L’ISOLA “STERILE"  ....OSSIA LA CULTURA DELLO STUPIDO

Di Agnese Nannini - Presidente ABAE (Ass. Produttori Biologici Elbani)

Avete mai provato a chiedervi che effetto farebbe la nostra isola se si presentasse come  un paese o un intero ambiente uniformato ad un solo colore tendente al grigio?
Vi sbagliate, non stiamo parlando di politica, ma dell’effetto globalizzazione, dell’aumento delle colate grigie di cemento, dei vuoti stupidi stili di vita delle persone che non sono mai stati “patrimonio culturale” della nostra isola, ma soltanto cultura di importazione; della stupidità, dell’invidia e dell’ipocrisia dilagante e avvolgente in crescita esponenziale contro la perdita dei valori fondamentali della nostra società (famiglia, amicizia, etc…).
Perché - si chiedono certuni-  avere  un’isola fatta di blu e verde e di tanti colori, una vita ricca di valori, di rispetto per gli altri e per il prossimo, del buon senso, come era in uso pochi decenni fa?
Perché ora si pensa che il verde non è bello ma sporca, che le foglie degli alberi  vanno raccolte e sporcano il meraviglioso giardinetto in lastricato di porfido; e poi…., vanno annaffiate, quando in estate l’acqua serve per farsi maniacalmente 18 docce al giorno o lavare lo splendido SUV o la nuova grandiosa station vagon.
Sì perché “loro” hanno la vera auto da “urlo”,  che rispetto alle dimensioni di una piccola e insignificante utilitaria occupa ben 2 posti auto…
E sono loro che protestano che nei viali e nelle piazze non si può più camminare perché ci sono tutti quei dannati pini che con i loro aghi sporcano e le loro radici spaccano la strada, non si può più camminare con le nuove scarpine all’ultimo grido con 10 centimetri di punta all’insù e 18 centimetri di tacco, che diamine, ci si inciampa..!
Ma perché mai non ci piantano le querce, anzi, perché non li tagliano proprio così c’è più posto per il SUV e la station vagan…
Già perché la quercia e il leccio non sporcano, secondo costoro: sfido qualcuno dei nostri saccenti saputelli a piantare un leccio davanti alla loro casa e verificare quante camiate di foglie e infiorescenze perde in un anno, rispetto al pino, magari.
E ancora: il pino non è autoctono ed è infiammabile (neanche fosse  GPL!) la quercia o il leccio invece, sembra che non brucino!.
Quante inutili idiozie ho sentito in questi anni, un crescere smisurato di stupidità!!
Ma non è finita… gli insetti sono nocivi, tutti e gli uccelli portano l’aviaria… tutti!
E poi accipicchia a loro, sporcano ovunque, ma è mai possibile che debbano ricoprire o centrare in pieno tutti i SUV e le station vagon appena lavati nuovi di zecca e scintillanti sotto il sole mentre quelle micragnose utilitariette sempre più piccole sono senza neanche una macchietta?
Ma non dipenderà per caso da una strana probabilità e calcolo matematico: “tanto è più grande il SUV e la station vagon tanto più alta è la probabilità di essere centrati dalla  m....., tanto più piccola è la macchinetta e inversamente proporzionale è la probabilità di essere centrati?”
Ed ecco come prende piede "la cultura d’importazione" facile a dilagare nel mare della stupidità: bisogna creare un’isola sterile, sterile come le provette di un laboratorio, perché anche i fiori della nostra isola sono dannosi e pericolosi, fanno venire le allergie con quei loro stramaledetti pollini e anche il fieno l’asma, la rinite, la congiuntivite e la febbre da fieno…e in più… ci si attaccano pure milioni di zecche!
E allora ecco la soluzione: si taglia raso suolo tutta l’erba , tutta, guai se c’è un solo filo e basta! Siccome al peggio non c’è mai fine, balenerà presto l’idea a qualcuno di fare il pirodiserbo in piena campagna Antincendio Boschivo  così si sterminano quelle stramaledette zecche e non solo loro…!
Già parlavamo anche di insetti con quel loro fastidiosissimo ronzio che li disturba quando sono straiati ai bordi della piscina o della piscina ad idromassaggio (non è mica da tutti…) o sdraiati sulla loro amaca, con tutte quelle zanzare poi!
Una solo puntura di una zanzara e già cronometrano entro quante settiamane potrà esserci un principio di malaria…troppo complesso fare interventi sani di riequilibrio ambientale  ossia quello inevitabilmente distrutto da questi saputelli troppo dediti all’uso dello zanzaricida usato come si usa un dopo-barba.
Bisogna sterilizzare tutto e in fretta alle porte della stagione estiva altrimenti i turisti si “grattano tutto il giorno” con tutti i peggiori prodotti disponibili sul mercato per restare avvolti in una inebrante nuvola di vapori tossici…
Così non voleranno più neanche quei topi volanti di pipistrellacci, che portano pure sfiga!
Resterà ancora un problema da risolvere, cruccio dei saccenti saputelli, coloro che sono abituati a fare la spesa al supermercato per comprare  frutta e ortaggi al pesticida di importazione e neppure italiani:  sterminare anche la causa di tutto questo verde e degli stili di vita sani e cioè quegli “zillosi agricoltori” biologici  e tutti coloro che in un modo o nell’altro lavorano o hanno a che fare con la natura e che fanno congetture sul quel loro strano modo di pensare e di progettare un’isola sterile.      
imagine sottobomba mare
A.B.A.E

ASSOCIAZIONE Biologici Elbani

Portoferraio -  LI

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