Se non sapete come
è finito il manga di KNO ve lo dico io: dopo aver evitato il suicidio di un suo
compagno venendo però colpito a una mano da quest’ultimo e dopo avere aiutato
Sana a guarire dalla malattia per la quale era sempre triste, Akito va a New
York per farsi operare alla mano ferita. Dopo 2 anni Sana, Tsuyoshi e Aya vanno
a prendere Akito all’aeroporto e Sana e Akito (finalmente ^__^!!!) si mettono
insieme.
Proverò a raccontarvi com’è andato secondo me l’incontro.
I personaggi che nominerò:
Sana Tsuyoshi
(Terence) Mama (la mamma di
Sana) Akito (Heric) Aya (Alissa)
Rei (Robby)
BENTORNATO, AKITO!!!
Già
da qualche tempo Sana non riusciva a chiudere occhio. L’attesa del ritorno di
Akito diventava sempre più estenuante. Lei, Tsuyoshi e Aya sarebbero andati
all’aeroporto di pomeriggio a prendere Akito per andare un po’ in giro. Sana
non stava più nella pelle: finalmente avrebbe potuto rivedere il suo amato
Akito, che da 2 anni sentiva solo per telefono. Quella voce era cambiata molto
dal loro ultimo incontro, era diventata la voce di un 15enne maturo, e non era
più quella di un 13enne insicuro che aveva una gran paura per l’operazione.
Da quel giorno lei e Akito si erano sentiti più volte. Avevano cominciato anche
a mandarsi e-mail e sms. Ma da 2 mesi Akito non si era fatto + sentire. Era uno
strano comportamento da parte sua , Sana aveva provato a contattarlo più volte,
ma senza riuscirci. Ad un tratto dal letto della sua stanza Sana ebbe un flash,
un pensiero che balenò nella sua mente: forse Akito aveva conosciuto
un’altra……… no, non era possibile, anche se…… beh, Akito era molto
carino a 13 anni, figurati a 15…… “Sana, smettila di farti questo
problemi!” pensò a voce alta l’ormai 15enne Sana. “E poi siamo solo
amici, due buoni amici, niente di più……”. Sana si sedette sul letto:
“Ma chi voglio prendere in giro, io lo amo, e non potrei sopportare anche solo
l’idea di perderlo…”. Essendo estate Sana non doveva andare a scuola,
infatti erano già le 10,00. Si alzò dal letto e fece un lungo bagno. Mentre
cercava di rilassarsi nella vasca da bagno, pensava come poteva essere la nuova
ragazza di Akito, e li immaginava insieme, lei alta, bionda e molto formosa,
mentre lui lo immaginava ancora 13enne, perché così se lo ricordava. Anche
Sana era cresciuta: era diventata più alta, i capelli
erano più lunghi e li portava sempre sciolti, e, anche se non era Pamela
Anderson, non era più un “manico di scopa”, come veniva definita
scherzosamente da Mama. Sana si chiedeva se sarebbe piaciuta ad Akito, a quel
ragazzo che era tutto per lei e che le aveva fatto superare quella brutta
malattia. Sana passò una mattina d’inferno, facendosi 1000 stupide domande,
finchè non arrivarono le 16,00.
Doveva vedersi con Tsuyoshi e Aya direttamente all’aeroporto. Salutò Rei e
Mama, prese le chiavi del motore e uscì. Sicuramente avrebbe dovuto portare
Akito dietro di sé… così tesa non avrebbe sopportato il contatto con la sua
pelle, respirare la sua aria, sentire il suo odore, cose che prima le sarebbero
sembrate normali. Durante il tragitto più volte si propose di tornare indietro,
ma decise che era arrivato il momento di affrontare i propri sentimenti.
Arrivata all’aeroporto di Tokyo posteggiò il motorino accanto a quello dei
due innamorati che non facevano altro che dirsi parole sdolcinate
all’orecchio. “Sana, sei sempre in ritardo…. Io e il mio passerotto siamo
qua da un pezzo…. A proposito, sai che Akito devi portarlo tu, vero???”
disse Tsyoshi, e Sana, cercando di essere il più convincente possibile, disse:
“Ah…??? S-si, non c’è alcun problema…”; mentre diceva ciò, pensava:
“Cavolo, tutti questi anni di scuola di recitazione devono essermi serviti a
qualcosa……”.
La signorina della Air Tokyo annunciò l’arrivo del SUO aereo. Sana, ormai
attrice affermata e famosa in tutto il mondo, aveva indossato un cappello e
degli occhiali scuri per cercare di passare inosservata. Si, ecco in lontananza
una sagoma familiare che si avvicinava. Sana si girò dall’altra parte, col
cuore in gola. Era lui, era proprio il suo Akito. Aya e Tsuyoshi da un po’ di
tempo avevano notato uno strano comportamento da parte di Sana, ke lei non era
più la ragazza sempre allegra di un tempo, e speravano che con l’arrivo di
Akito sarebbe tornata se stessa. Intanto Sana pensava a cosa gli avrebbe detto
non appena lo avrebbe visto, ma nel mezzo dei suoi pensieri una mano calda le
prese la spalla e la fece voltare; Sana aprì gli occhi e vide lui, Akito, più
bello che mai, alto molto più di prima e con quegli occhi profondi che la
fissavano… “Ciao Sana”, disse una voce matura, che però lei avrebbe
riconosciuto tra 1000. Le tremavano le gambe e dalla sua bocca uscì solo un
timido e flebile “Ciao Akito”. Quasi un sussurro, ma ad Akito bastava.
Salirono sui motorini. Sana avrebbe voluto prendere dietro Aya, ma lei si
spaventava e si sentiva sicura solo col suo Tsuyoshi che andava a 2 all’ora.
Come aveva immaginato, Sana era molto tesa per quell’incontro, ma, mentre
sfrecciava per le vie della città con Akito, quando sentì la sua mano sul
fianco provò una sensazione di tranquillità che non provava da tempo, circa da
2 anni. Passò la giornata più bella della sua vita, non perché fossero andati
in tanti posti, ma solo perché aveva potuto ascoltare e osservare il suo Akito,
un Akito che era cambiato molto, ma che Sana, anche tra 10 anni, avrebbe
riconosciuto tra 1000. Si erano fatte le 22,30, quella giornata era finita, ora
Sana avrebbe dovuto riaccompagnare Akito a casa. A lei non andava molto
l’idea, perché sapeva che inevitabilmente sarebbe successo qualcosa.
“Arrivati”, disse una Sana non molto convinta. Fece scendere Akito, posteggiò
il motore e si ci sedette sopra, voleva parlare un po’ con lui. Akito
l’aveva capito e, mentre Sana si toglieva il “travestimento anti-fans”,
rimase lì, in piedi, a fissare quel viso che non fissava da tempo, il volto così
sincero di una persona che gli aveva cambiato la vita e che lui voleva sentire
sua.
Dopo aver preso fiato, Sana disse: “Negli ultimi tempi sei scomparso…”.
Akito sorrise, e Sana alla vista di quel sorriso molto raro si sentì morire
dentro. “Ecco, vedi… volevo… farti una sorpresa: a New York ho partecipato
ai campionati giovanili di karate e mi sono classificato primo". Il
volto di Sana si illuminò ”Allora sei diventato un campione!!!”, e
mentre diceva ciò, Sana si alzò e abbracciò felice Akito: “Sono orgogliosa
di te” disse abbracciandolo in punta di piedi.
Lui l’allontanò un po’, in modo da poterla vedere in faccia. “Mi sei
mancata molto… non vedevo l’ora di rivederti”; le accarezzò i capelli:
“Non porti più i capelli in quello strano modo…”. Sana sorrise “Non ho
più 13
Allora lui le si avvicinò piano piano, stava per mettere le proprie labbra su
quelle di Sana, quando sentì un colpetto familiare alla testa. Era Sana, col
suo inseparabile mini martelletto di plastica usato come un portachiavi. Akito
si fermò. “Akito, prima di fare qualunque cosa voglio sapere se…
insomma…”. Sana si fece coraggio “Se hai conosciuto qualche ragazza”.
Sana temeva quella risposta. “Qualche ragazza??? Ah, si, certo…” e vedendo
il viso di Sana oscurarsi Akito aggiunse “Ma con loro non è successo niente.
Penso solo a te”. Il volto di Sana si illuminò nuovamente. Lui voleva
baciarla, ma lei lo fermò nuovamente. “Che c’è ora???” disse Akito un
po’ seccato. “Voglio che tu sia il mio ragazzo…”. Akito la guardò
stupito “Va bene!!!”. “… e voglio baciarti io, per una volta. Ah,
un’ultima cosa: bentornato a casa Akito Hayama”. Sana si sentì più felice
che mai guardando e baciando Akito, e quella sera fu l’inizio della loro
storia d’amore, una storia d’amore che però era iniziata molti anni prima.
Fine. By Laura- Lady Funny