POMIGLIANO: MANIFESTAZIONE FIAT E CONTRO COMIZIO DELLO SLAI COBAS

*Va avanti con determinazione la lotta all'alfa sud , denunciando la complicità dei sindacati confederali con la Fiat. La borghesia cerca, nei suoi salotti televisivi (vedi Santoro e Vespa) di far passare come unica opposizione operaia alla Fiat, quella organizzata di quel che resta dell'ex "sinistra" parlamentare. Per bocca di Ferrero o del sindacalista bresciano (ex parlamentare di RC) cercano di spiegarci che lavoratori e padroni hanno interessi comuni, basta solo che i padroni ricchi cedano una parte di soldi ai lavoratori e tutto si sistemerebbe: I "nostri" sinistri, per dimostrare la loro erudizione, citano a loro sostegno Keynes (un'economista borghese) e da persone savie spiegano al ministro Tremonti (che è più realista dei signori della sinistra) si può uscire dalla crisi con ricette che riducendo orari e salari (vantandosi dell'accordo siglato ieri dalla FIOM in un'azienda siderurgica bresciana che va in tal senso) si può mantenere l'occupazione e dare competitività al sistema Italia: Tutto questo in sintonia con il segretario della CGIL Epifani, che in una intervista de "Il Manifesto" del 13 febbraio, prende a modello Sarkozy, che ha messo 7 miliardi per sostenere l'auto, contro Berlusconi che ha sottovalutato la crisi dei padroni. Del resto la stessa risoluzione adottata all'unanimità (dunque anche dalla "Rete 28 aprile") dal direttivo della CGIL del 29 e 30 gennaio, sostiene che l'organizzazione sindacale "risponderà con fermezza e con una capacità di proposta all'altezza della sfida e dell'innovazione"....."le scelte vanno fatte, ogni ritardo determina per l'Italia un ulteriore svantaggio competitivo rispetto ai paesi EU e del mondo che hanno già attuato manovre appositamente predisposte"..... e gli operai cos'hanno da guadagnare da questa ricetta borghese? Nulla!! Essi hanno solo da perdere e lo slai cobas, nell'occasione di oggi 27 febbraio, ha organizzato un contro comizio alla manifestazione indetta da borghesi ed opportunisti di ogni sorta (Insiema a CGIL,CISL, UIL e UGL erano presenti il sindaco di Pomigliano, i parroci, il vescovo di Nola, la Lega delle autonomie locali, politici e personalità dello spettacolo).* *Vedere comunicato sotto:* * * *

Sindacato dei Lavoratori Autorganizzati Intercategoriale * *S.L.A.I.** *cobas**

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*Comunicato stampa*

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*POMIGLIANO: MANIFESTAZIONE FIAT E CONTRO COMIZIO DELLO SLAI COBAS GLI OPERAI DEL REPARTO CONFINO FIAT DI NOLA CONTESTANO RINALDINI E PRENDONO **LA PAROLA** ACCUSANDO** I RESPONSABILI SINDACALI ED ISTITUZIONALI PRESENTI DI COMPLICITA’ NELLO SMANTELLAMENTO DELL’ALFA ROMEO E DEL GRUPPO FIAT*

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Una lunga contestazione ha accompagnato stamattina gli interventi degli oratori intervenuti nel comizio conclusivo della manifestazione dei lavoratori della Fiat e del collegato indotto nonché delle fabbriche del comprensorio che hanno scioperato per quattro ore.

Il lungo corteo, partito dall’area industriale, ha attraversato le vie della cittadella operaia raggiungendo poi piazza Primavera dove erano ad attendere sindacalisti confederali, politici, sindaco e prelati che, con l’arroganza che consuetamente li contraddistingue, pretendevano di negare la parola agli operai. La contestazione ha raggiunto toni forti quando gli organizzatori si apprestavano a smontare l’impianto di amplificazione, ed è stato allora che, i lavoratori deportati all’impianto-confino di Nola si sono appropriati del palco tra gli applausi delle *migliaia di lavoratori presenti*(indipendentemente dalla loro iscrizione ai vari sindacati compresi quelli confederali) e *che si rifiutavano di sciogliere la manifestazione per ascoltare finalmente i lavoratori ed i rappresentanti dello Slai Cobas*.

Nell’intervento di *Luigi Aprea*, delegato RSU della componente Slai cobas della Fiat Pomigliano, denunciava il fatto della deportazione, al reparto confino di Nola, di 320 lavoratori ammalati o sindacalizzati, tra cui 120 iscritti allo Slai Cobas, la cui difesa per il rientro a Pomigliano è sostenuta solo dallo Slai Cobas, perché i confederali, tutti, all’epoca firmarono l’accordo”.

E’ toccato poi a *Vittorio Granillo*, plurilicenziato dalla Fiat Pomigliano, sintetizzare la paradossale giornata di lotta di stamattina in cui quegli stessi sindacati che (dall’Alitalia a Pomigliano) continuano a sottoscrivere accordi di licenziamenti e precarietà per i lavortatori, pretenderebbero pure, come hanno cercato di far oggi, di negar loro la parola: “ LA DEMOCRAZIA E’ UNA QUESTIONE POLITICA, NON LA SI RIVENDICA, MA LA SI ESERCITA ED OGGI MIGLIAIA DI LAVORATORI DELLE FABBRICHE SI SONO RIPRESI LA PAROLA: BISOGNA CONTINUARE COSI’ ”.

Dopo l’intervento di un *lavoratore dell’Alitech di Capodichino,* molto critico nei confronti dei confederali, ha preso la parola *Mara Malavenda*(già deputata Cobas, della Fiat Pomigliano): “nel 71 fui assunta all’Alfasud di Pomigliano poi regalata da Prodi alla Fiat e da sempre questi politici e sindacalisti continuano a firmare accordi di lacrime e sangue per i lavoratori: oggi i lavoratori delle fabbriche di Pomigliano hanno saputo dare a tutti una grande lezione di democrazia!”

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Il comizio si è concluso con scroscianti applausi dei lavoratori a *Marcello, del gruppo operaio dei “ZEZI”* che, con una nota, ‘colorita’ ma fortemente politica, denunciava le drammatiche condizioni di vita dei lavoratori oppressi dallo sfruttamento padronale e dalla concertazione sindacale.

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*Slai Cobas Fiat Alfa Romeo e terziarizzate - Pomigliano d’Arco*, 27/2/2009 www.slaicobas.it