LEZIONE 14     

LIQUEFARE

gehry

Le parole chiave per capire l’opera di Gehry sono 5:

  1. Assemblare
  2. Spaziare
  3. Separare
  4. Fondere
  5. Liquefare

Le nuove fasi del lavoro di Gehry possono essere capite soltanto attraverso queste parole.

Nasce a Toronto. Lavora nello studio di Victor Guenne da cui si separa per prendere una specializzazione in urbanistica ma il Master viene messo nel cassetto per ritornare a lavorare nello studio da cui era partito. Arriva in Europa in particolare a Parigi per Studiare Le Corbusier, mentre nel 1962 torna a Los Angeles ed apre uno studio a suo nome.

 

La prima parola ASSEMBLARE può essere capita solamente legandola alla Pop art ed al minimalismo. Una delle opere emblematiche di questa fase è casa DAVIS in cui Gehry ragiona sui modi di dare tensione ad un volume puro.

 

 Dopo questa opera avviene un fortissimo azzeramento che va letto su vari livelli: entra in analisi mentre nello stesso periodo fa progetti su dei mobili costituiti di cartoncino e contemporaneamente ha problemi con sua moglie. Si costruisce una casa con la sua nuova moglie che evidenzia il cambiamento in atto: infatti avvolge una vecchia casa olandese con una struttura ad elle, opera quindi l’assemblare basato su un elenco di bisogni che cerca di soddisfare. Siamo nel 1978.

Altra parola chiave è SPAZIARE  per cui comincia a manifestarsi una articolazione degli spazi determinata da volumi. La forma è narrativa ed evocativa: viso sulle facce come nelle tre case studio.

La terza parola è SEPARARE  ( inizio anni 80 ) che si attua con una logica che tende a tagliare le cose con un bisturi. Nel 1984 la tecnica del separare si sposa con l’oggetto fuori scala traslato semplicemente dal luogo originario. In questo contesto arriva la fase digitale che può essere letta nei progetti di questo periodo (Barcellona).

 

Un fatto importante che avviene nel 1986 è l’apertura di una mostra a lui dedicata per la quale realizza delle micro architetture. La parola chiave è FONDERE

E’ in questo periodo che avviene un nuovo momento di crisi dovuto al fatto che Gehry capisce l’importanza di mettersi a rischio nella ricerca artistica. Quindi segue una nuova strada e figli di questa sono progetti come il museo del Vitra di Weil am Rhein o l’American Center di Parigi in cui usa operazioni bouleane non gratuite ma fatte dal punto di vista espressivo.

 

 Viene redatto ora il progetto Guggheneim di Bilbao, per il quale ci sono stati alcuni fatti fondamentali:

 

  1. Gehry sceglie l’area che rappresenta una intersezione urbana in un paesaggio secondario tipico di una città caotica ( Bilbao = Milano di Spagna);

  1. L’idea base è di derivazione bocconiana con particolare attenzione alla scultura futurista antipiedistallo che dinamizza lo spazio intorno. Se io spazio posso fare muovere l’ambiente al suo interno, mentre se unisco faccio delle traiettorie nello spazio esterno.

  1. L’idea di cattedrale;

  1. Iperfunzionalismo: il Guggheneim di Wright parte dal funzionamento della rampa; nasce un edificio che rappresenta quell’elemento. Bilbao non attua lo stesso ragionamento ma  i suoi movimenti sono pensati anche in rapporto al suo funzionamento; non si è mai visto un museo che funziona così bene.

Altra parola è LIQUEFARE in cui si procede allo scioglimento della forma ed i cui riferimenti sono quelli dell’architettura sottomarina.