COMITATO CIVICO PER IL MIGLIORAMENTO DELL'AMBIENTE E DELLA QUALITA'
URBANA NEL TERRITORIO TRA IL PARCO DEI COLLI ED IL BREMBO
marzo
2002 Lettera aperta ai Sindaci delle Valli Brembana ed Imagna Per conoscenza, agli Amministratori Provinciale e Regionali Egregio Signor Sindaco,
la scorsa
primavera Le inviammo un documento contenente una valutazione critica circa il
progetto dell’ANAS per la variante della strada statale
470 dir nel tratto tra Valbrembo e la Ventolosa a nord di Villa d’Almè. La nostra lettera faceva cenno ad una circolare del Ministero dei Lavori
Pubblici del 6 dicembre '99 relativa a gravi limitazioni di traffico nelle
gallerie. Le nostre preoccupazioni di allora sono ora confermate e appesantite
da fatti nuovi ed importanti che non possono essere ignorati. Le alleghiamo un estratto dal sito Anas del 15 febbraio scorso in cui
l’Anas classifica le gallerie in
corte, medie e lunghe. Per ognuna di queste categorie sono previste soluzioni ed
obblighi necessari a garantire una maggiore sicurezza agli utenti. Nel caso della variante in esame, i tre tratti di galleria sono
considerati "lunghi" con conseguente obbligo di rispettare, in materia
di sicurezza, disposizioni che non
erano assolutamente previste nel progetto dell’Anas. Per adeguare queste
gallerie ai nuovi standard di sicurezza e renderle quindi agibili, si dovranno
reperire nuovi ingenti fondi fino ad ora non previsti. Desumendo tali costi da quelli sostenuti per la messa in sicurezza della
Galleria del Bianco pari a oltre 260 milioni di Euro (vedi Corriere della Sera
del 6 marzo) si può ipotizzare, a parità di risultati, un costo
per la sicurezza delle gallerie nel tratto tra Valbrembo e la Ventolosa non
inferiore a 80 milioni di euro. Risulta evidente che per evitare inutili sprechi tale somma vada reperita
prima dell’inizio dei lavori per non trovarsi ad avere una strada non
utilizzabile, in quanto fuori norma, dopo aver già speso, per la sua
costruzione qualcosa come 100 milioni di euro. Avremmo un ennesima opera
incompiuta che andrebbe ad aggiungersi alle molte che già costellano il nostro
territorio: l'asse interurbano, la galleria di Negrone, le gallerie sul lago
d’Iseo, ecc... Appare necessario, prima di spendere 100 più 80 = 180 milioni di euro,
chiedersi se quest’ opera, così come è progettata, é in grado di risolvere
effettivamente i problemi esistenti o se, magari, spendendo la stessa cifra o
una somma inferiore non si possa trovare
una soluzione migliore. Il flusso di traffico orario rilevato nel 1998 dava circa 12 ore della
giornata con una frequenza di 670 veicoli/ora. Nelle gallerie previste, oltre al
tassativo divieto di sorpasso per 7 km, in base alle norme di sicurezza imposte
per il tunnel del Monte Bianco (e non si vede per quale motivo queste norme non
debbano essere imposte anche nel nostro caso dove le condizioni di traffico sono
molto più pesanti), la velocità massima è di 70 km/h e la distanza di
sicurezza fra i veicoli è di 150 m. Con questi vincoli, il
flusso di traffico che potrà passare nelle gallerie sarà di 550 veicoli/ora
con l’esclusione quindi di 120 veicoli/ora. Calcolando la durata minima del periodo di punta di 10 ore,
con un flusso veicolare di 670 veicoli/ora si ottengono 12 km di coda ed
il tempo necessario a percorrere la strada sarebbe quindi superiore alle 2 ore.
Infatti, una coda di 1.200 veicoli diviso per la capacità di transito di 550
veicoli/ora dà come risultato un
tempo di 2 ore e 10 minuti. Cifre che possono sembrare assurde, ma che
scaturiscono da banali calcoli. Nella realtà, non si avranno code di queste dimensioni in quanto molti
automezzi useranno la vecchia strada e provocheranno grossi problemi in
corrispondenza degli innesti a monte e a valle
vanificando così il senso dell'intero progetto. Appare evidente che non è questo il risultato atteso da tutti i
cittadini della zona e agli utenti ed è innegabile
che l’attuale progetto risulta superato dalle mutate condizioni di tutela
della sicurezza degli utenti i quali hanno gli stessi diritti dei fruitori del
tunnel del Monte Bianco. A meno che non si pensi di utilizzare
la nuova galleria in un solo senso di marcia lasciando l’altro senso
sull’attuale sede, il problema
potrà essere risolto solo con due gallerie che consentano quanto già
ipotizzato dalla Provincia negli anni 60, ovvero una strada a 4 corsie, due per
ogni senso di marcia. Constatata questa necessità, il costo delle 2 gallerie salirebbe a circa
200 milioni di euro cui vanno aggiunti i costi per la sicurezza che sarebbero
però ben inferiori a quelli necessari nel caso di un'unica galleria a doppio
senso di marcia e quantificabili in circa 20 milioni di euro. A questo punto avremmo speso 220
milioni di euro per avere una strada che sarebbe sufficiente
per i bisogni di traffico e di sicurezza da e per la Val Brembana, ma che
lascerebbe irrisolto il problema del traffico da e per la Valle Imagna e gli
Almenni, traffico che continuerebbe a transitare sul vecchio tracciato della 470
dir. Infatti nessuna persona di buon senso proveniente dagli Almenni in
direzione di Dalmine o di San Pellegrino andrebbe ad imboccare la nuova strada a
Petosino, tutti andrebbero ad immettersi alla Ventolosa o a Valbrembo e così
farebbero pure una buona parte degli abitanti di Almè, Villa d’Almè e
Paladina. Visto questo innegabile insieme di problemi, occorre domandarsi se non vi
siano soluzioni alternative, con minori costi, maggiore sicurezza, tempi più
rapidi di esecuzione, fruibilità delle opere più progressiva,
prevenzione dell'inquinamento atmosferico particolarmente preoccupante
per la piana di Petosino e, infine, salvaguardia del Parco dei Colli. Una
soluzione potrebbe essere quella da noi caldeggiata ed illustrata nella
documentazione inviata la scorsa
primavera. Tale soluzione consiste nel raddoppio
dell’attuale sede stradale così come era nei programmi dell’Amministrazione
Provinciale fino alla fine degli anni 80 quando venne sostituita dal progetto
Anas. Di fronte agli effetti della dissennatezza urbanistica che rende ormai
possibile una tale soluzione solo a costo di massicce demolizioni, la nostra
proposta è quella di utilizzare l’attuale sedime di proprietà della
Provincia con la tecnica dei diaframmi tirantati e con l'uso di. Una tecnica già
usata con successo a Verona e prevista dalla stessa Anas per il collegamento tra
Sesto S. Giovanni e Monza. I vantaggi di questa
soluzione sarebbero: -
Tempi più brevi di esecuzione in quanto si possono
impiantare vari cantieri contemporaneamente -
minor rischio di
imprevisti e minori costi -
fruibilità più rapida, anche di singoli tratti, rispetto
alla soluzione Anas che può dare benefici soltanto quando sarà essa
interamente compiuta. E’ utile ricordare che nelle gallerie a due sensi di marcia il traffico
scorre in modo più veloce e fluido e quindi, a parità di volume di traffico,
l’inquinamento è minore. Con la soluzione in galleria artificiale, appena
sotto il livello dell’attuale strada, è meno costoso filtrare l'areazione ed
avere le uscite di sicurezza. Per evitare assurdi sprechi di pubblico denaro, per dare una vera e
rapida soluzione al
gravissimo problema del traffico e dell’inquinamento, per non
abbandonare il Parco dei Colli alla distruzione, e per tante altre ottime
ragioni suggerite dal buon senso, occorre che gli amministratori locali
esercitino una forte pressione sugli amministratori responsabili a
livello provinciale e regionale e far conoscere ai cittadini
quale infelice destino li attenderebbe, con la soluzione proposta dall'Anas,
se non si procedesse ad una integrale riprogettazione dell' intervento. Si tenga conto che quanto detto per le gallerie in questione, vale anche,
come saggiamente propugna l'attuale
pentitismo dell'Anas, per quelle appena terminate e per quelle in costruzione in
Valle Brembana. Il problema del reperimento dei fondi si presenta quindi
assolutamente drammatico (vedere l'esperienza della galleria di Negrone) ed è
quindi ancora più necessario utilizzare in modo razionale le scarse risorse
disponibili. Per il Comitato, Giuseppe Pasquali Coluzzi Per recapito, c / o
G.P.Coluzzi, Via Patrioti 18 24030 Valbrembo (BG) tel 035 527 447 |