ALLE AGENZIE DI STAMPA, AI GENTILI CRONISTI
SCIOPERO NEL TERZO SETTORE
Circa cinquecento operatori di cooperative e associazioni No Profit provenienti da diverse città italiane hanno sfilato oggi in corteo da Piazza Mazzini fino alla sede del Ministero del Lavoro. Una delegazione è stata ricevuta da rappresentanti del Ministro.
Un successo l'adesione al primo sciopero nazionale della categoria. Alcuni centri diurni della ASL RME sono rimasti chiusi. In alcune cooperative romane di assistenza domiciliare l'adesione al 50%.
A centinaia sono venuti in pullman da Napoli, Brescia, Firenze, Bologna, alcuni da Pisa, Ancona e Trento e si sono uniti ai tanti colleghi di Roma per manifestare contro la giungla di illegalità e precarietà che domina nelle cooperative sociali e in generale nel Terzo Settore.
Rimasti chiusi due centri diurni all'interno della ASL RME, mentre un altro ha funzionato a regime ridotto. In alcune cooperative di assistenza domiciliare l'adesione ha raggiunto punte percentuali del 50%.
Il corteo è partito a mezzogiorno da Piazza Mazzini per raggiungere via Fornovo dove si trova la nuova sede del Ministero del Welfare. Il traffico e le linee atac sono state temporaneamente deviate da via Settembrini, mentre via Fornovo è stata chiusa per consentire il presidio dei Manifestanti davanti alla sede del Ministero. Una delegazione è stata ricevuta da rappresentanti del Ministro che, dopo aver ascoltato le motivazioni dello sciopero, si sono impegnati a convocare in tempi brevi un tavolo di confronto sulle tematiche sollevate riconoscendo tra gli interlocutori il Coordinamento Nazionale di Lotta degli Operatori Sociali.
Un percorso di lotta autorganizzata messa in piedi da poco più di un anno da un Coordinamento nazionale di operatori per denunciare la situazione di sfruttamento, precarietà e mancata tutela previdenziale e sanitaria che le cosiddette associazioni del Terzo Settore cosidette NO profit hanno creato nei Servizi Sociali a danno dei loro soci e collaboratori.
Servizi sociali sempre più privatizzati o, in alcuni casi, ridotti a servizi residuali tramite la copertura del Volontariato e Servizio civile.
Il tutto avviene con la complicità di Enti locali governati da entrambi gli schieramenti che preferiscono elargire fondi pubblici con disinvoltura e fare orecchie da mercante su illegalità e gestioni fallimentari per meglio raggiungere i loro fini politico-elettorali.
Soddisfazione tra i partecipanti e le organizzazioni sindacali (RdB-CUB, USI AIT, COBAS, SLAI) che hanno sostenuto l'iniziativa. "Con questa prima manifestazione nazionale si è spezzato il mistificante tabù dello "sciopero contro se stessi" in quanto soci-lavoratori "imprenditori". Si è infranta la cosiddetta "Mission" dell'autosfruttamento dalla quale è nato il famoso detto: "La coop. sei tu! Ma chi può fruttarti di più?"
RECAPITI DEL COCITTOS DI ROMA
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Coordinamento Cittadino Operatori/trici Sociali
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