Le recensioni  

 

Delitto a Capri

di Alain Elkann

Editore: Bompiani

Anno: 2003

Collana: Tascabili

Pagine: 101

Costo: 5,80 Euro


Cosa vi fa comprare un libro? Se non si tratta di un classico e se non ve l'ha consigliato nessuno, un ruolo fondamentale lo giocano il titolo e la copertina. In questo caso, proprio titolo e copertina hanno attratto la mia attenzione mentre passavo distrattamente accanto al reparto libri di un supermercato.
Confesso che non mi piace acquistare libri al supermercato perché li trovo fuori dal loro ambiente naturale, esposti in scaffalature anonime come scatole di pelati o tubetti di dentifricio, colpiti da una eccessiva luce bianca e aggrediti da raffiche di annunci di sconti al reparto casalinghi e 2x3 al reparto surgelati. E' vero che trovarli in un tale luogo li rende accessibili ad un pubblico più vasto e questo è positivo, cosi' come qualsiasi iniziativa che tenda a promuovere la lettura, ma io sono abituato a comprare libri in libreria e metterli nel carrello, insieme alle verdure e ai detersivi, mi rende nervoso.
Ma ecco che divago e rischio di perdermi, meglio tornare a libro di cui volevo parlarvi. "Delitto a Capri" di Alain Elkann edito da Bompiani mi ha attirato perché il suo titolo mi ha fatto pensare ad un giallo e la sua copertina, con una vista sui Faraglioni in una giornata dal cielo grigio cupo, mi ha fatto pensare ad una vicenda dalle tinte fosche. Avrei potuto avere altre informazioni leggendo la quarta di copertina, ma farlo è un'arma a doppio taglio: può sì farti sapere di più sul libro che hai tra le mani, ma, nel caso di un giallo, potrebbe toglierti parte del gusto di scoprire da solo la vicenda e gli intrecci. Così gli ho dato uno sguardo "in diagonale" e alla fine ho deciso di acquistare il libretto. Leggendo "Delitto a Capri" però, ho scoperto che di giallo c'era ben poco e che, a guardar bene, forse non c'era neanche un vero e proprio delitto. C'erano sicuramente Capri e i suoi Faraglioni.

In effetti, "Delitto a Capri", contiene una morte, ma se sia accidentale o provocata non lo si capisce neanche alla fine del libro. La questione rimane aperta; dei sospetti e un movente ci sono, ma non c'e' nessuna prova certa. Al lettore l'ardua sentenza.
In fondo però, la morte del facoltoso signore americano che potrebbe rappresentare il delitto di cui parla il titolo, non è il cardine della vicenda, ma solo un punto di svolta nella narrazione. La vera storia è quella narrata in prima persona dal protagonista, Antonio, uno sceneggiatore che ci racconta di una sua gita a Capri e delle donne che giocano un ruolo importante in quel momento della sua vita. Le donne di Antonio sono due: Valentine Picard, francese, produttrice televisiva, stacanovista e dal carattere nervoso e Alice Sulizer, moglie del ricco Leonard Sulizer, vistosa e autoritaria, ma sensuale e innamorata di Antonio.

Antonio sta vivendo una storia con Valentine e porta quest'ultima a passare qualche giorno di vacanza a Capri alla fine dell'estate. L'isola, chi c'e' stato lo sa, riesce ad incantare chiunque e anche Valentine rimane colpita dai luoghi, dalla gente e, non ultima, dalla buona cucina. Ma Antonio e' in crisi, molto di Valentine non gli piace eppure si sente attratto dalla donna. Il loro complesso rapporto si complica ulteriormente quando a Capri arriva Alice con suo marito. Antonio e Alice erano stati amanti e il poter fare un confronto diretto tra quest'ultima e Valentine, porta Antonio ad accentuare il suo disprezzo verso quest'ultima. In un gioco delle parti, Alice lo stuzzica invitandolo a fuggire con lei proprio quando Antonio, in una situazione di tensione emotiva, scopre un lato nascosto di Valentine che, improvvisamente, riesce a renderla di nuovo interessante.

Le due donne lasciano Capri assieme mentre Antonio decide di restarvi ancora qualche giorno: dopo la morte del facoltoso americano, alcuni fatti di cui è stato testimone lo hanno insospettito. Una volta rimasto solo, Antonio riesce ad incontrare la vedova dell'americano. Una breve chiacchierata con la donna rafforza i sospetti che avevano cominciato a farsi largo nella mente di Antonio che, d'impulso, cambia i suoi programmi e lascia l'isola prima del previsto.

A metà strada tra il diario e l'invenzione, questo racconto di Alain Elkann ci porta a guardare dentro una serie di rapporti di coppia che, semplici in superficie, sono invece caratterizzati da una complessità fatta di tradimenti, compromessi e accordi taciti. In "Delitto a Capri" Elkann ci narra dell'amore, ma non di quello semplice e luminoso, bensì di quello "che uno si porta dentro come una malattia", un amore che non semplifica le cose, ma le rende più complicate.

Bisogna anche dire che in questo libro Elkann ci inganna: ci attira con il fascino del delitto e con quello di un isola unica al mondo per poi raccontarci il diario intimo del protagonista. Capri offre i suoi posti unici come fondali per la scenografia, mentre il delitto, o cio' che si presume sia un delitto, offre un'appiglio intrigante che serve da spunto per una svolta nella narrazione. Cosi', isola e delitto sono anch'essi tra i protagonisti della storia, ma ricoprono un ruolo da comprimari. In "Delitto a Capri" accade un po' come in quei film dove un attore noto fa una semplice comparsata, ma il suo nome appare a caratteri belli grandi al centro della locandina.


L'incipit:

" Non ricordo bene in che circostanze Valentine Picard sia entrata nella mia vita. Forse l'avevo conosciuta al ricevimento di una casa di produzione cinematografica allora in voga o, come sosteneva lei, a casa di comuni amici."


Una citazione dal testo:

"[...] La gente di Capri che rigetta le brutte notizie, come rigetta il cattivo tempo. I capresi sono custodi del Paradiso e non possono ammettere brutte storie sull'isola. [...]."



Claudio Palmieri, Gennaio 2004


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Pagina pubblicata il 12 Gennaio 2004 - Modificata il 22 Giugno 2004