Comitati di Appoggio alla Resistenza - per il
Comunismo (CARC)
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Settore Lavoratori Avanzati
Comunicato del 11 Febbraio
2005
Ieri 10 Febbraio si è verificato un grave
episodio di intimidazione nei confronti dei lavoratori della RECAM di
Napoli.
Per l'ennesima volta la società ha cercato di
selezionare la presenza alle trattative sindacali, con i rappresentanti dei
lavoratori, facendo schierare la polizia a blindare il luogo della trattativa ed
impedendo di fatto alla delegazione del Sindacato Lavoratori in Lotta per il
sindacato di classe (SLL) di essere presente all'incontro. Il SLL
rappresenta la stragrande maggioranza dei lavoratori della RECAM e ha dimostrato
di essere in grado di dirigere la loro mobilitazione verso risultati vincenti.
Per questo motivo la direzione della società preferisce trattare con i
rappresentanti dei sindacati di regime (CGIL, CISL, UIL e il cespuglietto UAP) e
mettere in atto provocazioni che hanno portato, nel Settembre 2004, anche
all'arresto di quattro componenti del direttivo SLL, liberati poi dietro la
forte mobilitazione popolare. Nei momenti di confronto per rivendicare la
presenza al tavolo di trattativa un funzionario di polizia ha estratto la
pistola e l'ha puntata contro i lavoratori. Nonostante questi atti le
delegazioni dei sindacati di regime hanno proseguito docili la trattativa fino a
raggiungere un ennesimo accordo di svendita prontamente contestato dal SLL con
la mobilitazione dei lavoratori della RECAM. Questo episodio dimostra da un lato
come i dirigenti della società RECAM spa intendono gestire le relazioni
sindacali con i lavoratori che rivendicano un giusto trattamento contrattuale e
dignitose condizioni di lavoro.
Questi lavoratori vengono da un'esperienza di
lotta che li ha portati a conquistare il posto di lavoro per 4000 disoccupati
nella realtà napoletana e che in questa lotta hanno subito ogni tipo di
repressione per cercare di fiaccarne la volontà di lotta: inutilmente, perché
oggi costituiscono un punto di riferimento avanzato della mobilitazione
popolare. Hanno dimostrato come la convinzione sull'obiettivo della
mobilitazione, l'unità e la determinazione nel volerlo perseguire e la gestione
diretta dei loro problemi, li hanno portati verso una grande
vittoria.
I padroni dimostrano ulteriormente, con
questo episodio, in che considerazione tengono il benessere della masse
popolari. Non esitano ad utilizzare gli strumenti repressivi a loro disposizione
e che il loro governo tiene ben efficienti, per reprimere la lotta per il
progresso sociale che solo la classe operaia e le masse popolari sono in grado
oggi di promuovere. Le giornate di Napoli e Genova 2001, così come le cariche
subite dagli operai della FIAT di Melfi nel 2004 e gli innumerevoli atti
repressivi subiti dai disoccupati napoletani e dai lavoratori che lottano
ovunque, hanno danno dimostrazione in tal senso. Ma l'esperienza ci dimostra che
la repressione non può sconfiggere la lotta della classe operaia: se
adeguatamente contrastata e denunciata si ritorce contro chi l'ha utilizzata e
ha l'effetto di amplificare la mobilitazione ed estendere la coscienza della
necessità di superare il modello sociale capitalistico in crisi che dimostra
sempre più di essere il limite fondamentale al libero sviluppo delle condizioni
di progresso delle masse popolari.
Solidarietà al Sindacato Lavoratori in
Lotta!
Lottare per migliorare ed estendere i diritti
e le conquiste sociali!