Negli anni '50 e '60 Audrey sceglie accuratamente ed interpreta con estrema concentrazione e meticolosa preparazione un limitato numero di films.
Infatti non appare mai, nemmeno nelle opere meno riuscite, incerta o poco convinta della sua caratterizzazione
E' una Diva, ma non lo considera un fatto scontato o definitivamente acquisito : "il suo modo di vestire non proclamava
guardatemi, ma piuttosto sussurrava
questa sono io, e non sono migliore di te. E in questo non fingeva. Non si concepiva come un'essere speciale e fuori del comune" -
Sean Ferrer
Dialoga, ma conserva garbatamente la sua autonomia di giudizio.
Questo è evidente sin dal suo primo incontro con Givenchy, agli inizi della sua carriera, quando è lei stessa, in piena autonomia, a scegliersi i vestiti per Sabrina, con lo spirito critico di una donna consapevole delle sue possibilità e dei suoi limiti
Audrey è una donna con una propria Personalità, maturata in ambienti e circostanze molto lontane dallo Star System.
Infatti quando sbarca ad Hollywood non è più una ragazzina : ha già 22 anni.
E lascia in Europa le inquietudini di un'adolescenza vissuta in un continente devastato dalla Seconda Guerra Mondiale, una mancata carriera di ballerina ed il solito, immancabile, complesso d'inferiorità dovuto alle proprie imperfezioni fisiche : "Come molte adolescenti, ero convinta di essere talmente brutta che nessuno mi avrebbe mai presa in moglie" -
Audrey Hepburn
Hollywood è sedotta da un'attrice che fà il suo ingresso nel mondo del cinema in punta di piedi, leggera come una ballerina.
Con un carattere basato sulla constatazione, logica, che il mondo non possa reggersi sulla negatività.
Il suo Fascino non risiede nei nobili natali, nell'educazione o nel saper parlare bene.
Tutte queste cose costituiscono, per così dire, solo l'involucro del prodotto cinematografico.
C'è un'essenziale elemento in più
Il vero capolavoro di Audrey, il punto di fuga di tutta la sua caratterizzazione, è la concezione della femminilità come sensibilità femminile.
Questo fatto è importante poichè aggiunge alla recitazione equilibrio e pacatezza, ed è indispensabile alla
libertà individuale e all'autonomia di giudizio.
In una parola : alla Personalità.
Audrey è in tal senso favorita da un'intera generazione di registi-gentiluomini come Wyler, Wilder, Donen, Cukor ... provate a rivedere con quale grazia quest'ultimo riesce a rappresentare persino la volgarità delle povere mendicanti di Londra, nel film My Fair Lady.
Sono registi che stimolano, attraverso le loro opere, una visione classica, umana, della vita