SULT – Sindacato   Unitario   Lavoratori   Trasporti

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Roma 7 gennaio 2005        

          

 

                           ANCORA MORTI ,  ANCORA FERITI                

 

E’ quasi deprimente, dopo ogni tragedia ferroviaria, continuare a ripetere la stessa cosa : 

probabilmente si tratta di un errore umano,  certamente la tragedia si poteva evitare se la politica di investimenti ferroviari si accentrasse sulla sicurezza in quanto tale, e non su quegli strumenti che magari hanno ricadute positive anche in termini di sicurezza, ma che senz’altro vengono adottati per il loro impatto in termini di minore impiego di personale.   

 

Nell’esprimere il nostro cordoglio alle vittime del disastro della Bolognina, non possiamo che sottolineare come i primi a pagare siano stati ancora una volta i quattro colleghi macchinisti deceduti nell’impatto.  

 

Hanno pagato con la propria vita la scelta aziendale di non dotare quella linea ferroviaria degli opportuni accorgimenti tecnologici , come ad esempio la Ripetizione dei Segnali in Macchina, che avrebbero potuto impedire il disastro e salvare decine di vite umane e centinaia di feriti.      

   

La questione della sicurezza in Ferrovia sta diventando l’elemento centrale di una battaglia nella quale non ci tireremo indietro.     

      

Preannunciamo fin da ora una prossima iniziativa di sciopero in tal senso, al fine di ottenere la necessaria attenzione ed i necessari investimenti.     

 

Non semplicemente per l’Alta Velocità, non semplicemente contro l’introduzione di uno strumento come il VACMA che niente aggiunge in termini di sicurezza, ma perchè tutto il sistema ferroviario italiano sia portato ad un livello tecnologico tale da impedire il reiterarsi di simili avvenimenti.   

 

Quanto accaduto non dovrà ripetersi.    

          

Ma perchè questo si avveri, il Gruppo FS ed il Governo che ne è l’azionista  devono cambiare la propria politica generale nel settore ferroviario.    

 

Andare avanti così significherà, fra pochi mesi, un altro incidente in qualche altra parte d’Italia.  E’ la statistica che ce lo dice.    

  

Stracciarsi le vesti non servirà a niente, perchè purtroppo i morti resteranno morti.      

 

Il sistema ferroviario italiano non è stato fortunatamente colpito dallo tsunami, ma al momento i morti italiani accertati sono lo stesso numero............        

 

 

  

 

                                                                           Casini Raniero      
  

                                                                                  Coordinatore Nazionale SULT-FS