di Francesco Arpaia
Il sole bacia i belli
e brucia
Impetuoso
i Brutti.
E mentre donzelle ignude,
ci raccontano l’arrivo
di un’altra estate
in tulle,
i disperati
si nascondono,
per sfuggire al disagio
di un altro confronto
impari,
messi a nudo dalla luce,
di un’altra estate
cittadina.
I parchi si popolano
e gli spacciatori
si dividono lo spazio,
mentre il triciclo gli sfreccia davanti,
passando irrimediabilmente
su di una merda
di cane dimenticata.
Migliaia di persone
a passeggio per la City,
a respirare smog
come fosse salsedine,
distratte dal sole,
non più curanti del degrado,
distratti dalla tanto a attesa
e desiderata
e agonizzante
luce.
E zanzare che banchettano.
E motorini che sfrecciano.
E magliette a maniche corte
e calzoncini corti
e idee corte,
per un’ennesima estate
intelligente.
E fino a luglio
nell’ufficio cementificati…
Mio ddio!
Che tristezza l’estate.
La solita solfa,
solo più abbronzata
e di veli rivestita…
Il sole slingua
i wonder-full,
mentre ai meno wonder-full
dita in culo
e sudore
lungo la schiena
a ricordare la tua posizione
e le auto coi finestrini abbassati
a divulgare
musicaImmagine,
col braccio sinistro abbronzato
e il cervello
che si dimena
per ritrovarsi
nella nebbia di questa inconsistenza.
E gli aperitivi all’aperto.
E pic-nic all’aperto.
E le frontiere aperte.
E le menti aperte
immobili,
per un bagnetto di sole,
alto infuocato e caldo,
prossimo alla disintegrazione,
almeno così
pare.
Mentre di nascosto
tutti fremono convinti
di avere programmato
le vacanze più belle,
rattristati all’arrivo poi,
del loro
vicino di casa,
piazzatosi li,
con l’ombrellone vicino al tuo,
a godersi tre settimane
di libertà organizzata,
nel pieno diritto,
dopo un anno
di pompini,
contento
e sazio,
dall’ombra riparato,
mentre nettare appiccicoso di
FruttaFrescaPronta,
scappa dalla bocca,
colando lungo
il mento.
E
il culto
delle vacanze intelligenti,
che vedono partecipi
milioni di euro-geni,
come cami-cazze
sull’orlo di una crisi d’identità,
uno in culo all’altro
verso la libertà prenotata,
verso nuove emozioni
e posti illibati,
verso
l’estate,
che ci abbraccia
col suo alito afoso
e ci regala
tre settimane d’evasione,
un numero imprecisato
di foto ricordo
e un colorito marroncino,
che sparirà,
irrimediabilmente,
tra pianti e sortilegi
dopo
la
quinta
doccia…
….quest’anno voglio essere
bellissimo a lungo,
e di tanta bellezza splendente
la mia pelle brillerà,
che il ricordo
di codesta effervescente
insuperabile
più divertente della tua
economica
coinvolgente
e goduriosa
E S T A T E,
mi accompagnerà
almeno
fino a ottobre,
il segreto,
euro come pioggia
in docce solari
e l’abrogazione
della anti-epidermicamente-estiva
doccia,
“L’omo
Hà
Dà
Puzzà…”
…dicono…