COMUNICATO STAMPA
 
La crisi economica strutturale e internazionale fa sentire in modo pesante i suoi effetti nel nostro paese.
Il tentativo di governare la fase di difficoltà attuale del sistema di produzione e dei rapporti sociali, da esso derivanti, sta producendo una serie di misure che tagliano i diritti nel mondo del lavoro e impoveriscono le retribuzioni da lavoro dipendente.
Inoltre, la precarietà è divenuta l’unica forma di occupazione mentre si assiste al collasso delle condizioni di vita, conducendo sotto la soglia di povertà, milioni di famiglie italiane (2,5 milioni di poveri dato ISTAT).
L’attacco al Pubblico Impiego e ai servizi, da questo erogati, genera lo smantellamento completo dello stato sociale.
Con i processi di esternalizzazioni e privatizzazione si trasferiscono a imprese private servizi che sino a qualche anno fa erano erogati in forma gratuita e universale dal lavoro pubblico. I servizi assumono, così, caratteristiche d’azienda e sono gestiti con la logica della produzione del profitto.
Con i governi di centro-destra, e anche di centro-sinistra, questo processo ha subito una forte accelerazione.
Basta solo menzionare, il lavoro sporco del ministro Brunetta, le misere risorse per il rinnovo contrattuale dei dipendenti pubblici, non sottoscritto dalla RdB/CUB, la riforma della contrattazione nazionale firmata da Confindustria, governo e sindacati collaborazionisti e i vari provvedimenti tesi a limitare il diritto di sciopero e di manifestare.
In questo contesto, il nostro Dicastero sta svolgendo egregiamente il suo compito di “servitore sciocco” ed è arrivato, dopo anni di esternalizzazioni e privatizzazioni, a una controriforma organica che ridimensiona la struttura centrale e smantella l’articolazione territoriale con la drastica riduzione dei dipartimenti periferici.
L’emanazione del Decreto Legge n. 39 del 28 aprile 2009, in perfetta continuità politica con il passato governo, è la controprova di questa volontà scellerata, acuendola persino con l’inclusione, ai fini del transito dei lavoratori verso altre amministrazione, di specifiche “procedure selettive”.
Il risultato è evidente, meno servizi alla collettività, meno personale, asservimento alle logiche padronali.
La nostra Amministrazione ha dimostrato, toccando il fondo nella politica salariale e professionale, un vergognoso disinteresse allo smantellamento in corso.
Infatti, è da mesi che è colpevolmente latitante e a tutt’oggi non ha dato alcun segnale sull’erogazione del salario accessorio.
L’ultimo atto concreto è stato l’indegno blocco unilaterale del 5% dei fondi della cartolarizzazione.
Pertanto, la RdB/CUB MEF ritiene di intensificare le mobilitazioni per la rivendicazione salariale, la ripresa dei diritti e la dignità del lavoro, con iniziative di lotta per imporre:
8 MAGGIO 2009
ore 10.00
PRESIDIO
Ministero dell'Economia e delle Finanze
Via XX Settembre, 97 - ROMA
 
ore 11.00
ASSEMBLEA DEI LAVORATORI
(in servizio presso gli uffici di Roma)
CORTILE CENTRALE
Ministero dell'Economia e delle Finanze
Via XX Settembre, 97 - ROMA
 

 
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