lezione 10
Doppia L: Linea-Layer
Siamo nel mondo del quesito leonardesco numero due. Quando dobbiamo trasmettere una informazione con la logica del raster, abbiamo l'inconveniente di avere una lunghissima serie di dati che, creano non poche difficoltà: la logica che sottende tutto è sempre quella matriciale.
Nella logica vettoriale invece, diamo come informazione primaria l'ENTITA': stiamo trasmettendo una linea, allora dobbiamo dire come prima cosa che stiamo trasmettendo una linea. Successivamente per individuarne il punto di inizio e quello finale, si dovrà provvedere alla trasmissione dei punti caratteristici. Il salto concettuale come si osserva, è notevole, perchè si possono creare oggetti raggruppandoli praticamente per famiglie, gormando così i LAYER che in programmi vettoriali come quelli che utilizzano i sistemi CAD sono accuratamente evidenziati ( per esempio tramite i colori). Altri programmi che sicuramente funzionano con i layer, sono quelli musicali che evidenziano invece i tracciati.
Molti progetti a partire dagli anni 80 hanno utilizzato questa logica in architettura (Parco della Villette a Parigi ad esempio). Il progetto di Tschumi è esemplificativo con 3 strati che potremmo definire sistemi e le superfici cherappresentano le zone ove verificare e posizionare gli eventi, le linee i percorsi ed i punti gli edifici del parco.
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Anche Rem Koolhaas nello stesso
progetto adopera la stessa logica, ove però i sistemi in gioco ora sono 5,
diversi tra loro e che assolvono ogniuno alle diverse funzioni che vengono
richieste dal programma del concorso.