Vogliono fare un deserto e lo chiamano "città"

A Roma e in tutto il paese, l' autunno caldo è già  iniziato. Nella capitale, pochi giorni fa, una vera e
propria operazione di guerra ha portato alla deportazione in strutture
fatiscenti (residence-lager) di centinaia di famiglie e singoli senza casa che
avevano trovato un tetto nel complesso del Regina Elena. Questo sgombero rompe
la tregua promessa da comune e prefettura e sancisce la fine di uno spazio
politico di contrattazione sociale sulla prima emergenza della città : la
precarietà  abitativa. Una precarietà  che coinvolge migliaia di persone,
famiglie, studenti, lavoratori, giovani e migranti che non ce la fanno più a
pagare affitti e mutui da usura, senza alcuna tutela e possibilità  di accedere
a una casa popolare. Governo e Campidoglio hanno deciso di guardare soltanto
agli interessi della speculazione e della rendita.

Licenziamenti,
precarizzazione, sgomberi di case occupate, violazione dei diritti fondamentali
delle persone. L'attacco ai diritti e alle libertà  sembra l'unica strategia del

potere per affrontare una crisi sociale ed economica senza precedenti. Il clima
di paura e insicurezza genera i mostri del razzismo e della violenza contro le
libertà  di tutti; ne sono feroce dimostrazione gli ultimi episodi di
aggressioni contro omosessuali, donne e migranti. Per non parlare dell'ultima
vergogna del sindaco Alemanno, che ha dato il via libera alla nomina di un
nazista al vertice dell'Ama.

I movimenti per il diritto all'abitare hanno
risposto con una mobilitazione permanente, attraverso l'occupazione a oltranza
dei tetti dei Musei Capitolini e con un presidio nel cuore della città , a
piazza Venezia, rilanciando una campagna contro gli sfratti e per il diritto
alla casa.  Ma la lotta per il diritto alla casa si deve connettere con le
battaglie per i diritti e la libertà  che stanno attraversando la nostra città :
i precari della scuola, i vigilantes in sciopero della fame, i lavoratori dello
spettacolo in lotta contro i tagli alla cultura, la comunità  gay che si
mobilita contro le aggressioni fasciste, gli studenti che riprendono le
mobilitazioni contro la riforma Gelmini.

Pensiamo sia giunto il momento di
unire la forza di queste battaglie in una grande mobilitazione cittadina che
sappia coinvolgere tutti coloro che non vogliono pagare i costi della crisi.
Per affermare un'altra idea di città , la città  dei diritti, della libertà ,
della solidarietà  e dell'accoglienza, per respingere le politiche poliziesche
del “pacchetto sicurezzaâ€.

La crisi è vostra, noi non la paghiamo!

Action,
Asia- Rdb, Blocchi precari metropolitani, Comitato obiettivo casa,
Coordinamento cittadino di lotta per la casa

Per info e adesioni: 3200855289,
3287218313, 3497117095 - lucafagit@yahoo.it, bartolomancuso@gmail.com,
paldive@tiscali.it