Comitati di Appoggio alla Resistenza - per il Comunismo (CARC)
Via Tanaro 7 - 20128 Milano - Tel/Fax 0226306454
e-mail: resistenza@carc.it; sito internet: www.carc.it

Settore Lavoratori Avanzati

Comunicato del 11 Febbraio 2005

Ieri 10 Febbraio si è verificato un grave episodio di intimidazione nei confronti dei lavoratori della RECAM di Napoli.

Per l'ennesima volta la società ha cercato di selezionare la presenza alle trattative sindacali, con i rappresentanti dei lavoratori, facendo schierare la polizia a blindare il luogo della trattativa ed impedendo di fatto alla delegazione del Sindacato Lavoratori in Lotta per il sindacato di classe (SLL) di essere presente all'incontro. Il SLL rappresenta la stragrande maggioranza dei lavoratori della RECAM e ha dimostrato di essere in grado di dirigere la loro mobilitazione verso risultati vincenti. Per questo motivo la direzione della società preferisce trattare con i rappresentanti dei sindacati di regime (CGIL, CISL, UIL e il cespuglietto UAP) e mettere in atto provocazioni che hanno portato, nel Settembre 2004, anche all'arresto di quattro componenti del direttivo SLL, liberati poi dietro la forte mobilitazione popolare. Nei momenti di confronto per rivendicare la presenza al tavolo di trattativa un funzionario di polizia ha estratto la pistola e l'ha puntata contro i lavoratori. Nonostante questi atti le delegazioni dei sindacati di regime hanno proseguito docili la trattativa fino a raggiungere un ennesimo accordo di svendita prontamente contestato dal SLL con la mobilitazione dei lavoratori della RECAM. Questo episodio dimostra da un lato come i dirigenti della società RECAM spa intendono gestire le relazioni sindacali con i lavoratori che rivendicano un giusto trattamento contrattuale e dignitose condizioni di lavoro.

Questi lavoratori vengono da un'esperienza di lotta che li ha portati a conquistare il posto di lavoro per 4000 disoccupati nella realtà napoletana e che in questa lotta hanno subito ogni tipo di repressione per cercare di fiaccarne la volontà di lotta: inutilmente, perché oggi costituiscono un punto di riferimento avanzato della mobilitazione popolare. Hanno dimostrato come la convinzione sull'obiettivo della mobilitazione, l'unità e la determinazione nel volerlo perseguire e la gestione diretta dei loro problemi, li hanno portati verso una grande vittoria.

I padroni dimostrano ulteriormente, con questo episodio, in che considerazione tengono il benessere della masse popolari. Non esitano ad utilizzare gli strumenti repressivi a loro disposizione e che il loro governo tiene ben efficienti, per reprimere la lotta per il progresso sociale che solo la classe operaia e le masse popolari sono in grado oggi di promuovere. Le giornate di Napoli e Genova 2001, così come le cariche subite dagli operai della FIAT di Melfi nel 2004 e gli innumerevoli atti repressivi subiti dai disoccupati napoletani e dai lavoratori che lottano ovunque, hanno danno dimostrazione in tal senso. Ma l'esperienza ci dimostra che la repressione non può sconfiggere la lotta della classe operaia: se adeguatamente contrastata e denunciata si ritorce contro chi l'ha utilizzata e ha l'effetto di amplificare la mobilitazione ed estendere la coscienza della necessità di superare il modello sociale capitalistico in crisi che dimostra sempre più di essere il limite fondamentale al libero sviluppo delle condizioni di progresso delle masse popolari.

 

Solidarietà al Sindacato Lavoratori in Lotta!

Lottare per migliorare ed estendere i diritti e le conquiste sociali!

Lottare per fare dell'Italia un paese socialista!