Gli operai dell'Innse hanno ottenuto una vittoria respingendo il piano di smantellamento e cancellazione a cui da mesi si sono opposti con unità, resistenza e autorganizzazione. Lo Slai cobas per il sindacato di classe ha sempre appoggiato e sostenuto questa lotta e contribuito nei limiti delle sue attuali forze e presenze a farla conoscere e far esprimere ad essa la solidarietà. L'esempio degli operai della Innse va generalizzato ovunque ci siano licenziamenti e attacchi al posto di lavoro. Se gli operai restano uniti, se agiscono in forme autorganizzate, sfruttando le contraddizioni dei padroni e delle forze politiche, dei governi nazionali e locali, se conducono la loro lotta con forme di lotta anche creative e intelligenti basate sull'analisi concreta della situazione concreta, ottengono solidarietà e sostegno, rompono il muro dei mass media anche se sono in piccoli numeri. Gli operai dell'Innse hanno riaffermato un principio di lotta che sindacati collaborazionisti e forze politiche falsamente dalla parte dei lavoratori hanno cercato sempre di ostacolare e cancellare: resistere un minuto in più del padrone. Questa indicazione è importante per tutti i lavoratori in tutti i campi della loro lotta attualmente. I lavoratori dell'Innse hanno anche espresso però qualcosa in più che la semplice resistenza, anche l'autorganizzazione, la direzione sulla propria lotta, costringendo il movimento sindacale a seguirli. Questo è un principio ispiratore che dovrebbe essere a base, in teoria e in pratica, del sindacalismo di classe, ma che invece spesso e volentieri, non solo il sindacato confederale, ma lo stesso sindacalismo di base non traduce o non sa tradurre né in linea né in azione. Ecco, la lotta dell'Innse indica la necessità di assumerlo coerentemente nella situazione attuale nei confronti dei padroni e governo. Si tratta di una vittoria parziale sul piano dei risultati – questo, pensiamo, siano consapevoli per primi i lavoratori Innse - perchè il percorso che porta alla rioccupazione di tutti i lavoratori e al rilancio effettivo dell'attività di questa fabbrica, è ancora lungo e costellato di insidie; così come oscuri per molti aspetti appaiono gli "accordi segreti" sanciti dai soggetti interessati, padroni, Enti locali, ecc. Per questo è necessario che ora non si spengano i riflettori, che la lotta finora in buone mani, possa continuare ad esserlo anche nel prossimo futuro. Tutti noi dello Slai cobas per il sindacato di classe ci mettiamo al lavoro, imparando dalle lezioni positive di questa lotta, perché da Termini Imerese a Bergamo, da Marghera a Ravenna, da Taranto a Melfi, ecc. le lotte in corso possano vincere e contribuire a cambiare il clima e i rapporti di forza.
SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE coordinamento nazionale
13.8.09