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Frasi e detti celebri

 

Ecco alcune citazioni dall'enciclopedia Garzanti "La Nuova Enciclopedia universale"

 

Ab ovo = Dalle origini, Dall'inizio     Espressione di Orazio (Satire I,3,6) che allude all'abitudine Romana di iniziare il pasto dalle uova. Oppure riferimento ad Omero (Orazio Ars Poetica 147) che avrebbe potuto iniziare a raccontare l'Iliade dal mito dell'uovo di Leda).

Absit Iniuria Verbo = Sia detto senza ingiuria     Adattamento da Tito Livio (IX,19: absit invidia verbo); è formula che si impiega quando si teme che le proprie parole possano suonare offesa per qualcuno.

Ad Kalendas Graecas = Alle calende greche    Espressione riferita ad un tempo che non verrà mai, le calende infatti non esistevano nel calendario greco.

Alea Jacta est = Il dado è tratto     Frase pronunciata da Cesare (Svetonio, Vita di Cesare, 32) nel passare con le truppe il fiume Rubicone, che leggi Romane vietavano di varcare in armi. Indica una decisione irrevocabile

Audaces fortuna juvat = La fortuna aiuta gli audaci    Famoso verso tratto dall'Eneide di Virgilio (X,284). lA FORMA CORRETTA è : Audentes fortuna juvat. Chi ha il coraggio di rischiare finisce per avere la fortuna dalla sua.

Beati monoculi in terra caecorum = Nel paese dei ciechi, beati i guerci    Adagio medievale che sottolinea il fatto che anche i mediocri primeggiano quando sono messi a confronto con chi è da meno.

Bis dat, qui cito dat = Dà due volte chi dà presto    Antico proverbio latino variante della sentenza 225 di Publilio Siro : soccorrere con sollecitudine raddoppia il beneficio.

Busillis                 L'espressione avrebbe avuto origine dall'errore di un chierico, il quale, dovendo tradurre la frase in diebus illis ( in quei giorni) e avendo malamente diviso la parola diebus (in die busillis), non riusciva a comprendere la parola busillis; donde il dire : qui sta il busillis, la difficoltà.

Carpe diem        Verso oraziano (Odi I,11,8) Non necessita di spiegazioni.

 Cicero pro domo sua = Cicerone in difesa, per, la propria casa                Titolo di un'orazione di Cicerone pronunciata nel 57 a.C. per riavere il suolo su cui sorgeva la casa che gli era stata bruciata durante l'esilio. Si usa per dire che molte volte le prese di posizione apparentemente disinteressate, nascondono in realtà la difesa di un interesse (Infatti si usa tradurre domo con patria più che con casa).

De gustibus non est disputandum = Non bisogna discutere sui gusti     Proverbio latino-medievale: non si devono pronunciare giudizi categorici circa gli innumerevoli e disparati interessi degli uomini. Si cita di fronte a scelte altrui che non condividiamo, ma che rinunciamo a criticare.

De rustica progenie, semper villana fuit = Colui che discese da stirpe rustica, rimase sempre un rozzo

Desinit in piscem = Finisce in coda di pesce     Si dice della cose la cui fine non corrisponde al principio. La frase è di Orazio (Ars Poetica 4) il quale paragona l'opera d'arte priva di armonia ad una sirena.

Deus ex Machina = Il dio [che parla] dalla macchina     Nella tragedia greca, la divinità veniva fatta scegliere dall'alto, mediante una macchina; poiché in genere l'intervento del dio serviva a risolvere una situazione altrimenti insolubile, l'espressione si usa per indicare in un'opera letteraria una soluzione inattesa e non giustificata. Indica anche una persona o un evento che valgono a sciogliere felicemente una situazione complicata.

Dura lex, sed lex = [Sarà una] legge dura, ma [è] legge    Sentenza che deriva da Ulpiano. Sottolinea la necessità di obbedire alle leggi anche quando esse siano gravose

Est Modus in Rebus = C'è misura nelle cose    Famoso detto Oraziano (Satire, I, 1, 106) che esprime l'ideale classico del giusto mezzo. Si dice per raccomandare moderazione o deplorarne la mancanza.

Ex abrupto = All'improvviso     Si dice specialmente di oratore che inizi a parlare senza preamboli.

Ex cathedra = Dalla cattedra     Locuzione frequente nell'uso ecclesiastico: indica la condizione del papa allorché definisce ufficialmente i dogmi di fede. Usata ironicamente per chi parla in modo saccente e con sussiego.

Excusatio non petita, accusatio manifesta = Una scusa non richiesta è una palese auto accusa

Festina lente = Affrettati lentamente     Motto attribuito ad Augusto (Svetonio, Augusto XXV) che lo citava in greco. Esortazione ad agire rapidamente, ma con prudenza .

Frangar non flectar = Mi spezzerò, ma non mi piegherò    Motto derivato dagli scrittori latini (seneca, Ovidio). Dichiara una volontà indomabile di coerenza.

Gutta cavat lapidem = La goccia scava la pietra    Notissimo proverbio che corrisponde a "chi dura la vince" citato da Ovidio (Ex Ponto, IV, 10. Si dice di un'azione lenta ma tenace, che alla fine raggiunge lo scopo.

Homo homini lupus = L'uomo è lupo per l'uomo    Parole di Plauto (Asinaria,495) divenute proverbiali in seguito alla loro ripresa da parte del filosofo inglese T. Hobbes. Si impiegano quando si vuole rimarcare che la lotta per la vita rende i rapporti umani spietatamente concorrenziali.

In cauda venenum = Nella coda il veleno    Espressione di origine medievale (allude alla coda velenosa dello scorpione) con cui si indica un discorso, un testo ecc. che dopo un inizio innocuo termini con punte polemiche o maliziose oppure un evento che si concluda con una sorpresa sgradita (Ha significato opposto a Dulcis in fundo).

Lucus a non lucendo = Il bosco [lucus] si chiama così perchè non vi è luce     Frase di Quintiliano (Institutiones Oratoriae, I, 6,34) citata spesso come prototipo di etimologie assurde e illazioni arbitrarie.

Magistratibus opus est, sine quorum prudentia ac diligentia esse civitas ulla non potest = C’è bisogno di magistrati, non potendo alcuna società esistere senza il loro saggio buon senso e la loro coscienziosa scrupolosità

Memento audere semper = Ricordati di osare sempre    Motto creato da Gabriele D'Annunzio al tempo della Beffa di Buccari, interpretando la sigla MAS (Motoscafi Armati Svan, poi Motoscafi Anti Sommergibili) delle motosiluranti.

Mors omnia solvit = La morte scioglie ogni cosa

Naturam expelles furca, tamen usque recurret = Caccia pure la naturale indole con la forca, essa di continuo tornerà    Verso di Orazio (Epistole I, 10, 24): significa che non vi è cosa più difficile che spogliarsi della propria natura.

Nemo propheta in patria = Nessuno è profeta in patria

Ne sutor ultra crepidam = Che il calzolaio non giudichi più su della scarpa    Parole che il pittore greco Apelle rivolse al ciabattino che , dopo aver criticato il modo in cui Apelle aveva raffigurato certe scarpe in un quadro, pretendeva di giudicare anche il resto dell'opera. Si ripete come invito a parlare solo di ciò che si conosce.

Nondum matura est, nolo acerbam sumere = Non è ancora matura, non voglio prenderla acerba    Espressione tratta dalla favola di Fedro, poi di La Fontaine La volpe e l'uva.

Non ite mittere margaritas ante porcos = Non mettete perle davanti ai porci (dal vangelo secondo Matteo VII, 6)

Onus probandi incumbit ei qui dicit = L’onere della prova spetta a colui che afferma

Pacta sunt servanda = I patti vanno rispettati (dal De Pactis di Ulpiano)

Parturiunt montes: nascetur ridiculus mus = Paroriscono i monti e nascerà un ridicolo topo    Espressione riferita da Orazio (Arte Poetica, 139) a quei poemi nei quali un solenne proemio è seguito da uno svolgimento insignificante. Si ripete a proposito di fatti inferiori all'attesa.

Pecunia non olet  = Il danaro non ha odore

Quod erat demonstrandum = Come dovevasi dimostrare     Formula conclusiva della dimostrazione di teoremi, specialmente di Euclide (abbreviata in latino q. e. d., ed in italiano c.v.d., come volevasi dimostrare).

Quot capita, tot sententiae = Quante teste, altrettanti giudizi    Massima che si legge nel Phormio di Terenzio (II, 4, 14; propriamente quot homines, tot sententiae); indica la varietà dei giudizi umani.

Rara avis in terris nigroque simillima cycno = Uccello rarissimo sulla terra, quasi come un cigno nero    Espressione iperbolica di Giovenale (Satire, VI, 118) a proposito di Lucrezia, moglie di Collatino, e Penelope moglie di Ulisse, citate come rari esempi di virtù muliebri. Si sogliono ripetere le due prime parole per indicare qualcosa di eccezionale, di straordinario.

Redde rationem = Rendi i conti    Locuzione usata spesso per indicare la resa dei conti, quale inevitabile conclusione di una condotta manchevole.

Relata refero = Ripeto quanto mi è stato riferito    Locuzione latina (di origine greca), usata per precisare che non ci si assume la responsabilità della notizia riportata (AMbasciatore non porta pena).

Rem tene, verba sequentur = Abbi ben chiara la cosa da dire, le parole verranno da sé    Precetto attribuito a Catone il Censore. Sottolinea la necessità di aver chiari i contenuti dei propri discorsi e di non preoccuparsi delle parole che dovranno esprimerli.

Repetita iuvant = Le cose ripetute giovano

Res, non verba = Fatti, non parole    Espressione latina usata per sottolineare che la situazione richiede i fatti concreti e non le chiacchiere

Si parva licet componere magnis = Se è permesso paragonare le cose piccole alle grandi    L'espressione deriva dalle Georgiche di Virgilio (IV, 176), dove la laboriosità delle api è paragonata a quella dei ciclopi che preparano la fucina di Vulcano. Si impiega per lo più in forma accorciata (Si parva licet), quasi per chiedere scusa di effettuare un paragone con qualcosa che incomparabilmente più grande o importante.    

Si vis pacem, para bellum = Se vuoi la pace prepara la guerra    Sentenza che si trova in forma simile in Vegezio (IV sec. d.C.;Institutio rei militaris, II, Prologo), ma il cui concetto è presente in molti autori greci e latini. Significa che la miglior garanzia di pace è un esercito forte che scoraggi le mire aggressive del nemico.

Tanto nomini nullum per elogium = A tanto nome nessun elogio adeguato    Epitaffio sul monumento di Niccolò Machiavelli in Santa Croce a Firenze. La locuzione si ripete quando si vuol fare un elogio ironico di qualcuno.

Tertium non datur = Non si dà una terza possibilità    In filosofia esprime il principio, dedotto dalla logica aritotelica, secondo il quale una proposizione può essere o vera o falsa, non esistendo altre alternative. Nell'uso corrente si usa per affermare che non ci sono altre possibilità oltre le due enunciate.

Tempus regit actum = Il tempo regola l’atto

Ubi maior, minor cessat = Dove il maggiore, cessa il minore (di origine medievale)

Unicuique suum = A ciascuno il suo    Motto del diritto romano e principio fondamentale della giustizia. Si trova in Cicerone (De Natura deorum, III, 15), e altri. Si ripete, soprattutto in versione italiana, per sottolineare che a ciascuno va dato secondo quanto gli spetta.

“Video meliora proboque, deteriora sequor” (Ovidio) =Vedo le cose migliori ed approvo, seguo le cose deteriori

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