privo d'ispirazione.
Finchè nella sua lussuosa suite d'albergo, non piomba Gabrielle Simpson, la dattilografa mandata dalla copisteria per battere a macchina il copione del film.
Gabrielle lo aiuterà a scrivere una trama assolutamente sconclusionata, ma soprattutto a ritrovare la fiducia in se stesso


Le Scene più Belle


E' molto tardi ormai, Richard ha appena mandato a dormire Gabrielle e si ritrova solo con i suoi pensieri.
Improvvisamente afferra con decisione il telefono, compone un numero e chiede di parlare con il produttore che gli ha commissionato il film.
Intanto che aspetta che questi venga rintracciato, posa delicatamente la cornetta sulla macchina da scrivere e riflette ad alta voce :
"Caro Alex ... Caro Alex, è mio spiacevole dovere informarti che La ragazza che rubò la Torre Eiffel non si farà. Vedi, amico mio, non c'è motivo che tu venga a Parigi domenica per leggere il copione : perchè non esiste copione ... e secondo mè non ci sarà mai"
Gabrielle è ancora sveglia e sente tutto rammaricandosene.
Una voce al telefono lo interrompe : "... Signor Benson ..."
"He? Come? Beh, provi al tavolo dello chemin de fer : quello dove giocano forte"
Si apre la porta a due ante della camera da letto di Gabrielle ...
Lei esce con atteggiamento regale ... percorre tutto il soggiorno, con sguardo distaccato, come una modella su una passerella, indossando una maestosa vestaglia, davanti ad un'esterefatto Richard che la segue con sguardo ammaliato.
Gabrielle afferra la gabbietta di Richelieu : il suo canarino.
"Mi scusi, ho dimenticato di coprire Richelieu ... Buonanotte ... Oh, signor Benson, la prego non pensi che l'abbandoni : sarò pronta appena mi vuole. Buonanotte"
Le ante della camera si richiudono senza il minimo rumore.
...
"Centralino? Annulli la chiamata"
Un delicato sorriso fà capolino tra le labbra di Gabrielle




Dopo tanta fatica Richard e Gabrielle hanno appena terminato di scrivere un copione che non è più un semplice volo di fantasia, ma si è ormai confuso con la realtà delle loro vite.
"... non funzionerebbe. Vedi lui è un bugiardo e un ladro. Lo è stato per troppo tempo, non può più tornare indietro. Inoltre a questo punto temo proprio che abbia perso ... la sua classe"
" Lui può anche credere di essere tutte queste cose, ma lei sà che non è vero"
"Come le è venuta questa strana idea?"
"Perchè è stata con lui, per tante e tante ore. Lo ha visto tremante di terrore, esausto, pronto ad arrendersi. Poi lo ha visto riprendersi di nuovo ... ha visto che può essere buono ... e tenero. E divertente. Non come uno scrittore di fama internazionale, ma davvero simpatico. Credi che lei sia stupida? Credi che lei non sappia che tipo d'uomo è lui? O cosa gli occorre?"
"E cioè l'A.M.O.R.E.? ... Uh, uh. E' troppo tardi. Lui ha già 43 anni, li compirà in Ottobre. E' stato sposato 2 volte, un disastro ogni volta. E' vissuto ormai di troppi anni di ... troppo denaro, di roba scritta troppo male e di troppa vodka. Dentro non gli è rimasto nulla da dare. Anche se potessi. Il che non è"
"Ma non è vero Richard, in te ci sono cose che io amo!"
"Questo copione, per esempio, fà schifo. E comunque, il fatto è ... che lei non è innamorata del copione. E' innamorata di me. E perchè non dovrebbe esserlo? A un tratto piomba nella sua vita questo affascinante sconosciuto relativamente piacente : Io. Scivoloso esattamente come la seta, con un collaudatissimo repertorio di chiacchere fatte apposta per ubriacare le pollastrelle relativamente inesperte, come lei miss Simpson, e far loro girare la testa. E temo proprio di esserci riuscito. Bene, fosse l'ultima cosa per bene che faccio in vita mia, e può darsi benissimo che sia l'ultima, voglio riparare almeno a questo. Faccia le valigie e se ne vada, miss Simpson. Prima che io le provochi dei danni ... irrimediabili. Vuol sapere la verità? No, evidentemente. Comunque gliela voglio dire. A me non importa un cavolo di niente ... certo non del mio lavoro, come lei in modo commovente e ingenuo lo chiama. ... No, questo non è vero. C'è qualcosa di cui mi importa. I quattrini. E la buona vodka. Io sono, come lei avrà visto, amante del bere. Ma il mio lavoro, è soltanto un'odiosa piccola cosa che deve capitarmi 5 giorni l'anno per far sì che io possa trascorrere gli altri 360 nel modo in cui sono stato e intendo restare fermamente abituato. A te, Richard Benson. A te e alla tua gloriosa abilità professionale. Lunga vita a tutti e due. Che possiate continuare ...a fregare ... il prossimo