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punti per una nuova legge su rappresentanza, democrazia, diritti sindacali
Il
convegno su “Rappresentanza, diritti sindacali e democrazia nei luoghi di
lavoro”, organizzato il 21 gennaio a Roma dalla Confederazione Cobas, ha
centrato l’obiettivo di sottrarre tali questioni a cenacoli ristretti di
discussione per addetti ai lavori, per riconsegnarle alla riflessione critica
finalizzata all’azione dei lavoratori, reali depositari di tali diritti, delle
forze politiche, sindacali e culturali (presenti PRC, DS, Fiom, S.in Cobas, Cub,
CGIL, Arci, Legambiente), degli operatori del diritto.
La partecipazione appassionata di 350 lavoratori e
lavoratrici alle 7 ore di dibattito per un totale di 23 interventi, dimostra
come la necessità di una effettiva realizzazione della democrazia sindacale nel
nostro Paese sia uno degli aspetti centrali della battaglia per i diritti che
non devono arrestarsi sulle soglie dei luoghi di lavoro né essere appannaggio
monopolistico di CGIL-CISL-UIL e sindacati firmatari di contratto.
Nell’epoca del neoliberismo e della guerra globale
e infinita l’attacco ai diritti sindacali s’intreccia e talora precede (vedi
la legge antisciopero, la 146/’90, o la successiva legge Bassanini, entrambe
definite dal “Sole 24 Ore” leggi antiCobas) i processi d’involuzione
autoritaria determinatisi a livello politico e sociale. Si negano ai Cobas i
diritti di assemblea, alla rappresentanza, alla trattativa; contestualmente
s’ingabbia il diritto di sciopero e all’autorganizzazione per tutti i
lavoratori, si cancellano diritti salariali e normativi e si demoliscono le
pensioni e lo stato sociale per tutti/e.
La democrazia sindacale è indispensabile per agire
il conflitto sociale, motore portante di qualsiasi movimento che tenda a
trasformare l’esistente e voglia non solo cacciare Berlusconi, ma anche
impedire il ritorno sotto nuove spoglie della sua politica guerrafondaia e di
restaurazione sociale.
Opportunamente Paolo Beni dell’Arci ha ricordato,
nel suo intervento, come i diritti sindacali siano parte costitutiva dei diritti
sociali di cittadinanza e la lotta per la loro affermazione deve riguardare
tutti/e.
Non abbiamo sollecitato le forze politiche presenti a
pronunciarsi su quali impegni siano disposte ad assumersi in un futuribile
governo di centrosinistra, ma abbiamo insistito sulla necessità di spenderci/si
qui ed ora per costruire una mobilitazione politico-sindacale, sociale e
culturale.
La Confederazione Cobas ha perciò ritenuto
necessario presentare una piattaforma di lotta – frutto della discussione tra
migliaia di lavoratori/trici- per conquistare una nuova legge sulla
rappresentanza e la democrazia sindacale articolata su 7 punti fondamentali:
1)
Diritti sindacali “minimi” di assemblea
e propaganda nei luoghi di lavoro per tutte le organizzazioni sindacali
al di là della loro consistenza quantitativa e per gruppi di lavoratori non
affiliati ad alcun sindacato.
2)
Elezioni delle RSU su doppia scheda; una con cui il lavoratore elegge i
delegati nel luogo di lavoro; l’altra con cui
concorre a definire il grado di rappresentatività nazionale di ogni
sindacato.
3)
Abolizione, nelle elezioni delle RSU del settore privato,
dell’incredibile privilegio del 33% dei posti aprioristicamente riservati
a CGIL-CISL-UIL e ad altri sindacati firmatari di contratto.
4)
Diritto per il singolo delegato RSU di indire assemblee in orario di
lavoro.
5)
Diritto di elettorato attivo e passivo alle RSU per i lavoratori precari.
6)
No alla discrezionalità padronale, nel settore privato, di scegliere i
propri interlocutori sindacali per la contrattazione e la stipula dei contratti;
garanzia per tutti i soggetti sindacali di riscossione delle trattenute e/o
cessioni di credito in busta paga per i propri iscritti.
7)
Referendum vincolante sui contratti, a prescindere dalla consistenza
numerica dei sindacati firmatari.
Su tale piattaforma, nel dibattito al convegno, si è
registrato un largo consenso e da vari interventi è sortita la proposta della
costituzione di un comitato che coordini una campagna di mobilitazione in
proposito.
Raccogliamo questa preziosa indicazione e la
rilanciamo alle forze politiche, sindacali, culturali, ai lavoratori e alle
lavoratrici e a tutti/e quelli/e interessati/e a costruire una battaglia per una
nuova legge sulla rappresentanza, i diritti sindacali, la democrazia nei luoghi
di lavoro.
E’ ora di cominciare ad intraprendere concretamente
questa strada.
Pino Giampietro
portavoce nazionale