Rete 28 Aprile nella Cgil per l’indipendenza e la democrazia sindacale www.rete28aprile.it - info@rete28aprile.it

L ’ACCORDO DELLA  COMPLICITA’ È CONTRO LE LAVORATRICI E I LAVORATORI DISTRUGGE IL CONTRATTO NAZIONALE:

- il Ccnl non vale più sempre e comunque per tutte e per tutti: per ragioni occupazionali, le aziende potranno derogare e applicare condizioni peggiori. Si potranno, cioè, fare accordi che non applicano più i salari minimi, gli orari e i diritti previsti dal Ccnl;

TAGLIA ULTERIORMENTE I SALARI :

- si programma matematicamente la riduzione dei salari nel Ccnl: o gli adeguamenti salariali avverranno sulla base di un indice di inflazione deciso da un ente esterno, non più concordato, obbligatorio e depurato dall’aumento dei costi energetici; o i salari non si contratteranno più ogni due ma ogni tre anni e le imprese non avranno alcun vincolo per il rispetto delle scadenze contrattuali; o il recupero non prenderà a riferimento le paghe effettive, ma un valore retributivo da definire, così gli aumenti si calcoleranno su paghe più basse di quelle oggi in vigore. - si rinviano gli aumenti salariali alla contrattazione aziendale, senza nessuna garanzia però che essa sia praticata e estesa alle tante aziende che non la fanno; - si lega sempre più il salario alla produttività, così da renderlo più flessibile e meno certo, più legato all’aumento dell’orario e ai ritmi di lavoro. Questo peggiorerà le condizioni di lavoro e di sicurezza, finirà per aumentare ancora di più le differenza salariali tra donne e uomini, taglierà il salario dei precari.

RENDE IL MODELLO SINDACALE PIÙ AUTORITARIO E MENO DEMOCRATICO:

- si scrive un nuovo modello sindacale, che indebolisce la contrattazione collettiva in nome della bilateralità e della contrattazione individuale: o si estende il ruolo e la funzione degli enti bilaterali; o si stabilisce un controllo burocratico centrale sulla contrattazione, limitando la libertà negoziale delle categorie, delle RSU, dei lavoratori; o si sancisce la pratica degli accordi separati; o si definiscono clausole anti-sciopero.

NEGA IL DIRITTO DELLE  LAVORATRICI  E DEI LAVORATORI DI PRONUNCIARSI:

- l’accordo è stato sottoscritto escludendo la Cgil, ma soprattutto senza mai chiamare in causa chi davvero ne pagherà le conseguenze: le lavoratrici e i lavoratori. La gravità dell’attacco ai diritti apre una

FASE DI MOBILITAZIONE E DI LOTTE, per dire NO all’accordo ovunque, in ogni categoria e in ogni luogo di lavoro. E’ necessario subito il REFERENDUM tra tutte le lavoratrici e i lavoratori. E’ necessario lo SCIOPERO GENERALE e nell’immediato la più AMPIA PARTECIPAZIONE ALLO SCIOPERO DI FIOM FP.

venerdì 13 febbraio, tutte e tutti a Roma con le lavoratrici e i lavoratori metalmeccanici e pubblici per il salario, per il contratto nazionale, per la democrazia

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