I NAS DEI CARABINIERI DI ROMA HANNO FATTO LUCE SU UN VIZIO DI SISTEMA: L’ESTERNALIZZAZIONE DEI SERVIZI E L’ACCREDITAMENTO FAVORISCE L’ILLEGALITA’. LA VICENDA DELLA CASA DI RIPOSO COMUNALE ROMA 1, TRA ESCREMENTI DI TOPO IN CUCINA E CONDIZIONI DI LAVORO INDECENTI PER GLI ASSISTENTI DOMICILIARI.

I tre ufficiali dei NAS che sono andati nella Casa di Riposo Roma 1, in località “Giustiniana”, alla fine del mese di dicembre 2004 sono andati giù duro.
Il loro rapporto all’Autorità Giudiziaria non lascia spazio ad ambiguità: Nel reparto protetto dove la cooperativa sociale Il Cigno ha in affidamento l’assistenza agli anziani vi erano bagni inagibili, mobili vecchi e arrugginiti, fili elettrici scoperti, insufficienza di personale rispetto al numero di persone totalmente non autosufficienti che stavano a letto con spondine di protezione.

Gli ispettori del Lavoro della ASL, qualche giorno dopo, hanno trovato spogliatoi e bagni del personale in condizioni indecenti, attrezzature di lavoro usurate e fonte di pericolo per gli operatori, visite mediche 626 non fatte ed hanno emesso una contravvenzione alla cooperativa sociale Il Cigno.

In cucina, dove il servizio è affidato alla cooperativa “La Cascina”, i carabinieri dei NAS hanno trovato condizioni igien iche carenti e gravi pericoli per il personale: mancanza di una lavastoviglie, sui pavimenti materia somigliante ad escrementi di topo e, appoggiata ad un muro, una pesante porta antipanico, sradicata dalla sua sede naturale e fonte di grave pericolo per il personale.

Ci fermiamo qui. Tanto basta ed avanza per evidenziare come l’Ente appaltante Comune di Roma in collusione con le cooperative affidatarie di servizi pubblici cooperativa Il Cigno e cooperativa La Cascina siano stati colti in palese violazione dei diritti alla Salute e alla Sicurezza degli utenti e dei lavoratori.

Tutto ciò avviene anche grazie all’omertà del "grande Sindacato concertativo di sinistra" che ricopre un ruolo nascosto di governo con il quale amplia il suo mercato di tessere, e, nello stesso tempo, si erge a improbabile difensore dei lavoratori nei confronti di scelte e inadempienze che esso stesso copre.

E’ una pura coincidenza fortuita che non si siano verificati infortuni ed è emblematico che tutto questo sia accaduto in una casa di riposo dove un lavoratore della cooperativa Il Cigno, che aveva denunciato all’Osservatorio del Lavoro carenze simili a quelle riscontrate dai NAS, è stato licenziato dopo un controllo notturno fatto in tandem da ente appaltante e cooperativa appaltatrice.



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