Lo Zoo mediatico di Bruno Vespa
In questi
giorni per noi di frenetico e doloroso impegno nella raccolta fondi a sostegno
del nostro Popolo vittima dello Tsunami non pensavamo di dover subire anche una
pubblica umiliazione.
Abbiamo accolto
l’invito da parte del noto teleimbonitore Bruno Vespa a partecipare alla sua
trasmissione con la speranza di far conoscere ai lavoratori italiani la reale
situazione dello Sri-Lanka, gli sforzi del nostro Partito, il sabotaggio
quotidiano dell’imperialismo e dei suoi lacchè, ma anche con l’intento di
pubblicizzare la nostra raccolta fondi oscurata dai media
borghesi.
Così, ci siamo
recati in massa agli studi RAI. Eravamo in 47; tra noi c’erano dei parenti delle
vittime, una monaco buddista e alcuni rappresentanti delle associazioni
sri-lankesi in Italia. Ma, per tutta la durata della trasmissione il dott. Vespa
non s’è degnato di rivolgerci la parola, non ci ha concesso neanche di
intervenire. Nello sconcerto e nel rancore crescenti abbiamo sentito lui e i
suoi illustri ospiti snocciolare burocraticamente le cifre dei morti e dei
dispersi, dedicando nobili aneliti di pietà ‘cristiana’ ai turisti sorpresi
sulla spiaggia assai più che agli ‘indigeni’ locali annegati nei campi, come se
al mercato della compassione (come a quello più prosaico del lavoro) le vite
degli occidentali avessero più valore di quelle nostre. Così per tutta la durata
della trasmissione a noi, mute scimmiette dello Zoo televisivo del dott. Vespa,
è toccato rimanere ordinatamente in silenzio, offrendo i nostri ‘musi’ neri e
sofferenti alla pietà pelosa del domatore e del suo pubblico
benpensante.
Ma noi, con buona pace del dott. Vespa, siamo esseri umani con una coscienza e dei sentimenti (probabilmente più vivi e d evoluti dei suoi). Noi che pure abbiamo subito, e continuiamo a subire, l’oppressione e la prevaricazione del Colonialismo e dell’Imperialismo, non ci siamo ancora abituati a stare dietro le sbarre di una gabbia. E soprattutto in questi giorni in cui i nostri fratelli in Sri Lanka rischiano la vita per la fame e le epidemie non abbiamo proprio tempo da perdere. Tutti i minuti delle nostre giornate li devolviamo alla raccolta fondi innanzitutto tra i membri della nostra comunità. Quindi rispediamo volentieri al mittente le sue elemosine offensive e le sue lacrimucce di coccodrillo, e ringraziamo invece tutti quelle lavoratrici e quei lavoratori italiani che in questi giorni ci sono stati vicini e ci hanno offerto il loro sostegno attraverso contributi in denaro e solidarietà internazionalista.
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JVP-SRI
LANKA
- Comitato
in Italia
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G.Giolitti 231 – 00185, Roma
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