1) PREMESSE
Le due tipologie di fognatura ovunque diffuse riguardano il sistema
misto che prevede una unica rete di condotte destinate a ricevere
sia le acque nere che quelle bianche oppure quello separativo
che, come si intuisce dal nome, ha due serie di condotte separate
rispettivamente per acque reflue nere e acque bianche dovute alle
piogge. In questa sede non ci si dilunga sulle motivazioni che
orientano la scelta rinviandone la trattazione ai testi classici
dove sono ben spiegati vantaggi e svantaggi di ambedue le soluzioni.
Si vuole invece far risaltare la situazione anomala tutt'altro
che rara di territori serviti dal sistema fognante misto anche
se le condizioni specifiche locali consiglierebbero quello separativo.
Scopo del presente lavoro è spiegare le ragioni di detta
anomalia e suggerire una metodologia poco usata ma atta a risolvere
vantaggiosamente il problema.
2) UNA SITUAZIONE ANOMALA RICORRENTE
La stragrande maggioranza dei moderni centri
abitati italiani è sorta ampliando gradualmente un nucleo
originario di piccole dimensioni e nel quale lo sgrondo delle
acque sia di pioggia e sia reflue domestiche, avveniva scaricandole
direttamente e congiuntamente nei corsi d'acqua più vicini.
La soluzione ovvia del percorso compiuto attraverso gli anni per
giungere da una siffatta situazione iniziale fino alla realizzazione
di una rete fognante più complessa, è stata a senso
unico e cioè verso la costituzione di un sistema unitario
per acque miste anche in presenza di condizioni ottimali per l'adozione
di quello separativo. Il caso più eclatante è quello
di una città percorsa al suo interno da una fitta rete
di canali naturali o di bonifica nei quali si sarebbe potuto agevolmente
scaricare una rete bianca composta da percorsi tutti di piccola
lunghezza e che invece è stata dotata di una rete mista
che interessa l'intero territorio con condotti di grande sezione.
La motivazione và ricercata nel fatto che, nonostante fosse
evidente la convenienza di far percorrere la città da una
rete nera di piccole dimensioni e con migliori risultati nella
depurazione delle acque reflue, nessuno ha avuto il coraggio di
operare la radicale trasformazione dello stato quo ante necessaria
per la separazione delle acque in un territorio con interi quartieri
e singole abitazioni già dotati di fognatura mista.
3) IL SISTEMA PSEUDO SEPARATIVO
La soluzione del problema descritto, spesso
considerato erroneamente un ostacolo insormontabile, deve necessariamente
basarsi sulla possibilità di mantenere per molti anni la
situazione preesistente caratterizzata da edifici che al loro
interno non sono dotati di doppia rete di scarico ed inoltre da
una esistente rete stradale anch'essa munita di condotte fognature
di tipo misto. Lo scopo può essere raggiunto costruendo
ex novo una nuova fognatura, chiamata appunto pseudo nera, la
quale a partire dall'impianto di depurazione finale risalga man
mano percorrendo tutto il territorio urbano ad una notevole profondità
assolutamente necessaria per sottopassare tutti i servizi e soprattutto
la fognatura preesistente. A sua volta la vecchia fognatura mista
viene declassata a rete per sole acque bianche potendo subire
tutte quelle modifiche che le consentiranno di scaricare più
agevolmente nei recettori finali, come fiumi o canali di bonifica,
le sue acque le quali, grazie alla presenza della nuova rete nera,
hanno assunto tutte le caratteristiche per potervi essere accolte.
Il fatto di posizionare in profondità le nuove condotte
presenta anche il vantaggio di consentire l'adozione della perforazione
per lo scavo e la posa dei tubi senza eseguire scavi a cielo aperto
con tutti i vantaggi che questa tecnica presenta nell'attraversamento
dei centri urbani.
Per il dimensionamento della nuova rete pseudo nera in tutte le
aree di futura edificazione, sia esterne al centro urbano e destinate
ai nuovi quartieri sia per i lotti ancora inedificati ma posti
all'interno dell'esistente tessuto urbano, si adotteranno le normali
regole della fognatura separativa mentre per tutte le aree attualmente
e provvisoriamente dotate di sistema misto, sarà considerata
una portata nera maggiorata di cinque volte. In questo modo trova
attuazione la citata accettazione della coesistenza con zone a
fognatura mista ma con una duplice condizione di base. In primo
luogo deve trattarsi di un periodo transitorio e cioè limitato
ai tempi necessari per la totale estensione della nuova rete in
tutto il territorio nel mentre sarà prescritto tassativamente
che anche le edificazioni esistenti, in origine con conduttura
unica, passino via via al sistema doppio di tipo separativo al
verificarsi del rilascio di concessione edilizia per la esecuzione
di lavori di ristrutturazione.
Il secondo provvedimento basilare consiste nell'inserimento, in
tutte le condotte miste e destinate a restare provvisoriamente
tali, di uno scarico di fondo regolabile ed atto a deviare nella
nuova rete pseudo nera in tempo secco tutte le acque reflue ed
in tempo di pioggia un quantitativo di acque miste limitato a
cinque volte la portata nera stessa. Gli edifici di vecchia costruzione
potranno comunque mantenere il loro impianto interno di tipo unitario
per acque miste fino alla esecuzione dei lavori di radicale restauro
ma alla condizione che nel punto di allacciamento con la rete
pubblica venga inserito lo scaricatore di fondo atto a trasferire
nella rete nera una portata molto limitata e lasciando che la
rimanente prosegua per le condotte bianche.
Il manufatto scaricatore di fondo, illustrato nella figura 5)
allegata, consiste in un pozzetto posto a cavallo della preesistente
tubazione mista e che, tramite una luce di fondo condotta, sia
in grado di deviare nella rete nera, che allo scopo viene costruita
a notevole profondità, le acque reflue e quelle miste limitatamente
alla portata massima già indicata. Per poter effettuare
le necessarie regolazioni e messe a punto, la luce di fondo sarà
corredata di un'anima metallica fissata con bulloni e spostabile
a piacere in avanti o indietro rispetto al moto dell'acqua.
Per una migliore comprensione della soluzione proposta si riporta
in fig. 1) l'esempio di un piccolo quartiere in origine dotato
di fognatura mista.
La struttura idrica è quella classica
con recapito finale all'impianto di depurazione preceduto da uno
scaricatore di piena (punto H della figura 1) atto a deviare nel
recipiente finale (punto O) le acque miste in esubero rispetto
a quelle da trattare che corrispondono, come massimo, ad una portata
pari a cinque volte quella delle sole acque nere.
Nella fig. 2) sono poi schematicamente riportate le opere di primo
stralcio da eseguire per la costruzione della nuova rete pseudo-nera.
Si tratta della prima parte del collettore
finale che, partendo dall'impianto di depurazione (punto I della
fig. 2), risale verso monte giungendo fino al punto B dove viene
costruito uno scaricatore di fondo che devia nella nuova condotta
le acque reflue Q di tempo secco e quelle miste in caso di pioggia
limitatamente ad una portata pari al massimo a 5*Q. La eccedenza
d'acqua, essendo sufficientemente diluita, viene scaricata direttamente
nel recipiente finale (punto N) in corrispondenza del punto B
medesimo. La preesistente condotta mista viene declassata in condotta
per sole acque bianche in tutto il tratto di raddoppio con la
nuova tubazione nera e quindi può scaricare le sue acque
direttamente nel recipiente finale nel punto O della fig. 2).
È interessante notare come in tutte le abitazioni ed in
tutte le strade laterali venga mantenuto intatto il preesistente
sistema separativo nel mentre vengono deviate nel nuovo collettore
pseudo-nero le relative acque nere congiuntamente ad una minima
parte di quelle bianche, tramite gli scaricatori di fondo posti
in tutti i punti di immissione (punti B, C, D, E, F, G). Infine
nella fig. 4) è riportato l'esempio di una parte del quartiere
di cui si tratta, nel quale si suppone sia già stata ultimata
la realizzazione del sistema separativo e quindi già dotate
di doppia rete tutte le abitazioni meno una. Dalla illustrazione
si capisce come il sistema sia in grado di tollerare questa anomalia
previo inserimento, nell'allacciamento dell'edificio in parola,
di uno scaricatore di fondo del tutto analogo a quelli prima descritti.
L'esempio riportato dimostra come il sistema pseudo-separativo
che forma l'oggetto del presente lavoro renda possibile la costruzione
per stralci successivi della nuova rete nera mantenendo anche
per periodi molto lunghi la funzionalità della preesistente
rete mista. L'unico inconveniente è dato dalle maggiori
dimensioni, rispetto ad una rete nera tradizionale, che occorre
assegnare alla rete pseudo-separativa. In realtà si può
tranquillamente sostenere che abbondare nel dimensionamento costituisce
una buona regola cautelativa visti i tempi sicuramente molto lunghi
necessari per la esecuzione delle opere e viste le incognite da
affrontare nella trasformazione della situazione preesistente.
Sarà piuttosto da studiare attentamente il tipo di condotta
da adottare nei vari tronchi al fine di scongiurare il pericolo
che in tempo secco si abbiano velocità minime troppo basse
dovute al sovradimensionamento cui si è fatto cenno. Allo
scopo sono da scegliere sezioni interne ovoidali o comunque dotate
di canaletta inferiore di piccole dimensioni atta a convogliare
le portate minime con velocità appropriate.
4) CONCLUSIONI
Si sono descritte le modalità non nuove ma poco diffuse
che si possono seguire per adottare, nei centri abitati già
dotati di fognatura mista, il sistema separativo più consono
sotto molti punti di vista ma di difficile realizzazione. Lo scopo
viene raggiunto senza imporre una repentina rivoluzione allo stato
di fatto idraulico ma predisponendo una nuova rete di acque nere
atta a ricevere gli scarichi separativi delle nuove edificazioni
e, tramite particolari accorgimenti, anche quelli di tutte le
aree di vecchia costruzione riuscendo a mantenere per tutto il
tempo necessario per il compimento delle opere il preesistente
sistema di sgrondo acque.