In
questi giorni, i lavoratori precari di diverse aziende - Telecontact (Gruppo
Telecomitalia), Atesia e Alicos (Gruppo COS), Unicab, Cronos, Sogei, Experian e
altre - sono scesi in lotta chiedendo dignità, salari adeguati e garanzie
contrattuali per tutti. Sono gli operatori del 187 di Telecomitalia, del 119 di
Tim, dell'assistenza clienti Alitalia e di vari altri call center (ricerche di
mercato, servizi di informazioni), lavorano a cottimo (80-85 centesimi a
chiamata, nessun compenso se la conversazione dura meno di 21 secondi) in locali
surriscaldati e sovraffollati, guadagnano dai 500 agli 800 euro al mese per 40
ore settimanali, non hanno diritto a ferie, malattia, liquidazione o maternità.
Contro
tutto questo, i precari stanno cominciando a organizzarsi e lottare: dopo gli
scioperi ad Atesia del 12 maggio e del 1° giugno scorsi, hanno indetto una
nuova giornata di mobilitazione per il 22 giugno, stavolta estesa non solamente
ai call center, ma a tutto il settore delle telecomunicazioni.
La
diffusione della precarietà indebolisce tutti i lavoratori: tanto quelli che la
subiscono direttamente, quanto quelli che ancora godono delle garanzie
contrattuali "classiche" e che subiscono l'involontario ricatto della
massa di lavoratori "atipici" in continuo aumento. La legge 30, che
favorisce la precarizzazione dei rapporti di lavoro, è la stessa legge che
rende più agevole per le aziende ricorrere ad esternalizzazioni e cessioni di
ramo. Grazie ad essa, il gruppo Telecom sta avendo mano libera nel disfarsi di
migliaia di lavoratori. Nella maggior parte dei casi, la cessione ha comportato
un peggioramento delle condizioni lavorative (contratto, salario, orario di
lavoro, mansioni, premio di produttività, trasferte) e la perdita della
sicurezza del posto di lavoro.
Pensiamo
perciò che sia estremamente urgente iniziare a costruire un unico argine contro
la legge 30 e rivendicare uguali diritti e contratti a tempo indeterminato per
tutti.
Invitiamo i lavoratori Telecom a partecipare a tutte le iniziative di
lotta che si terranno in questi giorni e a caricare di questi contenuti anche la
battaglia per il rinnovo del contratto.
La lotta contro la legge 30 non è solo dei precari ma è anche la
nostra.
Alcuni
lavoratori Telecomitalia iscritti CGIL e COBAS
Parco
de' Medici
Roma, 15 giugno 2005