CCNL BANCARI: C’E’ PUZZA DI BRUCIATO…

Cresce lo sconcerto dei lavoratori per l’assenza, o quasi, di notizie sugli sviluppi delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale.

Lo sconcerto aumenta ancora di più se si confrontano le valutazioni che provengono dai partecipanti al primo e al secondo tavolo di trattativa. Come noto, la rottura dell’unità tra le "sette sorelle" (per motivi che poco hanno a che fare con la tutela dei lavoratori) ha portato a dare la titolarità della trattativa a Fiba-Fisac-Uilca-Falcri-Federdirigenti, mentre Fabi e Sinfub partecipano al tavolo…delle comunicazioni su come va la trattativa vera.

L’unico beneficio di questa situazione è che la Fabi, costretta, suo malgrado a una posizione di opposizione, emette comunicati in senso diametralmente opposto a quelli, tranquillizzanti e ottimisti, delle sigle trattanti. Abbiamo il forte sospetto che siano i comunicati Fabi-Sinfub a spiegare meglio l’evolvere (o il non evolvere della situazione).

Mentre a ogni tornata di incontri le delegazioni trattanti ci fanno sapere che ci sono aperture, avvicinamenti, approcci positivi e via edulcorando, dal secondo tavolo ci dicono l’opposto. Basti vedere i comunicati successivi agli incontri del 12-13 gennaio.

Secondo i trattanti "i punti ancora da affrontare riguardavano temi delicati quali quelli relativi ai Quadri Direttivi, all’applicazione della nuova legislazione sul Mercato del Lavoro ed alle quantità economiche. Su questi capitoli le OO.SS. hanno registrato elementi di avvicinamento per quanto riguarda l’esigibilità dell’effettiva prestazione lavorativa dell’intera categoria dei Quadri Direttivi; sul Mercato del lavoro si è valutato, coerentemente con la premessa condivisa di combattere la precarizzazione, l’opportunità di evitare l’applicazione delle norme più penalizzanti della nuova legge; sul salario, ABI ha riconosciuto l’esigenza di coprire l’inflazione maturata, di tenere conto dell’inflazione attesa e di dare una risposta adeguata alle richieste sindacali di riparametrazione professionale".

A leggere, invece, il comunicato alle strutture di Fabi e Sinfub, viene fuori che, per i quadri di 1 e 2 livello, l’Abi chiede la totale fungibilità delle mansioni, ulteriore indeterminatezza sull’orario supplementare e maggiore libertà sui trasferimenti.

Per quel che riguarda le nuove assunzioni, la controparte chiede 4 anni di apprendistato a salario d’ingresso fortemente ridotto. Rispetto alla parte salariale l’Abi non va oltre la rigida applicazione degli accordi concertativi del luglio ‘93.

Chi ha ragione? Vedremo. Certo che appare sempre più inaccettabile la coltre fumogena che sta coprendo l’andamento delle trattative. Il contratto è dei lavoratori e le sigle trattanti non hanno nessun diritto di procedere con le trattative in modo opaco e sotterraneo.

Ancora una volta, questa vicenda, al di là del merito della trattativa, mette in risalto la situazione inaccettabile di sindacati che si arrogano la titolarità della contrattazione senza aver verificato la rappresentanza e senza mai essersi sottoposti a una elezione da parte dei lavoratori.

Lanciamo già ora un appello ai lavoratori a reagire e a contattarci perché, purtroppo, ci sono tutte le avvisaglie della necessità di dover organizzare la contestazione a una firma brutta nei contenuti e antidemocratica nella forma.

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