A.B.A.E.

Associazione Biologica Agricoltori elbani

Portoferraio – LI


Il terreno, la culla della vita

 

Il terreno è un organismo vivente, costituito dalla disgregazione di rocce e ricco di funghi, batteri, protozoi… che con un'opera straordinariamente armonica concorrono a trasformare le sostanze inorganiche rendendola adatta a nutrire e sviluppare nuovi organismi come le piante.

Sin dai tempi più remoti, gli agricoltori hanno creduto alla vita del terreno, non solo per un concetto puramente etico de "La madre Terra", ma l'hanno incrementata apportando numerose sostanze organiche quali il letame oggi utilizzato in agricoltura biologica.

Per altro questi "apporti di sostanze organiche" come anche il compostato , sono tali da consentire la modifica della struttura del terreno per lo sviluppo e la produzione delle piante coltivate.

Un terreno non ricco di sostanze organiche e di quei microelementi costituisce un terreno morto dove non può vivere niente.

Nel terreno si svolge continuamente una vita misteriosa e attiva che, incrementata dall'humus, si ripercuote sulla vita delle piante e di quanti ad esse direttamente o indirettamente legati come gli animali e l'uomo stesso.

Il mancato apporto della sostanza organica e la massiccia concimazione chimica, l'uso di nitrati e quant'altro in taluni terreni convenzionali hanno abbassato la popolazione di microrganismi compromettendone la fertilità e decretando la sterilità degli stessi.

Diventa importante in agricoltura biologica integrare il terreno apportando sostanze organiche.

Quando 30 anni fa, all'Elba sopravviveva ancora qualche tenace allevatore di mucche, era prassi fare il "cumolo" di letame ma in questa forma si verificava una fermentazione aerobica (quella determinata da microrganismi che lavorano in presenza dell'ossigeno dell'aria) che produceva al centro del cumolo una massa nera vischiosa.

Il letame mal fermentato, è fattore di marciumi delle piante al contrario del letame integrato e ben fermentato.

Oggi è facile reperire il letame in apposite confezioni, l'importante è che il prodotto risulti certificato in base al Reg. Cee 2092/91.

Difatti anche i concimi organici sono controllati per evitare che all'interno vi siano sostanze rischiose: troppa urea, antibiotici o scarti di lavorazione dubbia che talvolta vengono mischiati al letame (scarti di lavorazione di concerie) sono altamente dannosi.

E' buona prassi diffidare dell'utilizzo di letame del vicino allevatore, lo si può utilizzare solo se anch'egli è agricoltore biologico e quindi la materia di "scarto" è di sicura origine.

A livello burocratico lo "stallatico" acquistato deve essere scritto anche nel registro aziendale per documentare e provare l'origine in caso di controlli degli appositi Organismi.

I tecnici degli organismi di controllo che controllano le aziende biologiche controllano infatti anche il magazzino e si accertano dei prodotti utilizzati sulla vegetazione e per l'alimentazione degli animali. (A.N)

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