L'Era del Bello

Il cinema degli anni '50 era concepito per sognare.
Non tentava di imitare la vita in modo snaturato ed abominevole.
Anche nel vortice della passione, senza esagerazioni, rifletteva la natura umana e le sue intime aspirazioni

Le lacrime di Ingrid Bergman in Casablanca, il sussurrare di Grace Kelly in Caccia al ladro, il delicatissimo pudore che Audrey Hepburn manifesta in Sabrina, denotano una cosa sola: nella commedia classica la vita è rappresentata come una sensibilità, una passione, uno stile, un sogno.
Se dovessi fare un paragone con l'architettura direi che è come Venezia: non c'è una ragione specifica per la quale debba esistere, ma esiste perchè qualcuno in tempi remoti là voluta così

Le dive degli anni '50 non hanno agito isolatamente.
Erano romantiche, ma anche la società del tempo aveva una sensibilità romantica.
Il cinema degli anni '50 rappresenta ciò che la società vorrebbe essere, non quello che è costretta ad essere.
Riflette i sogni e le speranze di un pubblico che stà uscendo faticosamente dai traumi delle Guerre Mondiali e il Cinema sottolinea l'immagine di una società nella quale il tempo libero ha ancora una grande importanza.
Dal punto di vista stilistico tutto ciò si riflette in films dalle atmosfere un pò ovattate, dai caldi colori pastello, con lunghi e pittoreschi stacchi privi di dialogo