Sindacato Lavoratori in Lotta

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COMUNICATO STAMPA

NON È CON PERQUISIZIONI, SEQUESTRI E INTIMIDAZIONI CHE FERMERANNO LA LOTTA DEI LAVORATORI.

Napoli 8 apr. 09

Questa mattina alle ore 6:35 circa, una pattuglia di agenti della DIGOS ha fatto irruzione all’interno dell’abitazione di uno dei massimi dirigenti del Sindacato Lavoratori in Lotta, provocando spavento nella famiglia del nostro compagno, in quanto erano persenti la moglie e le due bambine. In contemporanea, altri tre compagni, Angelo D., Rosalba R. e Fabrizio D., hanno subito lo stesso trattamento, in altre parti d’Italia.

Gli agenti della Digos, procedevano nella perquisizione e nel sequestro di strumenti di uso quotidiano come:

  1. Un computer (il nostro compagno ha fornito la Password );

2. Una macchina fotografica;

3. Un telefonino;

4. Tre memory card della macchina fotografica;

5. Una pen driver;

6. Un hard disk esterno;

7. Due video cassette con filmati storici delle manifestazioni del movimento di lotta per il lavoro e del SLL.

Questo è l’ennesimo atto di intimidazione, di sorveglianza, di schedatura e repressione che le autorità della borghesia e del resto delle forze reazionarie del nostro paese, mettono in campo contro chi si ribella alle ingiustizie nei confronti di chi perde il lavoro.

Infatti, il nostro compagno è un sindacalista della ex società RECAM oggi ASTIR, da poco ricapitalizzata, salvando dalla prigione gli ex amministratori che hanno provocato un buco di oltre 17 milioni di debiti.
Il nostro compagno si è reso protagonista per aver lottato in questi giorni, per difendere il proprio posto di lavoro.
Ecco le vere ragioni della repressione messe in atto questa mattina nei confronti del compagno Enzo C. mentre le autorità hanno consegnato un verbale in cui si ipotizza il reato per aver creato il sito web “caccia allo sbirro” (
http://cacciaallosbirro.byethost7.com). Pensiamo che il PM, Morena Plazzi, che ha firmato il decreto di perquisizione abbia attribuito delle capacità informatiche ad un lavoratore che esce di casa la mattina per andare a lavorare e che se non lavora non vive. Siamo lieti che le autorità della controrivoluzione preventiva e servi dei padroni, temano i lavoratori ed è un onore per conto nostro che questi signori abbiano paura di chi si ribella e lavora per un mondo nuovo.

Pensiamo che all’indomani della catastrofe accaduta all’Aquila, in cui si sono lasciati morire centinaia di persone sotto le macerie e lasciando liberi i colpevoli come Bertolaso e tutto il suo governo, è la risposta delle autorità a chi chiede a gran voce il diritto a vivere una vita dignitosa. Non saranno questi vili atti a fermare l’avanzamento verso il rinnovamento del movimento sindacale del nostro paese nè tantomeno a contribuire alla costruzione di un governo che faccia fronte alla crisi del sistema capitalistico, applicando misure di emergenza straordinarie in cui viene messo al primo posto l’interesse dei lavoratori e delle masse popolari del nostro paese; un governo di Blocco Popolare.

LA REPRESSIONE NON FERMERÀ LA LOTTA PER IL LAVORO!
LA REPRESSIONE È UN ARMA, USIAMOLA!

Sindacato Lavoratori in Lotta - per il sindacato di classe
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