Piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale metalmeccanici 2005

Perché votare NO al Referendum

Tra il 15 e il 17 febbraio saremo chiamati a esprimerci con un voto sulla Piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale. Dopo due contratti separati i sindacati metalmeccanici si presentano a questo rinnovo con una piattaforma unitaria. Se in prima istanza aver raggiunto una piattaforma comune tra i tre sindacati può sembrare un passo avanti, e mostrarci più forti davanti a un padronato che ha già fatto sapere di non essere disposto a concedere nulla, va però detto che la mediazione tra i tre sindacati ha reso questa piattaforma estremamente inadeguata rispetto alle reali esigenze dei lavoratori. Una piattaforma che deve difendere gli interessi dei lavoratori deve avere come primo presupposto che le rivendicazioni possano migliorare significativamente le nostre condizioni di vita. Questa piattaforma non lo fa.

Quanto rivendicato dai dirigenti di Fim-Fiom-Uilm non corrisponde alle reali necessità dei lavoratori, anzi rappresenta un passo indietro e una rimessa in discussione di quanto difeso dalla Fiom in questi anni di lotte.
La difesa del ruolo del Contratto nazionale, del potere d’acquisto dei salari nonché la lotta alla precarietà ed alla legge 30 sono state le rivendicazioni con cui la Fiom dal 2001 ha mobilitato i lavoratori metalmeccanici. Oggi tutto ciò rischia di essere messo in discussione con questa piattaforma del tutto inadeguata.

Le ragioni per cui chiediamo di votare NO al referendum su questa piattaforma sono molteplici:

• La richiesta salariale di complessivi 130€ lordi al 5° livello è insufficiente. Due anni fa la Fiom chiese 135€ uguali per tutti. Oggi si chiede addirittura meno, nonostante secondo dati Eurispes dal 2001 a oggi i salari hanno perso almeno il 20% del potere d’acquisto. Con questa richiesta non si difende il potere d’acquisto reale dei salari come il nostro sindacato si era impegnato a fare!

• In questa piattaforma si accetta che la cifra di aumento sia divisa in due parti (105 al 5° livello lordi, più 25 uguale per tutti). 105€ che per un 5° livello netti significano meno di 70€, e per un 3° livello 60€. La seconda parte della richiesta, cioè i 25€, verranno dati in maniera differente ai lavoratori a seconda che abbiano o meno il contratto aziendale. Chi non usufruisce del contratto aziendale avrà i 25€ entro fine 2005, gli altri dopo senza specificare quando poiché sarà materia di trattativa (e già su questo ci sono divisioni tra Fim e Fiom). Dunque si apre un precedente gravissimo: per la prima volta abbiamo un Contratto nazionale che non è uguale per tutti. Questo significa favorire nei fatti il progetto di chi da anni cerca di indebolire sempre più il contratto nazionale a favore del contratto decentrato.

• Questi 25€ verranno assorbiti nella contrattazione aziendale dei prossimi 4 anni (per chi la farà). Nella sostanza questi 25€ sono un prestito che i padroni si riprenderanno nel contratto aziendale. La Fiom 4 anni fa ruppe con Fim e Uil per sole 18mila lire proprio perché non accettava che vi fosse alcun prestito in quanto sosteneva, giustamente, che si sarebbe indebolito il Contratto nazionale. Oggi invece la si accetta senza obiezioni!

Per oltre quattro mesi i vertici dei tre sindacati hanno discusso a porte chiuse su un ipotesi di piattaforma, e ora si pretende che nel giro di una settimana i lavoratori partecipino a brevi e insufficienti assemblee e si limitino a esprimere un SI o un NO, senza che nessuno li abbia coinvolti nell’elaborazione. Non ci basta essere consultati a decisioni già prese dove o accetti quanto ti viene presentato o niente. Vogliamo poter dire la nostra su tutti gli aspetti di quella che sarà la piattaforma su cui poi ci verrà chiesto di scioperare. Questa è democrazia. È necessario fare un passo indietro, accantonare questa piattaforma e tornare nei luoghi di lavoro per discuterne insieme una nuova più incisiva che difenda realmente i nostri interessi. Secondo i dati Eurispes i salari dei lavoratori hanno perso almeno il 20% del loro potere d’acquisto negli ultimi tre anni. Una piattaforma degna di questo nome non può che partire da proposte di aumenti salariali consistenti e uguali per tutti che tengano conto di ciò.

Inoltre non possiamo accettare che siccome questo è il biennio dove bisogna rinnovare solo la parte economica non possiamo inserire altre rivendicazioni che quella salariale.

L’aumento dei ritmi di lavoro e del precariato non sono problemi che si possono rimandare a un futuro rinnovo tra due anni. Per questo dobbiamo rivendicare l’assunzione di tutti i precari e la definitiva chiusura a ogni discussione sulla legge 30 e sulla flessibilità, che sia di orario, di condizioni di lavoro o salariali.

Per questo motivo invitiamo i lavoratori a votare NO. Bocciare questa piattaforma per costruirne una nuova. Solo con una piattaforma adeguata potremo prepararci al meglio per una lotta che si preannuncia estremamente dura.

Prime adesioni:

Paolo Brini (comitato centrale Fiom-Cgil delegato Rsu Smalti-Modena), Davide Bacchelli (componente assemblea statutaria Fiom-Cgil delegato Rsu Ima-Bologna), Elvis Fischetti (componente assemblea statutaria Fiom-Cgil delegato Rsu Ferrari-Modena), Silvano Merighi, Renzo Ferri, Daniele Manzini, Paolo Ventrella (delegati Rsu Ferrari- Modena), Rosa Cionci (delegata Smalti-Modena), Orlando Maviglia (delegato Rsu Motori Minarelli-Bologna), Giampietro Monatanari (delegato Rsu Cesab-Bologna), Ivan Serra (delegato Rsu Rcm-Bologna), Francesco Santoro, Piero Ficiarà (delegati Rsu Terim – Modena), Antonio Te (direttivo Fiom-Cgil Stilma-Modena), Marco Macagno (delegato Rsu Dierre-Atra Villanova Asti), Davide Lissoni, Nicola Ala (delegati Rsu ST Microeletronics- Agrate MI), Cristian Cacioppo (delegato Rsu Celestica Italia - Vimercate MI)

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