Il buio oltre la siepe
di Harper Lee
Universale Economica Feltrinelli
Dopo aver letto questo libro, ho capito perché il sindaco di Chicago nel 2001 ne fece acquistare migliaia di copie da distribuire nelle biblioteche e consigliò caldamente la sua cittadinanza di leggerlo. E' un libro bellissimo, avvincente, divertente e commovente ad un tempo, ma soprattutto un libro che insegna tante cose sui diversi mondi che tocca e soprattutto sulla gente.
Scout, una ragazzina di Maycomb nell'Alabama degli anni trenta, è la protagonista e la voce narrante di questo meraviglioso romanzo. Vive con il padre, Atticus Finch che è un avvocato, ed il fratello maggiore Jem, per il quale nutre la massima ammirazione. Atticus Finch e' vedovo e viene aiutato per le faccende domestiche da una governante nera: Calpurnia.
La storia comincia durante le vacanze estive prima dell'inizio del primo anno di scuola per Scout. In quella particolare estate i due fratelli fanno la conoscenza di un ragazzino, Dill, che passerà diverse estati con loro a Maycomb. I tre costituiscono un gruppo affiatato che, tra le attività estive preferite, avrà quella di svelare il mistero legato a Boo Radley, che vive chiuso in una casa in fondo alla strada da quando, adolescente, aveva avuto a che fare con la legge.
Parallelamente, accanto all'universo dei ragazzi, si svolge la vicenda
principale che coinvolge direttamente il mondo degli adulti: il processo ad un
uomo di colore, Thomas Robinson, ingiustamente accusato di stupro. La difesa di Robinson viene affidata ad Atticus Finch. In
casi come questo, in quell'epoca e in quella zona geografica, all'avvocato veniva solo richiesto di affidarsi alla clemenza della corte, ma Atticus Finch, uomo integro, vede le cose diversamente e si batte sia in tribunale che fuori di esso per dare giustizia al
povero signor Robinson.
Nel dipanarsi delle diverse vicende, nel corso del romanzo il mondo dei ragazzi e quello degli adulti si intrecciano e, in questo intersecarsi pieno di eventi e di pagine bellissime, anche il mistero di Boo Radley alla fine riesce finalmente a venire alla luce.
La Lee ci narra una storia, a tratti dolce a tratti cruda e dura in cui dipinge degli splendidi personaggi, a cominciare dalla piccola e perspicace Scout fino al misterioso
Boo Radley che ha un ruolo fondamentale nella storia. Il buio oltre la siepe e' un romanzo dai forti caratteri umani che dominano la storia e in cui la
trama si sviluppa attraversando una serie di dicotomie. Infatti, la Lee ci racconta le diverse vicende che si sviluppano in una serie di mondi dominati da due aspetti ben distinti.
In primo piano c'e' la dicotomia tra il mondo dei ragazzi e quello degli adulti, dove si trovano a confronto l'innocenza dei bambini e la durezza e l'ipocrisia del mondo dei "grandi", la bontà innocente contrapposta alla pura cattiveria. La Lee nel suo romanzo e' riuscita a rendere questa contrapposizione in modo efficace e il suo libro e', anche sotto quest'aspetto, di una bellezza ammirevole.
Poi la dicotomia passa agli aspetti sociali dove esiste il mondo dei bianchi e quello dei neri. La narrazione evidenzia la netta e apparentemente irrisolvibile distinzione sociale in un mondo in cui, se anche non esistono più gli schiavi, esiste uno stato di fatto che afferma una struttura sociale che fa dei neri degli emarginati. Chi si contrappone a questo status quo deve ovviamente pagarne lo scotto.
Quindi c'e' la dicotomia dei sessi: il mondo degli uomini e quello delle donne che sembrano essere anch'essi disgiunti. Nel primo domina l'azione mentre nell'altro domina la forma. Di questo fa le spese Scout, ragazzina che vorrebbe sempre indossare i pantaloni, cui invece la zia Alexandra vuole imporre un codice ben preciso di comportamento ed abbigliamento femminile. Un'eccezione a questa dicotomia e' rappresentata dalla signora Maudie Atkinson, vicina di casa dei Finch, che, infatti, risulta un personaggio particolarmente
interessante nella storia e particolarmente "scomodo" per le menti
femminili benpensanti di Maycomb.
Infine, e in maniera più sottile, viene presentato il contrasto tra il mondo dell'apparenza e quello della sostanza. Esso e' sì quello evidente rappresentato da quelle persone che sono virtuose ed egualitarie all'apparenza rivelandosi meschine e razziste nel privato, ma e' anche quello poco ovvio di un tipo come Dolphus Raymond.
Egli infatti e' un bianco che convive con una nera e per farsi accettare e continuare a fare una vita che altrimenti non sarebbe ben vista nella sua cittadina, finge di essere un alcolizzato.
Il buio oltre la siepe e' un libro da leggere assolutamente; non si possono perdere i caratteri, i sentimenti e le sensazioni che Harper Lee ha saputo creare e ci ha lasciato in
questa meravigliosa storia. E' un romanzo che ti fa sentire il caldo delle giornate estive ed il profumo dei fiori di cui narra.
Le sue pagine riescono a riportarti alle sensazioni emozionanti dei giochi tra
ragazzi quando, nella calura estiva si inventavano avventure che
sapevano di mistero; sanno farti arrabbiare davanti alla stupidita'
e alla grettezza che troppo spesso condizionano le azioni degli adulti e infine
riescono a commuoverti sino alle lacrime davanti ad un gesto di coraggio guidato da un'amicizia inaspettata.
Il buio oltre la siepe e' uno di quei romanzi per i quali oserei affermare che qualcosa in ciascuno di noi cambia tra il prima ed il dopo averlo letto.
L'incipit:
Jem mio fratello, aveva quasi tredici anni all'epoca in cui si ruppe malamente il gomito sinistro. Quando guarì e gli passarono i timori di dover smettere di giocare a palla ovale, Jem non ci pensò quasi più. Il braccio sinistro gli era rimasto un po' più corto del destro; in piedi e camminando, il dorso della sinistra faceva un angolo retto con il corpo, e il pollice stava parallelo alla coscia, ma a Jem non importava un bel nulla: gli bastava poter continuare a giocare, poter passare o prendere il pallone al volo.
Una citazione:
"Volevo che tu imparassi una cosa: volevo che tu vedessi che cosa è il vero coraggio, tu che credi che sia rappresentato da un uomo con il fucile in mano. Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare fino in fondo, qualsiasi cosa succeda. E' raro vincere, in questi casi, ma qualche volta si vince. [...]"
Claudio Palmieri, Luglio 2002
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Pagina modificata il 11 Gennaio 2007