1) PREMESSA
La captazione di acque sotterranee mediante pozzi tubolari è diventata, in questi ultimi anni, una delle principali fonti di alimentazione degli acquedotti grazie alla facilità di reperimento di ottima acqua ed in grandi quantitativi che essa ha reso possibile. I problemi posti nella progettazione, costruzione ed esercizio delle opere non sono però di facile risoluzione essendo estremamente difficile conoscere i fenomeni naturali che regolano la materia anche per effetto della grande varietà che si riscontra nel sottosuolo da una regione all'altra se non, addirittura, da una località a quella vicina. La letteratura tecnica detta alcune regole in ordine alla determinazione della potenzialità della falda, ai criteri da seguire per non depauperarla in maniera eccessiva ed infine per una sua regolare utilizzazione, regole spesso totalmente disattese vuoi per tornaconto vuoi per incompetenza degli utilizzatori. Senza voler sminuirne l'importanza e la validità si indicano nel presente lavoro delle modalità pratiche di semplice attuazione augurandoci che, almeno queste, trovino applicazione nell'esercizio delle opere di presa in argomento.
2) DEFINIZIONI
Falda freatica:
strato acquifero, di solito superficiale, nel quale il flusso
dell'acqua ha luogo a pelo libero.
Falda artesiana:
strato acquifero profondo nel quale il flusso idrico avviene in
pressione essendo compreso tra strati impermeabili . La perforazione
dello strato superiore ad opera del pozzo provoca la risalita
dell'acqua verso l'alto, risalita tanto più elevata quanto
maggiore è la pressione di falda. Quando la quota del suolo
è inferiore al livello statico della falda artesiana, l'acqua
è in grado di sgorgare da sola al suolo. Negli altri casi,
e quando si vuole aumentare la portata, l'emungimento deve essere
effettuato tramite sollevamento meccanico.
Livello statico di falda: quota piezometrica dell'acqua di falda in corrispondenza
del pozzo quando non si ha alcun emungimento dal pozzo medesimo.
Livello dinamico di falda: idem come al punto precedente quando ha luogo
l'emungimento.
Depressione di falda: differenza tra livello statico e livello dinamico
di falda. Esiste una relazione diretta tra portata e depressione
di falda.
Curva caratteristica del pozzo: equazioni matematiche che definiscono la portata
emungibile in funzione delle depressioni dinamiche di falda (curva
Q/H).
Punto critico della curva caratteristica: è così chiamato il punto di flesso
della curva caratteristica del pozzo. Esso definisce il limite
massimo di sfruttamento consigliabile per il pozzo allo scopo
di evitare il suo danneggiamento.
Cono di depressione: volume d'acqua a forma di un cono rovescio che
viene sottratto dalla falda a seguito dell'emungimento del pozzo.
3) CARATTERISTICHE GENERALI DEL POZZO
Forma specificatamente l'oggetto della
presente nota il funzionamento idraulico del pozzo artesiano prescindendo
completamente dalle sue caratteristiche costruttive la cui descrizione
non viene qui nemmeno presa in conto. Basterà dire che
il pozzo tipico di cui si discute è formato da una canna
per lo più metallica di diametro variabile da 10 a 50 cm,
con filtro costituito da semplice fenestratura a ponte nel caso
di falda in ghiaia grossa e da rete speciale per pozzi negli altri
casi, munito o no di prefiltro in ghiaia o sabbia grossa a seconda
delle caratteristiche dello strato acquifero e per profondità
variabili da 40 a 500 m. Una sua caratteristica costruttiva fondamentale
è data dal fatto che il pozzo qui esaminato attinge acqua
da una sola falda.
L'abitudine, purtroppo talvolta messa in atto dai perforatori,
di aumentare la producibilità inserendo nella stessa canna
più filtri sovrapposti in corrispondenza di altrettante
falde costituisce un errore gravissimo in quanto mette in collegamento
tra di loro falde aventi diverse caratteristiche di pressione
e di qualità dell'acqua con possibili gravissimi danni.
Qualora si vogliano sfruttare più falde è necessario
costruire altrettanti pozzi anche se ubicati uno vicino all'altro
ma ognuno con prelievo su una unica falda.
Elemento fondamentale di conoscenza del pozzo in argomento è
la sua curva caratteristica cioè l'equazione matematica
che lega la portata emungibile alla depressione di falda necessaria
allo scopo, lquazione avente, di solito, le caratteristiche rappresentate
graficamente nel diagramma della fig. 1.
Sono riportate nell'asse delle ascisse le portate emungibili ed
in quello delle ordinate i corrispondenti livelli di falda e definibili
in duplice modo: in quota assoluta o mediante il dislivello tra
falda indisturbata e falda sottoposta ad emungimento. E' quest'ultima
grandezza definita con termine tecnico appropriato "depressione
di falda" quella da utilizzare. E' infatti noto come il livello
di una falda possa subire importanti variazioni nel tempo a causa
della presenza di nuovi prelievi, di particolari condizioni metereologiche
che modificano l'alimentazione di falda, ecc.ecc.. E' quindi privo
di senso definire la portata in funzione di valori variabili nel
tempo. Al contrario è dimostrato come la funzione che lega
la portata emunta con la depressione di falda sia una costante
per il pozzo anche quando cambiano le condizioni intrinseche della
falda stessa. Ad esempio se, nei periodi di livello statico è
elevato, è necessario deprimere la falda di un metro per
ottenere una portata di 20 l/sec, la stessa portata si otterrà
in altra epoca quando il livello generale di falda si è
abbassato per esempio di due metri: La sola condizione "sine
qua non" è quella di utilizzare il pozzo, anche in
quest'ultimo caso, con la stessa depressione di un metro rispetto
al livello statico del momento. La motivazione tecnica di tale
corrispondenza và ricercata nel fatto che la portata emungibile
dipende essenzialmente dalla scabrezza del mezzo (in questo caso
lo strato ghiaioso) attraversato dall'acqua, scabrezza che non
varia al variare del livello statico di falda. La modificazione
della curva caratteristica può aversi solo in caso di mutamenti
nella consistenza del materiale costituente lo strato acquifero
(ad esempio a causa di franamento di alcune parti oppure in caso
di modificazioni del filtro di presa, per effetto di incrostrazioni
nella fenestratura della parete del pozzo o di depositi di materiale
che ne ostruiscano la luce).
L'esame della curva caratteristica del pozzo presenta molti aspetti
interessanti.
In primo luogo è da notare come la sua prima parte che
va dal punto a (livello statico) al punto b (punto critico della
curva) sia caratterizzata da un andamento rettilineo (quando il
materiale della falda è ghiaioso) o quasi rettilineo (in
caso di strati acquiferi costituiti da materiali fini ) il chè
sta ad indicare come la portata, limitatamente a tale tratto,
sia direttamente proporzionale alla depressione, nel mentre la
sua pendenza rispetto agli assi rappresenta la portata specifica
emungibile con il pozzo.
Il rilievo del tratto di curva in questione, ripetuto ad intervalli
regolari, dà la prova della buona conservazione del pozzo
nel tempo o, in caso contrario, del peggioramento delle condizioni
dello strato acquifero nelle immediate vicinanze del pozzo o dello
stato dei filtri.
Per avere l'indicazione delle condizioni generali di falda occorre
invece esaminare l'andamento nel tempo del livello statico di
falda cioè del punto a. In regime normale tale livello
dovrebbe subire soltanto variazioni cicliche dovute alle condizioni
climatiche della zona dove ha luogo l'alimentazione della falda
e quindi, ad ogni diminuzione di quota verificantesi in periodi
di siccità dovrebbe far sempre seguito un ritorno alle
condizioni di quota iniziali. Quando invece le quote precedenti
non vengono più ripristinate ma gli abbassamenti aumentano
in progressione, si è in presenza di un degrado irreversibile,
presumibilmente dovuto a nuovi importanti prelievi d'acqua dalla
falda. Il provvedimento che normalmente si adotta per ovviare
alla conseguente scarsità di portata, consiste in un progressivo
abbassamento del livello dinamico assoluto di falda durante l'emungimento:
ciò può aver luogo, in caso di sollevamento meccanico
mediante aumento della prevalenza delle pompe, in caso di funzionamento
a gravità mediante modifica della bocca di presa. E' evidente
che agendo in tal modo viene innescata una pericolosa spirale
di depauperamento della falda in quanto ogni utilizzatore, in
pratica, tutela il proprio prelievo sottraendo, tramite detto
abbassamento di livello dinamico, una certa portata al vicino.
La cosa, ripetuta più e più volte in ciascuna opera
di presa esistente, finisce per danneggiare la falda, provocando
modificazioni nella consistenza del materasso ghiaioso o sabbioso
con i disastrosi risultati che si sono constatati in molte zone
ricche di acqua di falda artesiana.
Continuando nell'esame della curva caratteristica del pozzo e
precisamente della sua parte inferiore, si noterà come
al termine della parte rettilinea prima descritta sia presente
una curva marcata cui fa seguito la parte finale caratterizzata
da una pendenza molto accentuata e che tende, verso il basso,
a diventare ancora più ripida. Tale stato di cose porta
a concludere che il campo di lavoro del pozzo deve tassativamente
essere quello rappresentato dal tratto rettilineo a-b . Infatti
qualora si decidesse di spingere lo sfruttamento del pozzo verso
portate superiori non si otterrebbero risultati soddisfacenti
anzi, si arriverebbe al paradosso di non ottenere alcun aumento
di portata nonostante i successivi aumenti di depressione. Le
ragioni sono da ascriversi agli attriti del materasso permeabile
o del filtro di presa del pozzo che presentano un limite ben definito
oltre il quale non bisogna andare. I risultati pratici che si
otterrebbero in tali casi sono il danneggiamento della falda come
ad esempio asporto di materiale sabbioso, frane del materiale
permeabile e, in ogni caso, dispendio energetico.
La curva caratteristica di cui si discute diventa particolarmente
utile quando sia da realizzare un intero campo acquifero. Le caratteristiche
del terreno di falda sono infatti variabilissime e, alle volte,
anche uno spostamento di alcune decine di metri nell'ubicazione
di un pozzo può portare a risultati completamente diversi
da quelli che ci si aspetta. E' allora importante far precedere
la costruzione di ogni nuovo pozzo dalla comparazione delle curve
caratteristiche di quelli precedentemente eseguiti e spostare
il cantiere in continuazione verso le zone che si rivelano migliori.
Man mano che si procederà nei lavori saranno in particolare
da tenere sotto controllo la pendenza del primo tratto delle curve
caratteristiche in quanto sicuro indice della loro portata specifica
nonchè la posizione del punto critico poichè da
essa dipende, come
spiegato, la portata emungibile. Qualora un pozzo denunci caratteristiche
chiaramente peggiori degli altri, sarà necessario abbandonarlo
non prima di aver proceduto alla sua cementazione onde non depauperare
inutilmente la falda, e spostare le ricerche d'acqua in tutt'altra
zona.
4) LE PROVE DI PORTATA
Ultimata la costruzione di un pozzo ed eseguiti lo spurgo ed i lavaggi continuati fino ad avere la garanzia che il filtro di presa ed il cono di depressione sono stati depurati del materiale instabile ivi presente come sabbie fini e materiali usati per la terebrazione (fanghi bentonitici ecc.) si deve dar corso alle prove di portata che sono di due tipi:
- prove iniziali da effettuare prima
dell'inizio della utilizzazione del pozzo e che sono necessarie
per la definizione delle sue caratteristiche;
- prove di controllo da effettuare ad inteervalli regolari di due/tre
anni onde verificarne lo stato di conservazione.
Tenuto presente che ogni prelievo di acqua sia tramite pompa sommersa e sia, per i pozzi a risalienza naturale, tramite semplice apertura della saracinesca di presa, provoca, nella falda di attingimento, delle modificazioni dinamiche estremamente variabili nel tempo per cui la misura effettuata in tali condizioni di instabilità non darebbe alcuna indicazione utile, le regole da seguire tassativamente nelle operazioni di rilievo del pozzo impongono che l'emungimento della portata di ciascuna misura sia proseguito, senza alcuna ulteriore manovra, fintantocchè da almeno tre rilievi fatti in successione e ad intervalli più o meno lunghi a seconda delle caratteristiche della falda ma in ogni caso non inferiori ad quarto d'ora uno dall'altro, non risultino valori di portata e livello assolutamente identici tra di loro. Ovviamente sono solo questi ultimi i valori definitivi da utilizzare.
Una prova completa, sia del primo che del secondo tipo, deve inoltre essere costituita da almeno 7 o 8 misure condotte secondo le regole citate e con la seguente successione.
Primo punto di misura.
Consiste nella misura del livello statico da effettuare a falda
assolutamente indisturbata e quindi dopo un lungo periodo di non
utilizzazione del pozzo. Data l'importanza che riveste, l'operazione
deve essere effettuata con tutta la cura possibile. Si deve quindi
operare tramite misura diretta evitando l'uso di strumenti
come i manometri che non offrono sufficienti garanzie di precisione.
In caso di pozzi a risalienza naturale si avrà cura di
montare un tubo di gomma trasparente verticale con l'estremità
superiore posta ad altezza superiore al livello massimo raggiungibile
dalla falda. Invece il livello, anche molto profondo, all'interno
del pozzo può essere rilevato mediante semplice introduzione
nella canna di un tondino di ferro da cemento armato.
Misure seguenti.
Fissata la portata massima che si prevede di emungere dal pozzo,
si inizierà con un prelievo di circa un quinto di essa
ottenuto, nel caso di salienza naturale, mediante semplice apertura
parziale della saracinesca di prelievo e, nel caso sia necessario
l'uso di una pompa sommersa, mediante avviamento della pompa a
bocca chiusa e successiva apertura parziale della saracinesca
posta nella mandata. Saranno rilevati il livello falda e la portata
emunta. Per la misura del livello si adotteranno le stesse modalità
descritte per il rilievo del livello statico mentre per quella
della portata sarà da preferire il metodo volumetrico consistente
nell'uso si un capace recipiente e di cronometro. In caso di portate
rilevanti è consentito l'uso di normali misuratori di portata
preventivamente tarati.
Ultimata la prima misura si procederà in modo analogo per
le seguenti 4 con successive aperture della saracinesca atte ad
aumentare via via il prelievo della stessa quantità fissata
in precedenza e cioè di circa 1/5 della portata massima
prevedibile. Eseguiti i primi 4 rilievi e quindi raggiunta la
portata massima del pozzo, si dovrà continuare nelle misure
oltrepassando tale valore con ulteriori due o tre determinazioni
in modo da poter conoscere il comportamento della falda anche
con emungimento molto spinto. Ciò tornerà utile,
come vedremo più avanti, per definire il punto critico
di funzionamento del pozzo. A questo
punto è possibile tracciare il grafico cartesiano della
funzione che lega portata e livello secondo quanto indicato al
cap 3. Supponiamo ad esempio di aver costruito un pozzo in falda
artesiana avente livello statico pari a 100 msm e che, dalle misure
preliminari già effettuate, risulti in grado di dare una
portata di circa 30 l/s, Si vogliano determinarne in dettaglio
le caratteristiche di producibilità nonchè le regole
da seguire per il suo ottimale sfruttamento. Fissato in 8 l/s
circa l'intervallo di portata tra una misura e l'altra (circa
un quinto della portata massima) si siano rilevati i dati della
seguente talbella :
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Il
grafico, riportato in fig. 1 fornisce tutte le indicazioni del
caso. Si nota innanzitutto come il tratto superiore della curva
caratteristica che va da zero a 40 l/s circa sia caratterizzato
da un tracciato rettilineo il che conferma che nelle portate iniziali
esiste una proporzione diretta tra portata emungibile e depressione
di falda essendo la portata specifica di circa 6.9 l/sec per metro
di depressione. E' questo l'intervallo da utilizzare per un uso
del pozzo atto a conferirne la massima sicurezza di esercizio.
Il punto critico ( b ), ubicato al termine del tratto rettilineo,
definisce in 40 l/sec circa la portata massima emungibile cui
corrisponde una depressione di falda di 5.80 m e quindi un livello,
alla data delle misure, pari a 94.20 msm. Per portate superiori
a 40 l/s l'aumento anomalo delle perdite di carico del mezzo attraversato
dall'acqua è denunciato dalla forma della curva che non
è più rettilinea ma diventa parabolica con una impennata
verso il basso. Qualora si decidesse di effettuare il prelievo
d'acqua in tali condizioni, oltre ad un sicuro dispendio energetico,
potrebbe verificarsi instabilità nel materasso acquifero
con continuo trasporto di materiali fini e probabili franamenti
interni o intasamento dei filtri e quindi il rapido deterioramento
del pozzo. Uno sfruttamento corretto consiste invece nel prelevare
una portata che garantisca di non oltrepassare in nessun caso
il punto critico nemmeno in particolari condizioni di falda quali
possono essere per esempio quelle che si riscontrano in periodi
eccezionalmente siccitosi. La portata massima consigliabile potrà
essere, ad esempio, quella di 35 l/s.
Nel corso degli anni seguenti le prove di portata, da eseguirsi
con le stesse modalità sopra descritte, dovranno essere
ripetute ad intervalli regolari di quattro o cinque anni. Si avrà
modo così di confermare il buono stato del pozzo oppure,
in caso di falda in via di deterioramento, di definire le nuove
condizioni ottimali di sfruttamento. Normalmente e se vengono
rispettate le cautele citate, la curva portata/depressione si
mantiene assolutamente costante nel tempo. Ciò che è
soggetto a facili cambiamenti è il livello statico della
falda il quale, sia a causa di nuovi prelievi, sia per particolari
condizioni metereologiche, può subire dei cali anche importanti.
Potrà ad esempio accadere che, ferma restando la curva
caratteristica, il livello statico del pozzo sia passato dai 100
msm iniziali a 98 msm. In tal caso si potrà comunque continuare
a prelevare la portata ottimale di 35 l/s a condizione che il
corrispondente livello dinamico di falda, in precedenza pari a
95 msm, sia modificato portandolo, tramite una nuova pompa più
potente della precedente, a 93 msm necessari affinchè venga
mantenuta la stessa depressione di falda di 5 m necessaria e sufficiente
perchè il pozzo, anche con il nuovo livello statico, possa
fornire tale portata.
5) CONCLUSIONI
Si sono descritte le prove da effettuare per conoscere e tenere
sotto controllo i pozzi artesiani. In particolare si è
spiegato come definire il punto critico che stabilisce quali sono
i limiti massimi di emungimento dell'acqua. Si tratta di proposte
della massima semplicità e comprensione che l'autore della
nota ha personalmente sperimentato in più realtà
acquedottistiche trovandole di facile attuazione pratica e di
sicuro risultato per cui, senza voler nulla togliere alle ben
più importanti e complesse determinazioni riportate nella
letteratura tecnica in questo campo, ne consiglia caldamente l'attuazione.