L'intervento dell'avv.Anna
Maria Marin ha aperto il convegno, spiegando come è andato il processo
Fincantieri in cui rappresentava
l'AEA di Venezia, e spiegando che si sperava che il
processo Amianto Fincantieri (4 morti) aprisse la strada al processo per
1.300
decessi da amianto (tumori polmonari e
mesiotelioma) di operai Enel ed Enichem-Montedison di MARGHERA.
Ma che non vi sono notizie nel merito.
Il successivo intervento del Sen.Casson, prima di
dilungarsi sul fallimento delle proposte di legge nel merito dei benefici
pensionistici per gli esposti amianto durante il governo Prodi e sulla
riproposizione in questa legislatura, ha detto che in effetti sarebbe utile una
sollecitazione civile alla Procura Veneziana circa la istruzione del processo
per questi decessi.
Né l'avv.Marin tuttavia né il Sen.Casson hanno
detto la cifra dei 1.300 morti, che invece abbiamo portato noi ai presenti
(circa un centinaio di persone) tra i quali, alcuni lavoratori, diversi
pensionati, avvocati, medici, giornalisti, pubblico cittadino, subito dopo gli
interventi dell'avv.ta Sadocco sul processo che si cerca di insabbiare su 600
decessi di amianto nella Marina militare italiana tra gli anni '50 e gli anni
'70, e del medico toscano Carpentiero che ha portato all'attenzione dei presenti
la necessità di una nuova ventata di mobilitazione e dedizione dei medici e dei
giuslavoristi per le battaglie a favore dei lavoratori, perché se non cambia il
vento, "tra dieci anni saremo alla tabula rasa" con governi e politiche quali
quelle cui assistiamo da anni.
Dopo il nostro intervento è intervenuto Mara di
Medicina Democratica e quindi il dibattito coordinato da Aurora di Medicina
Democratica.
IL NOSTRO INTERVENTO, come RETE PER LA SICUREZZA
SUI POSTI DI LAVORO, si è incentrato innanzitutto a chiarire che il rischio di
archiviazione di questo processo ESISTE, secondo le nostre fonti, e che appunto
riguarda il procedimento su 1.300 morti di lavoratori Enel ed Enichem, che
sono colpa dei padroni, e che sulle morti da lavoro siamo contrari a qualsiasi
legge attuale passata o futura di prescrizione o di limitazione temporale ai
diritti dei lavoratori e dei loro familiari. Su questo punto ci si è rivolti al
Senatore Casson dicendo che serve qualcosa di più di un semplice sollecito alla
Procura di Venezia, a quanto ne sappiamo, e che, senza voler dare scusanti alla
Procura in alcun modo, è pur vero che istruire un processo su 1.300 decessi non
è una cosa semplice, vista la mole di lavoro che ha richiesto il processo
Fincantieri per un centesimo di tale strage. E che pertanto non devono esistere
limiti temporali alle indagini né prescrizioni per questo genere di fatti.
Questo punto dell'intervento è stato molto applaudito, come altro importante
punto di adesione alla nostra lotta si è avuto quando si è detto a chiare
lettere che siamo per sindacati autentici dei lavoratori e non per sindacati che
fanno mercanzia della sicurezza in cambio di posti di lavoro. Si è poi parlato
della Rete con le sue attività e denunce a livello locale, e della Rete
Nazionale, con la manifestazione di Torino e quella prossima di Taranto,
spiegando delle montagne di polveri e della città capitale della diossina.
Anche alla fine dell'intervento si è avuto un
lungo applauso. Prima della conferenza si erano distribuiti volantini per la
assemblea del 3 aprile a Marghera con De Angelis.
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