Grande striscione che riportava in sintesi la vicenda di Salvatore, la denuncia contro una giustizia ingiusta che inquesto caso fino ad oggi non si è messa dalla parte di chi lotta dentro il posto di lavoro, in questo caso la fabbrica Fincantieri, per la sicurezza che non c’è, l’appello alla lotta per una vera giustizia, ma quale legalità è quella di cui parla falsamente questo governo che difende gli interessi dei padroni e per il quale la vita degli operai e dei lavoratori non vale nulla.
Diffusione del volantino/appello ad aderire alla campagna di solidarietà per Salvatore in vista del 4 giugno, giorno della prossima udienza, e verso la tappa nazionale dell’assemblea del 27 giugno a Roma.
Giunti all’albero di Falcone dove si sarebbe svolto il comizio finale e la commemorazione, ci accingevamo ad appendere il nostro striscione nell’inferriata dove c’erano altri striscioni tra cui quello cobas scuola, quando abbiamo visto agenti della digos che provavano a portare via di peso una delegata Cobas. Subito siamo intervenuti protestando contro gli agenti e intimando loro di lasciarla subito cercando anche di capire quello cha stava succedendo, venivamo informati del fatto che la Digos aveva ordinato ai Cobas di togliere lo striscione ( su direttiva della Falcone), lo stesso striscione che gli stessi portano da 9 anni a questa manifestazione ma quest’anno, come ha detto la digos, “non è aria che tira”, perché offensivo nei confronti dello stato.
A questo punto è iniziato un parapiglia perché la digos voleva a tutti i costi sequestrare lo striscione, momenti di tensione con calci e spintoni reciproci.
In questi tafferugli alcuni dei manifestanti hanno riportato delle ferite, tra cui la moglie di Salvatore che per proteggere il figlioletto che stava cadendo dal passeggino si è ferita ad un braccio.
Al tg di rai tre è stato detto che “…i cobas e operai dei cantieri navali hanno approfittato di questa manifestazione per portare le loro rivendicazioni (che non c’entravano con la commemorazione) e che hanno provocato i tafferugli…”
(ANSA) Ricordo
Falcone, proteste dei Cobas
Sindacalisti si scontrano con la
polizia
PALERMO. Momenti di tensione fra un gruppo di sindacalisti Cobas della scuola e la polizia davanti all'albero Falcone dove si sta svolgendo la manifestazione per ricordare la strage di Capaci.
I Cobas hanno cercato di appendere degli striscioni che sono stati strappati e portati via dalla polizia. I sindacalisti hanno tentato di reagire e sono stati strattonati dalle forze dell'ordine. Su uno degli striscioni strappati c'era scritto: "La mafia ringrazia lo Stato per la morte della scuola". "Ci sembrava giusto, nel giorno della legalità - ha spiegato la rappresentante del Cobas scuola di Palermo, Rina Ansaldo - denunciare che questo governo ha messo in atto una politica delittuosa nei confronti della scuola, cancellando migliaia di posti di lavoro". La protesta dei Cobas è stata stigmatizzata da Maria Falcone, che ha invitato i sindacalisti a "proteste civili in nome di Giovanni".
Insieme ai Cobas anche i ragazzi della Rete nazionale per la sicurezza sul lavoro, che chiedono l'attenzione dell'opinione pubblica sulla vicenda dell'operaio della Fincantieri Salvatore Palumbo, licenziato per le sue denunce sulla violazione delle norme antifortunistiche. (ANSA).