13 FEBBRAIO, SCIOPERO NAZIONALE

dei METALMECCANICI e del PUBBLICO IMPIEGO

 

In questa situazione così negativa per la vita e il lavoro di milioni di lavoratori, l’industria metalmeccanica e la pubblica amministrazione sono state chiamate allo sciopero nazionale dalla Cgil per l’intera giornata di venerdì 13 febbraio, con manifestazione a Roma.

 

Poiché la crisi economica, che i lavoratori stanno vivendo, non sarà di breve durata, ai danni che abbiamo già subìto i padroni e il Governo hanno tutta l’intenzione di aggiungerne altri, ancora più duri.

 

Infatti, insieme alle prospettive di cassa-integrazione a ripetizione (cassa, che è già cresciuta in media del 550% e nell’industria metalmeccanica del 1.000%), si sparano cifre di licenziamenti per un milione di persone da qui alla fine del 2009.

E di rispetto dei nostri diritti, o di rivendicazioni utili a migliorare le condizioni in cui siamo costretti a lavorare nel regime da caserma che è la fabbrica, o di spiragli per sottrarre il pubblico impiego alla gestione totalitaria in corso, nemmeno a parlarne.

 

Questo è ciò che non perdono occasione di proclamare e minacciare padroni e Governo, sostenuti dai loro sindacati amici: Cisl, Uil e Ugl. Approfittano della crisi economica per rifilarci una batosta tale da non farci più rialzare.

Questo non deve avvenire perché, se già oggi le retribuzioni in Italia sono mediamente inferiori di 4.800 euro all’anno rispetto a quelle europee e quelle delle donne sono in media inferiori di 4.000 euro all’anno rispetto a quelle percepite dagli uomini, è facile immaginare la voragine in cui andranno a finire i nostri salari se non troveremo il verso di reagire. SUBITO.  Lo sciopero del 13 febbraio può rispondere a questa necessità e in questo senso è fondamentale che abbia successo.

 

E’ per questo che il sindacato di base COBAS, pur nella critica alla linea sindacale della Cgil, partecipa allo sciopero, per dare forza a tutti gli obiettivi esposti nell’altra facciata di questo volantino, compreso quello della cancellazione del patto scellerato del 22 gennaio, anche nella parte che stabilisce che Governo, Confindustria, Cisl, Uil e Ugl si arrogano la pretesa di regolamentare l’esercizio del diritto di sciopero in modo da farne una caricatura giuridica, per privarci dello strumento più importante che abbiamo per tutelare la nostra dignità

Perdere una giornata di salario, cosa sempre pesante, oggi diventa cosa pesantissima. Ma non c’è altra possibilità per impedire di essere calpestati.

 

COBAS del LAVORO PRIVATO e del PUBBLICO IMPIEGO PISA