L’ENIGMA DELL’ESTATE 2009: I MARINAI DI
SALVATAGGIO NON SONO FIGLI DI 30 EURO NE’ LO SONO I BAGNINI, NE’ PER COSI POCO
CI SON FIGLI DI PUTT...
Rimini, 7 Agosto 2009
I marinai di salvataggio non sono figli di 30 euro e allora cosa vogliono?
E’ forse un poco difficile spiegare ai non addetti che differenza ci sia tra un bagnino e un bagnino di salvataggio, perché i due termini nel tempo descrivono figure sempre più diverse. Il primo è un concessionario del demanio e affitta brandine e ombra, il secondo è un dipendente salvataggio. Se si vuole capire cosa sta succedendo bisogna ricordare che il Consiglio Regionale dell’ Emilia Romagna ha approvato una legge regionale che aumenterà il canone delle concessioni del 35 per cento (attualmente i bagnini pagano la miseria di 80 centesimi al metro) e il prolungamento della sua durata dai 6 anni attuali a 20. L’assessore al turismo Pasi non sembra essere riuscito a fare di meglio che favorire le lobbies economiche e politiche rivierasche, a dispetto del patrimonio ambientale e di quello dei lavoratori per i quali non è contemplata per il momento progettualità.
Non possiamo accettare che ancora una volta non venga preso in considerazione il lavoro di generazioni di lavoratori. Nessuno vede, nessuno parla, nessuno sente di concessioni demaniali vendute a milioni euro dove non vengono rilasciate ricevute fiscali e dove i titolari denunciano volentieri meno dei lavoratori dipendenti. In Campania la scelta regionale di aumentare le concessioni demaniali a 6 anni ha creato allarme e scalpore per il pericolo di consolidare investimenti della camorra, in Emilia Romagna non si batte ciglio nel portare questa durata a 20 anni! Situazioni che in altre realtà geografiche metterebbero in allarme le stesse magistrature, qui invece vengono accompagnate da linguaggi manageriali dal sapore innovativo. La proposta regionale va completamente in altra direzione di indirizzo da quella di orientamento europeo in materia di demanio (direttiva 4908/2008) come pure rispetto a quella sentenza del consiglio di stato in Puglia che aveva fatto sperare i cittadini comuni, di avere la stessa possibilità di concorrere all'asta per la gestione di concessioni una volta scadute. E allora? Ai ricchi concessionari 20 anni di concessione, ai lavoratori la rottamazione senza indennizzo.
A noi dell’Usi pare che il passaggio di
concessione da
I marinai di salvataggio non si rottamano dopo 20 anni. Il malcontento dei marinai di salvataggio, non si calma con i 30 euro al mese chiesti da Cgil, ne lo si può usare come sta avvenendo per guerre tra lobbies di concessionari. I marinai di salvataggio non sono figli di 30 euro! Ma cosa vogliono allora? Vogliono gestire il proprio lavoro, vogliono che la gestione del servizio di salvamento sia gestita da propria o pubblica organizzazione che ne tuteli il patrimonio in tema di sicurezza, così difficilmente sopravissuto in anni di lotte.
Solidarietà ai marinai di salvataggio in lotta, agli operai della Scm, agli operai dell’Innse, ai ferrovieri colpiti da licenziamento, a tutti lavoratori e lavoratrici che si battono contro gli infortuni e per la sicurezza sul posto di lavoro.
Marinai di salvataggio Usirimini- usirimini@libero.it